Cina, Stati Uniti e Germania: la leadership del commercio mondiale è una partita a tre
Tedeschi e statunitensi leader, con alcune eccezioni, in Europa e nelle Americhe. Cina principale competitor mondiale.
Published by Luca Surace. .
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- Cina - 2300 miliardi di $
- Stati Uniti - 1500 miliardi di $
- Germania - 1300 miliardi di $
È questo il podio dei maggiori paesi esportatori nel 2016, che congiuntamente soddisfano circa
il 30% delle importazioni mondiali di beni. L'Italia, con un valore delle vendite all'estero pari a circa
470 miliardi di dollari, si colloca al 7° posto, preceduta anche da Giappone, Francia e Corea del Sud.
Non male quindi: l'Italia possiede un saldo commerciale e una propensione all'export tra i
migliori d'Europa e col tempo è riuscita a fare del Made in Italy uno dei marchi più noti e apprezzati
al mondo1.
Il confronto con i "tre giganti" è però impietoso ed il grafico interattivo qui presentato può essere
utile a fornire un'idea del gap che separa Cina, Stati Uniti e Germania non solo dall'Italia, ma da tutti
gli altri paesi competitori. Nelle mappe relative al totale merci ed alle principali categorie merceologiche,
i singoli paesi sono colorati con la bandiera del paese partner più rilevante, ovvero quella del primo paese
esportatore nel mercato per valore delle vendite.
Prima di procedere con una breve e non esaustiva esposizione dei risultati emersi, è bene sottolineare
come questi siano frutto degli aggregati merceologici considerati. Ad esempio l'Italia risulta primo
paese esportatore di occhiali da sole, ma considerando quest'ultimi all'interno della più ampia
categoria "Sistema Moda", non vi è traccia della leadership italiana per quel prodotto specifico. Si
rimanda quindi al portale SIUlisse.it per
un'analisi di prodotti e settori specifici.
Osservando la mappa relativa al Totale Merci, emergono chiaramente tre aree principali:
- nel continente americano prevale la bandiera a stelle e strisce, nonostante la "macchia" verdeoro a sud e quella rossa (che rappresenta la Cina, primo competitor negli Stati Uniti) a nord;
- in Europa, ovvero l'area più ricca del pianeta, si distingue chiaramente il predominio tedesco;
- in quasi tutta l'Asia, in Oceania e in buona parte dell'Africa, la Cina non ha rivali.
Selezionando invece la categoria Materie Prime, si ottiene per chiare ragioni un quadro molto più variegato. Si può notare come i due player maggiori siano USA e Russia ma è facile individuare il peso rilevante di altri paesi in alcune aree strategiche specifiche, come ad esempio la leadership dell'Australia in Cina e in Giappone o la prevalenza dell'Arabia Saudita in India e in Corea del Sud.
L'Agroalimentare rappresenta probabilmente la delusione più grande per l'Italia: in uno dei comparti in cui il Made in Italy è più apprezzato nel mondo, non troviamo traccia del tricolore, se non in Slovenia, Albania e Malta. Naturalmente il motivo risiede proprio in ciò che caratterizza l'agroalimentare italiano, sinonimo di qualità, mentre in ottica globale sono i volumi di cereali, caffè, cacao ed altre commodities alimentari ad incidere maggiormente.
Il Sistema Moda è molto interessante, perchè mostra un comparto in cui la bandiera cinese predomina in tutto il planisfero, ma tra la poche zone non rosse è presente anche la bandiera italiana, che occupa buona parte dell'Europa dell'est.
Anche osservando la mappa relativa al Sistema Casa, si ha subito l'impressione che la Cina abbia ormai imposto la propria leadership su tutto il globo, escludendo alcune aree storicamente sotto influenze diverse, come il Nord America o la penisola scandinava.
Il comparto Chimica e Farmaceutica offre alcuni spunti interessanti. Se si escludono le materie prime, si tratta dell'unico caso tra quelli presentati in cui la Cina mostra un peso marginale su scala mondiale, mentre le imprese tedesche risultano vincenti, oltre che in Europa, anche in Russia e in Medio Oriente. Emergono inoltre i successi di alcuni player minori, specializzati in questo settore: la Svizzera in Germania e l'Irlanda negli USA.
Anche nella Metalmeccanica, infine, prevale chiaramente la Cina, seguita da Germania (leader in Europa) e Stati Uniti. Nessuna traccia della bandiera italiana (Albania a parte), in un altro comparto che rappresenta un fiore all'occhiello dell'industria del Belpaese.
1 Secondo uno studio KPMG, Made in Italy è il terzo marchio più noto al mondo dopo Coca-Cola e Visa. Per approfondimenti si rimanda al documento Going Global, internazionalizzazione ed evoluzione dei modelli di business.