Mercato USA: chi guadagna dalle minori esportazioni cinesi?
Quali paesi hanno beneficiato maggiormente della guerra commerciale tra USA e Cina?
Pubblicato da Giulio Grisanti. .
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Dall’ultimo trimestre del 2018, a causa dell’inasprimento della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, le importazioni americane dalla Cina hanno iniziato ad accusare una diminuzione. Questa si è accentuata nei mesi più recenti, portando ad una caduta superiore al 10% nel corso del primo semestre del 2019.
Come si evince dal grafico, a fronte della caduta delle importazioni dalla Cina, le importazioni dagli altri paesi hanno continuato a registrare tassi di variazioni positivi, prossimi al 5%. È evidente che le minori importazioni dalla Cina hanno creato spazi per un aumento delle importazioni Usa dagli altri paesi. Tuttavia, non tutti i concorrenti ne hanno beneficiato in ugual misura.
Il grafico che segue posiziona i principali partner del mercato USA in base al tasso di variazione delle loro esportazioni nel 2018 (in ascissa) e nel primo semestre 2019 (in ordinata). La dimensione dei cerchi che identificano i vari paesi è proporzionale al livello delle esportazioni nel 2018 sul mercato USA.
Fonte: dati ExportPlanning.
Come è possibile notare dal grafico, i paesi che maggiormente hanno beneficiato delle minori importazioni dalla Cina sono: Olanda, Belgio e Francia tra i paesi industrializzati; Taiwan, Vietnam e India tra quelli emergenti.
Tra i paesi emergenti, Taiwan e Vietnam in particolare hanno sostituito la Cina nelle esportazioni verso gli Stati Uniti di prodotti di fascia di prezzo bassa, principalmente Computer e relativi Accessori, Apparecchiature per le comunicazioni, Abbigliamento e Calzature. Questa sostituzione ha permesso ai prodotti provenienti da Taiwan di realizzare una crescita nel primo semestre 2019 del 20%, in forte accelerazione rispetto alla crescita del 7% nel 2018. Per i prodotti vietnamiti, nel primo semestre 2019 la crescita è stata ancora più elevata, pari al 36%.
Anche l’India ha incrementato le esportazioni verso gli Stati Uniti ma, se dovesse perdurare la recente frattura dei rapporti tra i due Stati, il primo semestre 2019 potrebbe risultare una “anomalia”, dato il probabile rallentamento della crescita delle importazioni di prodotti indiani nei prossimi mesi.
Tra i paesi sviluppati che hanno sostituito le importazioni dalla Cina, un ruolo di primo piano sembra essere stato svolto dall’Olanda, le cui esportazioni hanno registrato nel primo semestre del 2019 una crescita molto elevata, proseguendo i successi raggiunti nel 2018.
Per quanto riguarda l’Italia, la crescita delle esportazioni nel primo semestre 2019 (5%) sembra segnalare alcuni benefici, soprattutto nei Prodotti per la Persona. Solo un’analisi a livello di prodotto potrà tuttavia fornire informazioni più precise su eventuali fenomeni di sostituzione di importazione dalla Cina con importazioni dall’Italia.
Non tutti i partner commerciali americani diversi dalla Cina hanno visto aumentare le proprie esportazioni. Da segnalare tra i paesi che hanno subito una contrazione Venezuela, Iraq e Arabia Saudita, che hanno sofferto la minore domanda americana di petrolio. Anche le importazioni dalla Spagna hanno subito una riduzione, sopratutto a causa delle minori esportazioni di Automobili.
Conclusioni
Le tariffe imposte dagli USA su 250 miliardi $ di importazioni cinesi hanno influito negativamente sui relativi flussi, creando spazi per l’aumento delle importazioni dai paesi concorrenti. Da questa prima breve analisi sembra che da questi spazi abbiano tratto vantaggio non solo paesi emergenti quali Taiwan, Vietnam e India, ma anche paesi sviluppati quali Olanda, Belgio e Francia. Naturalmente questa è solo un ipotesi di lavoro che dovrà essere approfondita attraverso ulteriori analisi a livello di singolo prodotto.