Focus Sud-est asiatico: valuta thailandese best performer 2018
Una panoramica sulla Thailandia in 3 grafici
Pubblicato da Alba Di Rosa. .
Cambio Asia Mercati emergenti Bilancia commerciale Data visualization Tassi di cambio
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Il nostro focus valutario settimanale guarda oggi al Sud Est asiatico.
Nel panorama dell’area, uno dei trend al momento più significativi è il rafforzamento del Baht thailandese. Guardando soltanto agli ultimi mesi,
si nota come l’apprezzamento sia in atto da novembre; allargando lo sguardo ad un periodo più lungo, indicativamente gli ultimi 3 anni, è possibile individuare l’avvio del trend a partire dalla
fine del 2016.
Escludendo i casi di Cambogia e Vietnam, le cui valute risultano entrambe legate al dollaro, il maggiore apprezzamento nel 2018 tra le valute in regime fluttuante è stato registrato dal Baht thailandese. In termini di cambio effettivo, la valuta ha visto aumentare il suo valore del 3.6% nel corso dell’anno.
Incrementi nel tasso di cambio effettivo (2018)
Valute del Sud-Est asiatico
Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati exportplanning.com.
Baht: elementi alla base del rafforzamento
Guardando alle dinamiche di breve periodo, è possibile identificare i seguenti fattori quali principali driver del rafforzamento della valuta thailandese:
- Crescita negli investimenti diretti esteri in entrata nel paese nel 2018, sulla scia della ripresa cominciata dal 2017.
- Saldo delle partite correnti positivo, che sostiene la valuta.
Come si può notare dal grafico che segue, la Thailandia risulta un esportatore netto. Nonostante periodiche fluttuazioni, il saldo delle partite correnti del paese si è mantenuto costantemente positivo negli ultimi anni.
Un contributo importante al saldo commerciale è dato dai servizi. A dicembre 2018 il saldo delle componenti diverse dalle merci (servizi, redditi, ecc.) è risultato superiore a quello merceologico, beneficiando tra l’altro di arrivi turistici particolarmente intensi (+7.7% rispetto a dicembre 2017).
Thailandia: saldo delle partite correnti (2016-2018)
Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati Bank of Thailand.
Il saldo merci, pur rimanendo positivo, nel 2018 ha registrato valori inferiori rispetto agli anni precedenti. Le esportazioni del paese hanno infatti risentito della guerra commerciale USA-Cina e del rallentamento dell’economia cinese: per la Thailandia, la Cina risulta infatti il maggior mercato di destinazione, seguita dagli USA, nonché il maggiore mercato di approvvigionamento.
Le importazioni del paese, invece, sono cresciute se si esclude l’oro, ai ritmi del passato, in particolare per quanto riguarda le materie prime e i beni intermedi,
i beni di consumo ed i prodotti del settore automotive.
Quali prospettive per il prossimo futuro?
Il trend di apprezzamento della valuta non sembra per il momento preoccupare la banca centrale: questa potrebbe intervenire qualora il rafforzamento risultasse eccessivo, tanto da penalizzare l’export, aumentando le proprie riserve valutarie come già fatto in passato.
L’analisi sopra svolta consente di escludere, viceversa, possibili significativi deprezzamenti, portando a ritenere la Thailandia un mercato di esportazione a basso rischio di cambio.