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Nel corso di questa settimana, l'apprezzamento del dollaro e del Franco svizzero verso l'euro sono proseguiti fermandosi infine rispettivamente sulle soglie di 1.06 e 1.07. All'opposto è continuato il deprezzamento dello Yen, quotato ieri vicino a 120 yen per euro. La convinzione che a dicembre i tassi di interesse USA aumenteranno mentre rimarranno stabili quelli sulla valuta giapponese sta portando molti operatori da un lato a spostare la liquidità dallo yen al dollaro e, dall'altro, ad investire nella Borsa di Tokyo nella convinzione che la debolezza della moneta sosterrà le esportazioni giapponesi. In realtà, se è vero che, valutato nel breve periodo, il deprezzamento dello Yen è significativo (di oltre 5% in un mese), è altrettanto vero che, nella media di quest'anno, lo Yen continua a risultare apprezzato di oltre il 10% rispetto alla media del corrispondente periodo del 2015. Quindi più che di sostegno alle esportazioni giapponesi si dovrebbe parlare di una riduzione dell'effetto negativo sulla competitività nei prodotti e servizi giapponesi dovuti alla dinamica registrata dallo Yen negli ultimi due anni.
![Tasso di cambio principali valute](/static/uploads/file/2016-11-25_TopCurr.png)
Dal lato delle valute dei paesi in via di sviluppo, continuano nella loro fase di deprezzamento il Ringgit malese e soprattutto la Lira turca, avvicinatasi ieri a 3.7 lire per euro. Quasi tutte le altre valute hanno seguito la dinamica del dollaro, apprezzandosi nei confronti dell'euro.
![Tasso di cambio valute mondiali](/static/uploads/file/2016-11-25_WorldCurr.png)