Il commercio europeo ed italiano di rame: evoluzione storica e prospettive (parte 2)
Pubblicato da Luca Surace. .
Prezzi Commodity
Accedi con il tuo account per utilizzare le funzioni stampa migliorata (pretty print) e includi articolo (embed).
Non sei ancora registrato?
registrati!
Le importazioni italiane di rame
Nell'articolo precedente abbiamo analizzato il commercio UE28 di rame 1 , evidenziando come negli ultimi 15 anni i volumi importati dalle aziende europee si fossero drasticamente ridotti, passando da circa 2.7 milioni di tonnellate nel 2000 a circa 1.9 milioni di tonnellate nel 2015.
In quest'articolo ci concentreremo sulla dinamica storica dell'importazioni italiane, evidenziandone peculiarità e differenze rispetto all'aggregato europeo.
(Fonte: Sistema Informativo Ulisse)
Il Grafico 1 mostra l'andamento delle importazioni italiane di rame dal 2000 al 2015: nell'ultimo anno storico queste hanno raggiunto le 600 mila tonnellate, pari ad una valore di circa 3 miliardi di euro. Naturalmente anche a livello italiano il triennio 2007-2009 è stato caratterizzato da una forte contrazione dei volumi importati (circa -40%), ma i forti aumenti registrati nel 2010 e nel 2014 hanno portato a volumi superiori rispetto a quelli di 15 anni fa.
(Fonte: Sistema Informativo Ulisse)
Osservando la composizione delle importazioni italiane per paese di provenienza (Grafico 2) notiamo subito alcune importanti differenze rispetto all'aggregato UE28: dopo il Cile, che anche in questo caso costituisce il primo paese per quote detenute, troviamo con volumi molto simili la Bulgaria, che invece a livello europeo rappresenta un attore di secondo piano. Viceversa le importazioni italiane da Russia e Polonia, che a livello UE28 costituiscono rispettivamente il secondo e il terzo paese per quote di mercato, in questo caso assumono un peso specifico inferiore, pur costituendo congiuntamente una fetta importante del totale import Italia.
(Fonte: Sistema Informativo Ulisse)
Il Grafico 3 mostra l'evoluzione dei volumi di rame importati dall'Italia, dai primi 5 paesi per quote detenute nel 2015: Cile, Bulgaria, Perù, Kazakistan e Russia. Dal 2000 al 2015 le importazioni italiane dal Cile si sono più che dimezzate, passando da volumi superiori alle 300 mila tonnellate a circa 137 mila tonnellate nel 2015. E' evidente come gran parte dei volumi “persi” dal paese sudamericano si siano trasferiti alla Bulgaria, che da volumi praticamente nulli nel 2000 e nel 2005 è arrivato nel 2015 ad esportare in Italia circa 117 mila tonnellate (pari a circa il 20% degli acquisti italiani dall'estero). Risulta chiaro come questa evoluzione storica costituisca un cambiamento strutturale delle importazioni italiane di rame, piuttosto che una dinamica straordinaria. Il Grafico 4 mostra l'andamento storico delle importazioni italiane dai due paesi e trasmette perfettamente gli andamenti opposti che hanno interessato i due flussi:
- da un lato le importazioni dal Cile, pur registrando qualche rimbalzo di breve periodo, mostrano chiaramente un trend negativo a partire dal 2003, anno in cui le importazioni in Italia hanno raggiunto un punto di massimo storico;
- dall'altro la Bulgaria mostra volumi di export in Italia in rapida crescita a partire dal 2009.
(Fonte: Sistema Informativo Ulisse)
Tale dinamica con ogni probabilità è destinata a persistere anche per il prossimo futuro: i dati di consuntivo 2016 infatti confermano questa tesi e sanciscono il sorpasso della Bulgaria nei confronti del Cile per volumi di rame esportato in Italia.
Nel prossimo articolo ci concentreremo sull'evoluzione storica del prezzo del rame ed analizzaremo i dati di consuntivo 2016 per cercare di capire qual è la situazione attuale del mercato e cosa è ragionevole aspettarsi per il 2017.
1 In quest'analisi si farà riferimento al codice di Nomenclatura Combinata CN740311.00 "Rame raffinato in forma di catodi e sezioni di catodi".