Doing Business 2019: quali segnali dal mondo?
Diffuso impegno riformista dei governi per agevolare lo sviluppo d’impresa.
Published by Alba Di Rosa. .
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Liberamente tratto da "These are the easiest places in the world to do business" - World Economic Forum 2 novembre 2018
L’indice Doing Business della World Bank ordina 190 paesi sulla base della facilità nel condurre attività economiche all’interno delle loro frontiere. L’indice tiene in considerazione le riforme portate avanti per agevolare, ad esempio, l’avvio di una nuova impresa, l’ottenimento del credito, il pagamento delle tasse, le procedure di gestione dell’insolvenza e la regolazione del mercato del lavoro.
L’edizione 2019 del Doing Business Report, rilasciata negli ultimi giorni, ha indicato come questo ranking stia diventando sempre più influente, come dimostrato dall’accelerazione dell’impegno riformista dei governi nel settore negli ultimi anni. Tra il 2017 e il 2018 è stata toccata la cifra record di 314 riforme sul tema del doing business portate avanti da 128 paesi.
Tra coloro che hanno guadagnato il maggior numero di posizioni nella classifica, troviamo principalmente paesi in via sviluppo, toccati in alcuni casi anche
dalle piaghe del conflitto e della violenza: è questo il caso di Afghanistan, Gibuti, Costa d’Avorio e Togo.
L’indice mostra come il continente nero stia facendo passi importanti: un terzo delle riforme globali condotte nell’ambito del doing business tra il 2017 e il 2018
hanno riguardato paesi dell’Africa Sub-Sahariana. In prima linea anche l’Asia, con le superpotenze Cina e India che sono avanzate rispettivamente
di 30 e 23 posizioni nella classifica globale rispetto all’edizione precedente. Tra i paesi dell’America Latina spicca invece l’impegno riformista del Brasile,
mentre nell’area dell’Europa orientale e dell’Asia centrale si sono registrati notevoli miglioramenti rispettivamente per Macedonia e Georgia.
Tutti i grandi mercati emergenti sembrano quindi aver portato il tema del doing business in una posizione di primo piano nella loro agenda.
Un caso di successo: il Ruanda
Dal lancio dell’indice nel 2003, il Ruanda è sempre stato un top performer, avanzando la sua posizione nel ranking di anno in anno. Dalla fine del genocidio e
della guerra civile, infatti, la scelta del governo è stata quella di rendere il settore privato la forza trainante della trasformazione economica del paese.
L’indice Doing Business ha ispirato i vertici governativi alla riforma negli ambiti chiave della registrazione della proprietà, l’avvio dell’attività di impresa,
la concessione del credito e il pagamento delle imposte.
La strada da percorrere per il Ruanda rimane ancora lunga, ma queste riforme hanno sicuramente alimentato
il suo progresso: negli ultimi 8 anni gli investimenti privati sono cresciuti del 60%, mentre l’investimento diretto estero ha sfiorato il +40%.