L'ottima salute della farmaceutica italiana
Un mix di innovazione, competenze qualificate e internazionalizzazione alla base del successo competitivo del settore
Published by Alba Di Rosa. .
Internationalisation Health products Conjuncture SME Export Data visualization Global economic trends
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In un recente articolo
si è mostrato come, nel biennio 2016-2017, l'industria italiana abbia aumentato le sue quote a livello di
commercio mondiale, grazie all'emergere di una rinnovata competitività1.
Ma quali sono stati i settori che hanno guidato questa ripresa?
L'analisi condotta in merito da StudiaBo
su dati SiUlisse segnala che i maggiori
contributi alla competitività commerciale italiana sono stati forniti dai settori della meccanica
strumentale, dei mezzi di trasporto e agricoli, dei prodotti chimici intermedi, nonché dal sistema moda,
dall'agroalimentare e soprattutto dal settore dei prodotti e strumenti per la salute.
Si illustreranno quindi di seguito i principali risultati dell'analisi condotta in merito alla
competitività commerciale di questo settore, nel periodo 2012-2017.
L'healthcare industry italiana
Farmaci e dispositivi medici2 costituiscono la categoria merceologica dei
prodotti e degli strumenti per la salute.
Nella realtà italiana il settore farmaceutico si differenzia da quello dei dispositivi medici sotto
molteplici punti di vista. Innanzitutto il settore farmaceutico è di gran lunga più ampio rispetto a
quello dei dispositivi medici, presentando all'incirca il doppio degli occupati se si considera anche
l'indotto; inoltre, mentre il settore farmaceutico è presente sul territorio soprattutto sotto forma di
multinazionali (per il 60% a capitale straniero), nell'ambito dei dispositivi medici
dominano micro e piccole imprese, nonché start-up tecnologiche3.
Negli ultimi decenni l'industria italiana della salute ha mostrato un'indubbia crescita nella sua
propensione all'estero, soprattutto per la componente farmaci, le cui esportazioni sono aumentate tra il
1995 e il 2017 da poco più di 2 miliardi a oltre 25 miliardi di euro. È su questa componente che ci
concentreremo, indagando quanto l'aumento delle vendite estere può essere imputato ad un incremento nella
competitività delle imprese italiane.
Fonte: Sistema Informativo Ulisse, Data Warehouse Ulisse
I risultati della Constant-Market-Shares Analysis (CMSA)
La tecnica utilizzata per questo tipo di indagine è quella della CMSA4. L'esito dell'analisi è soddisfacente: si rileva, infatti, la presenza di un effetto competitività positivo per l'intero periodo 2012-2017, fatto salvo la flessione verificatasi nel 2015; tale risultato assume ulteriore valore se lo si confronta con quello ottenuto per l'insieme dei settori industriali italiani (si veda l'articolo "Il ritorno in scena della competitività italiana"), laddove una competitività positiva è stata registrata soltanto per il 2016 e il 2017. Si può dunque affermare che, nel periodo analizzato, il settore farmaceutico abbia sorpassato la media delle industrie italiane a livello di competitività commerciale, collocandosi così in prima linea nel guidare la ripresa della trade competitiveness nel paese.
L'istogramma proposto di seguito riassume a livello grafico le conclusioni appena esposte. La variazione della market share italiana nel mondo in ambito farmaceutico è scomposta nelle sue tre principali determinanti (“effetto competitività”, “effetto struttura merceologica”, “effetto struttura geografica”), più un residuo; risulta evidente come l'effetto competitività non solo predomini sugli altri due, ma si riveli positivo per la maggioranza dei trimestri esaminati.
Fonte: Sistema Informativo Ulisse, Data Warehouse Congiuntura Mondiale
I punti di forza del pharma made in Italy
Qual è, quindi, il segreto del settore farmaceutico italiano? Il rapporto 2017 di Farmindustria ne rivela molteplici:
- Utilizzo di macchinari innovativi (e, oltretutto, made in Italy);
- Spesa ingente in R&S (pari a 1.47 miliardi di euro nel 2016, contro 1.23 miliardi destinati alla produzione);
- Digitalizzazione dei processi produttivi;
- Sinergia con l'industria meccanica e del packaging presenti sul territorio;
- Elevata qualità delle risorse umane;
- Forte presenza di multinazionali straniere, che trovano nel sistema produttivo italiano significativi vantaggi competitivi;
- Elevata domanda estera (il 71% della produzione del 2016 è stato destinato all'export).
Il settore farmaceutico risulta quindi un'area ricca di potenzialità, da monitorare e potenzialmente imitare in quelle best practices che gli hanno consentito il successo sui mercati internazionali.
1. La portata storica di tale evento è spiegata
qui.
2. Nella categoria dei dispositivi medici rientrano anche le apparecchiature sanitarie e relativi
componenti, accessori e materiali, come da Classificazione Nazionale Dispositivi Medici
realizzata dal Ministero della Salute.
3. Fonti: Farmindustria
e Assobiomedica.
4. Si tratta di un metodo statistico che scompone la variazione della quota di mercato
(o market share) di un paese tra due periodi successivi rispetto alle sue principali
determinanti, racchiuse in letteratura sotto le etichette di “effetto struttura merceologica”,
“effetto struttura geografica” e “effetto competitività”.