The gradual Recovery of Global Demand: Geographical and Sectoral profile
A Geographical and Sectoral deepening of the gradual restart of World Trade in Goods
Published by Marzia Moccia. .
Conjuncture Export markets Foreign markets Uncertainty Global economic trends
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La prima metà del nuovo anno ha portato con sé segnali di cauto ottimismo per la progressiva – seppur ancora moderata – ripresa dell'industria manifatturiera mondiale, che si è riflessa sulla dinamica degli scambi internazionali di beni, come descritto nell’articolo I semestre 2024: congiuntura del commercio mondiale.
Le informazioni più recenti permettono di certificare, infatti, un’inversione di tendenza nelle dinamiche del commercio mondiale, che hanno sostanzialmente cambiato rotta rispetto al debole trend che le aveva caratterizzate soprattutto nel corso del 2023, rafforzando i segnali di ripresa.
Dal momento che lo scenario internazionale appare però ancora incerto, è giusto interrogarsi sulla natura questa ripresa, al fine di comprenderne la sua durata: stiamo convergendo verso un recupero solido e duraturo del commercio mondiale di beni, oppure torneremo su un cammino di debole espansione nei prossimi mesi?
Per provare a dare risposta a questi interrogativi, si procede con il segmentare i risultati complessivi in termini geografici e settoriali.
La mappa della ripresa per mercato
La bubble map che segue mostra i maggiori paesi importatori al mondo, posizionandoli sulla base dei tassi di variazione delle importazioni di merci a prezzi costanti registrate nel 2023 (asse delle X) e nei primi sei mesi 2024 (asse delle Y). Le importazioni sono misurate a prezzi costanti, al fine di restituire una lettura delle dinamiche reali, al netto cioè delle variazioni dei prezzi. In giallo è tracciata la bisettrice, che consente di evidenziare i paesi (posizionati al di sopra di essa) che sono in ripresa e quelli (al di sotto) in rallentamento.
Fig.1 – Mappa dei maggiori importatori mondiali a prezzi costanti
Fonte: Elaborazioni ExportPlanning
Il primo dato interessante è il fatto che la quasi totalità delle economie in analisi si colloca al di sopra della bisettrice in giallo, testimoniando come la ripresa stia interessando quasi tutti i maggiori paesi in analisi.
Idealmente è possibile individuare tre aree orizzontali nella mappa, distinguendo in alto a sinistra le geografie che stanno guidando la ripresa, nella sezione centrale quelli che evidenziano una progressiva ripresa e, infine, in basso, quelle economie ancora in difficoltà.
Nel primo gruppo ritroviamo le due grandi economie che animano gli scambi internazionali: Cina e Stati Uniti, geografie trainanti del recupero del commercio di beni. All'interno dello stesso cluster anche India, Messico e le maggiori economie ASEAN, tutte aree emergenti sempre più interessanti, anche a fronte della riorganizzazione dei flussi commerciali.
Nel secondo gruppo ritroviamo, invece, paesi in progressiva ripartenza: si tratta soprattutto di economie dell'est Europa come Repubblica Ceca e Polonia o anche la Spagna, unica geografia del fronte occidentale a mostrare un carattere più robusto nella ripresa. Allargamento l'orizzonte oltre oltreoceano, notiamo la presenza anche di Corea e Canada.
Nell'ultimo gruppo notiamo invece la presenza di tutte le maggiori economie europee, dove il quadro del recupero manifatturiero appare ancora debole; nello stesso cluster anche il Giappone.
La mappa della ripresa per industria
Altrettanto informativa risulta la bubble map delle importazioni mondiali per industria, qui riportata, che ci permette di segmentare i macro-fenomeni settoriali che guidano il rimbalzo.
Fig.2 – Mappa della domanda mondiale per industria a prezzi costanti
Posizionandosi con il mouse sul cerchio che identifica un'industria è possibile visualizzare una tabella che riassume i dati relativi alla variazione annua e semestrale dell'industria selezionata
Fonte: ExportPlanning - Datamart Congiuntura Mondiale
Sebbene il quadro delle ripresa appaia comunque relativamente differenziato all'interno di ciascuna industria, è utile restituire uno sguardo complessivo dei fenomeni in essere.
In primo luogo, le ball che risultano essere in maggiore recupero rispetto alla dinamica registrata lo scorso anno - misurata come distanza dalla bisettrice - sono infatti le industrie dei Beni Intermedi, testimoniando come ci sia un cambio di passo nelle politiche di acquisto delle imprese e di accumulo scorte, fenomeno che aveva pesantemente penalizzato gli scambi nel 2023.
Anche tutti i settori dei Beni di consumo si segnalano in ripresa, testimoniando come la progressiva mitigazione dell'inflazione su scala internazionale stia sostenendo i consumi. Questa famiglia di beni risulta tuttavia "scissa" in due, con i c.d. settori aciclici (come Sistema Salute e Agroalimentare) in maggiore crescita rispetto a Sistema Casa e Moda, che scontano una congiuntura di maggiore debolezza.
Segnali interessanti anche sul fronte dei Beni di investimento: i settori maggiormente legati agli investimenti delle imprese (F4 - F5 - F2) sono sostanzialmente "schiacciati" sulla bisettrice, evidenziando sì segnali di recupero rispetto al 2023, ma ancora deboli.
Su due poli opposti la congiuntura delle Attrezzature ICT (F1) e dei Mezzi di trasporto (F3), con la relativa filiera: la prima sta infatti sostenendo la ripresa, trovando nuovi spunti di sostegno alla crescita della domanda mondiale; la seconda, al contrario, sembra aver esaurito il suo contributo positivo, che ha invece caratterizzato il 2023.
Conclusioni
Si guarda ai prossimi mesi con “cauto ottimismo”, date le evidenze di recupero della domanda mondiale di beni. Tuttavia, permane un elevato grado di incertezza. Il quadro del recupero non appare affatto omogeneo, e sembra essere guidato, da un lato, soprattutto da una ripresa delle ciclo di scorte, dall’altro anche da una ripartenza dei consumi grazie al progressivo ripiegamento dell’inflazione. Ad ogni modo, lo scenario internazionale restituisce un certo grado di complessità per le imprese esportatrici e solo un monitoraggio costante delle informazioni e dell’evoluzione dei mercati può rivelarsi un’attività di carattere strategico particolarmente utile in una congiuntura in continua evoluzione.