Euro e Dollaro canadese: l'influenza delle Banche Centrali

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La settimana appena conclusa si caratterizza da due eventi che vedono come protagonisti due importanti Banche Centrali: da una parte la Banca Centrale Europea, con l'intervento del presidente Mario Draghi, dall'altra la Bank of Canada con l'attuazione di un inatteso aumento dei tassi di policy. Entrambi gli eventi hanno avuto un significativo impatto sul mercato dei cambi ed in particolare su due valute: l'euro e il Dollaro canadese.

Iniziamo con la valuta unica. Nonostante le parole del numero uno della BCE siano state abbastanza caute, l'euro è schizzato su livelli che non si osservavano dal 2015 raggiungendo un valore pari a 1.204 dollari per euro. Il presidente della BCE, da un lato ha ribadito che l'economia dell'Eurozona sta migliorando (il PIL nel 2017 cresce oltre le aspettative dall'1.9% al 2.2%), dall'altro ha sottolineato l'importanza dell'euro e dei suoi possibili effetti sul tasso d'inflazione (ancora lontano dal target del 2%), rinviando di fatto qualsiasi decisione di politica monetaria (tapering) al prossimo incontro in programma il 25 ottobre.
L'intervento di Draghi ha si spinto l'euro a rafforzarsi nei confronti del biglietto verde, ma tale dinamica è giustificata anche da un dollaro che in quest'ultimi giorni si sta indebolendo a causa dei possibili impatti, sull'economia americana, dei due uragani (Harvey e Irma).
Come è possibile osservare dal grafico sottostante, la valuta unica si è rafforzata, in pochi giorni, dell'1.43% nei confronti del dollaro, chiudendo la settimana con un valore pari a 1.206 dollari per euro.


Tasso di cambio dollaro per euro

Tasso di cambio dollaro per euro

Un'altra valuta che ha subito un notevole rafforzamento è il Dollaro canadese. In questo caso la Bank of Canada ha inaspettatamente cambiato strategia, aumentando i tassi d'interesse dallo 0.75% all'1% e riducendo il programma di acquisto degli asset finanziari.
Tale decisione è guidata da un buon quadro macroeconomico del Paese: tasso di crescita tendenziale del PIL nella prima parte anno superiore al 3%, tasso di disoccupazione mensile 6.2% (in diminuzione) ed un tasso d'inflazione mensile in aumento all'1.2%.
In tale contesto, il Dollaro canadese si è rafforzato, in pochi giorni, dell' 2.4% nei confronti del dollaro USA (dell'1.4% nei confronti dell'euro), chiudendo la settimana con un valore pari a 1.209 Dollari canadesi per dollari USA (1.458 Dollari canadesi per euro).


Tasso di cambio Dollaro canadese per dollaro

Tasso di cambio Dollaro Canadese per  Dollaro

Come già segnalato nell'articolo del 26 agosto, una valuta le cui dinamiche meritano particolare attenzione, è il Peso filippino, che ha registrato nelle ultime due settimane un recupero verso il dollaro, ritornando sotto la soglia dei 51 peso per dollaro. La debolezza del dollaro, tuttavia, non ha evitato al Peso filippino di continuare lungo il sentiero di progressivo deprezzamento verso la media delle valute dei suoi concorrenti, come emerge chiaramente dal grafico relativo al suo tasso di cambio effettivo.

Tasso di cambio effettivo del Peso filippino

Tasso di cambio effettivo del Peso filippino

L'interesse per questa valuta deriva dal fatto che, diversamente da molti altri casi, la debolezza del cambio è dovuta ad una fase particolarmente intensa di sviluppo economico. Questa accelerazione è iniziata oltre un anno fa, anche grazie all'insediamento del presidente Rodrigo Duterte. La principale strategia del presidente è stata quella di potenziare le infrastrutture del Paese spingendo, di fatto, l'economia ad una crescita annuale superiore al 6%, con un forte aumento delle importazioni, un peggioramento del saldo delle partite correnti della bilancia commerciale ed un conseguente indebolimento del cambio.