Popolazione mondiale e trend demografici: ecco come sta cambiando il mondo

Secondo il World Population Prospects 2017 pubblicato dall'ONU la popolazione mondiale supererà gli 11 miliardi di individui entro il 2100

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A partire dalla prima rivoluzione industriale e, in particolare, dal secondo dopoguerra, la popolazione mondiale ha registrato tassi di crescita mai sperimentati prima nella storia dell'uomo, tali da indurre molti studiosi a temere per la futura sostenibilità di questa crescita, data la limitatezza delle risorse del pianeta.
Oggi questi timori sono stati abbondantemente smentiti, alla luce di un continuo progresso tecnologico che ha portato ad un livello di ricchezza e di benessere mondiale ai massimi storici, seppur caratterizzato ancora da una forte disuguaglianza e da un insostenibile impatto ambientale.

Ciononostante, le dinamiche demografiche in atto continuano a porre nomerose questioni, che vanno dalla crescita zero in molti paesi occidentali al fenomeno delle migrazioni, dalla necessità di ripensare i sistemi pensionistici alle prospettive di crescita e di mercato.

In quest'articolo daremo uno sguardo ai dati storici ed alle proiezioni del World Population Prospects 2017 (fonte ONU), relativi alla popolazione per paese e fascia d'età dal 1950 al 2100. Questi dati, con un livello maggiore di dettaglio, sono disponibili sul portale SiUlisse.it, nella nuova sezione dedicata all'Ambiente Macroeconomico.

Grafico 1: Popolazione mondiale per fasce d'età

Fonte: World Population Prospects 2017

Il Grafico 1 mostra la dinamica della popolazione mondiale per fascia d'età. Dal 1950 al 2015 questa risulta essere cresciuta del +195%, passando da circa 2.5 miliardi a 7.5 miliardi. Si noti, tuttavia, che il ritmo di crescita ha raggiunto un picco nel periodo 1960-1990, con una variazione medio annua di poco inferiore al +2%, per poi scendere a +1.5% nel 1995 e +1.2% nel 2015. Le proiezioni, inoltre, ci dicono che siamo solo all'inizio di questa decelerazione: entro il 2050 la crescita media annua della popolazione è attesa ridursi fino a +0.5% ed infine, nel 2100, le stime indicano una crescita rispetto all'anno precedente di appena +0.1%.

Osservando la dinamica delle singole fasce d'età, inoltre, si possono notare due dinamiche interessanti:

  • fino al 1975 l'ampiezza delle fasce 0-19 e 20-64 risulta molto simile ma, successivamente, con l'ingresso delle generazioni dei baby boomers nella fascia 20-64, si genera un divario che continua a crescere e che porterà intorno al 2050 ad un numero di individui di età 20-64 pari al doppio di quelli 0-19. Quest'ultimi, inoltre, sono attesi invertire il trend di crescita mostrando variazioni negative entro il 2065;
  • la popolazione di età maggiore di 64 anni è quella che mostra i ritmi di crescita più elevati. Tra il 1950 e il 2015 la variazione è stata del +440% e, a differenza della popolazione nel suo insieme, nei prossimi decenni si attende una forte accelerazione, che dovrebbe portare nel 2035 al superamento del miliardo di individui.

E' chiaro che queste dinamiche sono fortemente influenzate dall'andamento di due fenomeni strettamente legati tra loro, che accompagnano il percorso di modernizzazione di ogni paese e di ogni area del mondo: l'allungamento della vita media e la progressiva riduzione delle nascite. Proprio i diversi stadi nel percorso di modernizzazione di ogni paese e, quindi, nelle caratteristiche demografiche intrinseche, portano a dinamiche molto diverse nelle varie aree del mondo.

Grafico 2: Popolazione mondiale per continenti

Fonte: World Population Prospects 2017

Il Grafico 2 mostra la dinamica storica e prevista della popolazione mondiale per continente. L'Asia è naturalmente il continente più popoloso, in cui vive oggi circa il 60% degli abitanti della terra. Osservando il periodo di previsione notiamo però come l'Africa sia attesa divenire un altro “gigante demografico” raggiungendo nel 2100 un livello simile alla popolazione asiatica: oggi circa un sesto della popolazione mondiale vive in Africa, nel 2050 la quota sarà di un quarto ed alla fine del secolo, un abitante su tre al mondo sarà africano. Di converso, la popolazione del Nord America e quella dell'Europa non dovrebbero discostarsi molto dai livelli attuali, con il Vecchio Continente che addirittura è atteso sperimentare variazioni negative già a partire dal 2030.

La Mappa interattiva presentata di seguito, permette di visualizzare la distribuzione mondiale della popolazione, la cui dimensione per ogni paese è rappresentata dalle dimensioni delle bolle azzurre. Posizionando il mouse su una bolla viene mostrato l'andamento di lungo periodo, evidenziando il punto raggiunto dal paese lungo il suo “percorso demografico”. E' possibile selezionare una specifica fascia d'età e cambiare l'anno di riferimento tramite le apposte select. L'animazione, infine, mostra progressivamente le variazioni stimate e previste per la categoria selezionata, dal 1950 al 2100.

Senza nessuna pretesa di esaustività, lasciando al lettore interessato il compito di esplorare i dati rappresentati nella mappa, ci si limita qui a sottolineare alcune dinamiche interessanti.

Concentrazione della crescita

Entro il 2050 la popolazione mondiale è attesa crescere di 2.4 miliardi di individui. Di questi circa la metà sarà concentrata in nove paesi: India, Nigeria, Congo, Pakistan, Etiopia, Tanzania, Stati Uniti, Uganda e Indonesia

Il sorpasso dell'India

Nei prossimi 10 anni la popolazione dell'India è attesa superare quella della Cina. Quest'ultima sperimenterà una crescita zero nel periodo 2025-2030, per poi registrare una progressiva riduzione della popolazione.

Il boom della Nigeria

La Nigeria è il paese che sta crescendo più rapidamente ed entro il 2050 dovrebbe superare gli Stati Uniti per popolazione, piazzandosi al terzo posto nella graduatoria mondiale.

Giovani e meno giovani

La popolazione di età 0-19 anni, attualmente concentrata per quasi il 60% in Asia, si sposterà in Africa dove alla fine del secolo si conteranno circa 1.3 miliardi di individui. In compenso, nello stesso periodo, la popolazione di età maggiore di 64 anni del continente asiatico è prevista subire un incremento del +400%.

Europa e forza lavoro

La maggior parte dei paesi europei sta attualmente sperimentando un picco nel numero di individui in età da lavoro (complessivamente circa 450 milioni di individui d'età 20-64 anni), ma già a partire dai prossimi anni questi sono attesi ridursi.

L'Italia nei prossimi anni

Attualmente in Italia il numero di individui di età 0-19 anni e quelli di età maggiore di 65 anni sono equivalenti: circa 11 milioni per segmento. Nel corso dei prossimi 15 anni, tuttavia, gli opposti trend di crescita porteranno ad una situazione completamente diversa, in cui la fascia di individui più anziani supererà di 5 milioni quella dei più giovani.