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Il mercato mondiale del pellet di legno è in forte espansione. Diversi Paesi si stanno attrezzando per rispondere a questa domanda crescente ma la capacità produttiva rimane ancora al di sotto delle reali necessità e dà luogo a squilibri su base locale.
Il settore sconta, in Italia,una certa improvvisazione e l’inesistenza di una politica, pubblica e privata, attiva nell'area della cogenerazione da residui legnosi per cui il pellet viene destinato quasi integralmente al consumo domestico .
Lo sviluppo di questo settore potrebbe attivare interessanti sinergie in mondo agricolo con ricadute in ambito ambientale, di gestione del territorio e di supporto alle comunità locali.
Produzione e consumo
La produzione (e consumo)
mondiale
di pellet si è aggirato, nel 2012, sui 25 milioni di tonnellate con la previsione, di fonte Poyry, di avvicinarsi ai 60 milioni nel 2020 con un tasso medio annuo atteso attorno al 12%.
Il commercio internazionale di pellet aumenta, di conseguenza, a tassi di tutto rispetto e riguarda prevalentemente il prodotto destinato agli impianti di produzione energetica, normalmente localizzati in prossimità dei porti. I principali Paesi che dispongono di impianti di questo tipo sono l’Olanda, il Belgio, la Danimarca, la Svezia e la Gran Bretagna.
Le esportazioni del Nord America, ad esempio, sono destinate per il 96% alle centrali elettriche e per il 4% al mercato consumer (sacchi).
I maggiori esportatori di pellet a livello mondiale sono Russia, Stati Uniti, Canada, Lettonia e Lituania.
La produzione di pellet nei
28 paesi UE
può essere stimata, nel 2012, attorno a 13,8 milioni di tonnellate con una crescita del 19% rispetto all'anno precedente.
I primi quattro Paesi produttori sono Germania, Svezia, Lituania e Lettonia che, complessivamente realizzano il 40% del pellet prodotto in Europa.
Il consumo di pellet nei 28 paesi UE può essere stimato, nel 2012, attorno a 17,6 milioni di tonnellate. La crescita media annua del consumo di pellet in Europa si aggira sul milione di tonnellate.
I primi quattro Paesi consumatori sono Svezia, Germania, Danimarca e Italia che, complessivamente assorbono il 47% del pellet utilizzato nel mercato Europeo.
I maggiori importatori sono Regno Unito, Svezia, Italia e Paesi Bassi.
La domanda di pellet in Europa è destinata a crescere in funzione della normativa favorevole al suo utilizzo e della disponibilità di incentivi.
La produzione
italiana
di pellet si è assestata, nel 2012, sulle 550 mila tonnellate con una crescita del 5,8% rispetto all'anno precedente, solo una quota molto modesta del pellet italiano viene destinata ai mercati esteri (0,5%).
Il consumo italiano di pellet si aggira, nel 2012, sui 2,2 milioni di tonnellate con una crescita del 16,8% rispetto all'anno precedente e proviene per oltre la metà da Paesi esteri.
Il consumo atteso per il mercato nazionale, stimato all’interno del “Pellet heating demand outlook” sulla base di un consensus PellCert, EPC, Ekman, al 2015, si aggira sui 3,1 milioni di tonnellate e, al 2020, sui 4,3 milioni di tonnellate; ciò significa un tasso medio annuo atteso di crescita attorno al 9%.
L’Italia importa pellet principalmente dai paesi europei, in particolare da Austria e Germania
Flussi internazionali e prezzi
L’appetibilità del mercato del pellet è confermata dal fatto che, nel corso del 2012/2013, sono state annunciate 65 nuove aperture di impianti per la produzione del pellet a livello mondiale per una capacità produttiva totale attorno ai 12 milioni di tonnellate. Si tratta di impianti con una capacità produttiva media attorno alle 200 mila tonnellate annue.
I Paesi coinvolti sono: Stati Uniti, Brasile, Russia, Canada, Gran Bretagna, Germania, Cina e Lettonia.
La costruzione di grandi impianti nei Paesi a basso costo della materia prima e della manodopera tenderà a stabilizzare i prezzi del pellet pur a fronte di un persistente divario fra domanda ed offerta.
Negli ultimi quattro anni l’andamento del prezzo del pellet importato in Europa è salito da 0,125 euro al kg del 2009 fino a 0,152 euro al kg del 2012. Va comunque considerato che sulle dinamiche del prezzo del pellet influisce anche la diversa composizione del materiale importato: il prezzo medio aumenta se cresce la quota di materiale in sacchi e diminuisce se aumenta la quota di materiale sfuso.
I principali paesi di provenienza del pellet importato in ambito UE sono Stati Uniti, Canada, Lituania, Russia e Germania.
Gli esportatori si possono raggruppare in tre tipologie:
• Lituania, Russia e Ucraina praticano prezzi medi inferiori alla media (0,12 - 0,13 euro al kg),
• Germania e Austria forniscono materiale di fascia alta (0,18 – 0,20 euro al kg)
• gli altri paesi tra i quali Stati Uniti, Canada, Estonia e Romania applicano prezzi che oscillano tra 0,14 e 0,15 euro al kg.
Importazioni UE
Paesi di provenienza
Tonnellate
% su totale
prezzo
USA
1.764.531
21,0
0,15
Canada
1.346.240
16,0
0,15
Lituania
817.638
9,7
0,13
Russia
639.349
7,6
0,13
Germania
513.315
6,1
0,18
Estonia
419.102
5,0
0,14
Portogallo
387.345
4,6
0,14
Austria
350.416
4,2
0,20
Romania
212.133
2,5
0,15
Ucraina
204.300
2,4
0,12
Lettonia
166.232
2,0
0,16
Svezia
161.124
1,9
0,16
Resto del mondo
1.406.597
17,0
-
Totale
8.388.323
100
0,19
Se si scende nel dettaglio di alcuni Paesi si rileva che:
• Regno Unito, Olanda e Belgio importano, da Stati Uniti e Canada, materiali a prezzi sostanzialmente in linea con la media europea
• La Svezia e la Danimarca importano, prevalentemente dalla Russia, Lituania ed Estonia, materiale destinato soprattutto alle centrali a cogenerazione.
• L’Italia importa da Austria e Germania pellet di alta qualità destinato all’uso domestico.
I prezzi del pellet importato dall’Italia dai vari Paesi risultano sempre più elevati dei prezzi medi che gli stessi Paesi praticano in Europa.
Importazioni Italiane in quantità
Paese
Tonnellate
%
Prezzo
Europa
860.878
71,8
0,19
Austria
310.784
25,9
0,21
Germania
136.426
11,4
0,20
Croazia
114.292
9,5
0,17
Romania
83.755
7,0
0,16
Canada
81.620
6,8
0,16
Lettonia
75.115
6,3
0,17
Francia
73.306
6,1
0,20
Resto del mondo
323.479
27,0
-
Totale
1.198.776
100,0
-
Di seguito una breve rassegna delle destinazioni del pellet venduto all’estero dai principali esportatori.
La Germania esporta il proprio pellet in Danimarca, Austria e Italia.
Le esportazioni della Lettonia in Italia sono meno del 2%, gran parte del pellet lettone si indirizza verso la Danimarca e la vicina Estonia.
La Lituania esporta principalmente il pellet in Italia e Danimarca
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