Il crollo del Rublo russo
Sanzioni punitive americane e tensioni politiche in Siria alla base del deprezzamento
Published by Alba Di Rosa. .
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Le dinamiche valutarie dell'ultima settimana portano con sé alcune conferme ed un rilevante colpo di
scena. Continua la tendenza al rialzo per il tasso di cambio effettivo
dell'euro e della Sterlina.
Come da attese, prosegue anche il deprezzamento di Lira turca e
Real brasiliano;
molto meno accentuata – ma comunque degna di nota – è la riduzione nel tasso di cambio effettivo del
dollaro.
La vera protagonista della settimana è stata però la valuta russa, il Rublo,
che dal 7 aprile ha inaugurato una fase di significativo deprezzamento.
Il grafico riportato di seguito mostra l'andamento del tasso di cambio del Rublo nei confronti del dollaro nell'ultimo anno: è immediato notare come quanto accaduto nell'ultima settimana si discosti in modo netto dal trend seguito fino a quel momento. Andiamo quindi ad analizzare i motivi di tale improvviso mutamento.
I numeri
Il 6 aprile il tasso di cambio della valuta russa si attestava sui 57.9 rubli per dollaro.
L'indebolimento parte il giorno successivo, e prosegue fino a raggiungere un punto di massimo di
64.6 rubli per dollaro (11 aprile): in meno di una settimana la valuta perde quindi quasi il 12% del
suo valore.
Il tasso di cambio torna a scendere nei giorni successivi, rimanendo comunque su valori nettamente
superiori rispetto a quelli osservati negli ultimi 12 mesi.
Gli eventi della settimana
- 6 aprile: imposizione di nuove sanzioni da parte degli Stati Uniti sulla Russia.
- 7 aprile: attacco chimico sui ribelli siriani da parte del regime di Bashar al Assad – regime sostenuto dalla Russia.
- 11 aprile: in un tweet Donald Trump mette in guardia la Russia rispetto alla sua partnership con Assad e afferma la volontà statunitense di intervenire in Siria contro le atrocità del regime.
- 12 aprile: il presidente smorza l'imminenza di un attacco americano in Siria in una nuova comunicazione social.
L'andamento della valuta russa riflette le sanzioni americane e le tensioni relative alla questione siriana.
Le sanzioni
- Ragione: Punire le "malign activities” della Russia nel mondo, come il supporto a Bashar al Assad in Siria, l'operato in Crimea, gli attacchi hacker perpetrati allo scopo di influenzare l'elettorato e destabilizzare le democrazie occidentali.
- Destinatari: 7 oligarchi russi, 17 ufficiali del governo, 12 aziende possedute dagli oligarchi, una trading company di armi posseduta dallo stato e una banca che questa possiede. Questi sono accusati di prendere parte alle “malign activities” portate avanti dalla Russia e trarne personale vantaggio1.
- Mezzo legale utilizzato: “Countering America’s Adversaries Through Sanctions” Act, passato al Congresso nell'estate del 2017 e firmato da Trump.
- Settore più colpito: Energetico, il quale costituisce il core delle esportazioni russe.
- Conseguenze: Le sanzioni impediscono agli americani di intrattenere relazioni commerciali con i soggetti colpiti, e congelano tutti gli asset da questi posseduti rientranti nella giurisdizione americana. I cittadini non americani che si ponessero da intermediari per eludere questo divieto sono considerati perseguibili.
L'impatto economico delle sanzioni
- Crollo del rublo.
- Crollo in borsa per le aziende colpite: l'indice MOEX, il principale indice della borsa di Mosca, segnala una riduzione dell'ordine di grandezza del 4% dal 6 aprile alla giornata odierna.
- Crescita dei rendimenti dei titoli di stato russi di mezzo punto percentuale, indicando un calo nella fiducia degli investitori (il tasso d'interesse sui titoli di stato russi a 10 anni si attesta attualmente sul 7.5%).
- Aumento della probabilità di default della Russia, così come misurata dai credit default swaps.
Le reazioni della banca centrale russa
Elvira Nabiullina, governatore della Central Bank of the Russian Federation, ha cercato di tranquillizzare i mercati con le affermazioni rilasciate durante il Moscow Exchange Forum, etichettando la fase in corso come volatilità di breve periodo alla quale l'economia sarà in grado di adattarsi. Il ministro dell'economia Maxim Oreshkin ha aggiunto che il tasso di cambio del Rublo, lasciato libero, aiuterà l'economia ad assorbire gli shocks.
Note:
1. Si rimanda al comunicato stampa
dello U.S. Department of the Treasury che annuncia le sanzioni.