Continua la corsa dell'agroalimentare italiano nei mercati esteri
Expo 2015 ha consentito alle imprese italiane di essere più visibili all'estero
Pubblicato da Annalisa Vignoli. .
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Expo 2015 ha contribuito a far volare l’export di prodotti agroalimentari nazionali,
che nel 2016 ha raggiunto un valore annuale di oltre 9 miliardi di
euro per i beni non confezionati (
B1-Beni alimentari intermedi e finali non confezionati )
e di circa 26 miliardi di euro per i beni confezionati (
E0-Alimentari confezionati e bevande).
Sulla base delle pre-stime StudiaBo relative al 1° trimestre dell'anno e disponibili
nei datamart Congiuntura UE del Sistema Informativo Ulisse1, è possibile una disamina
delle recenti performance sui mercati esteri dei settori italiani di Agroalimentare.
Nel grafico sotto presentato, sono riportati i diversi settori di Agroalimentare sulla
base del tasso di variazione tendenziale nel I trimestre 2017 delle esportazioni del totale dei paesi UE e
delle esportazioni Italiane. Nel grafico è tracciata la bisettrice del sistema di assi,
che consente di distinguere immediatamente i settori in cui i concorrenti europei hanno
fatto meglio rispetto alle imprese italiane (settori posizionati sotto la bisettrice)
dai settori in cui le imprese italiane hanno avuto performance sui mercati esteri migliori
rispetto a quelle dei concorrenti UE. La dimensione del cerchio2 è proporzionale al valore
delle esportazioni italiane nel 2016.
Agroalimentare
Confronto risultati ITALIA vs competitori UE28 per settori
Dall'analisi del grafico emerge chiaramente un gruppo importante di settori di agroalimentare confezionato in cui le imprese italiane hanno ottenuto performance ampiamente positive e nettamente superiori a quelli dei concorrenti europei: E0.33-Tè e caffè confezionato (+15.6% in euro rispetto al primo trimestre 2016, quasi 15 punti in più dell'insieme dei concorrenti UE28); E0.22-Carne e Pesce, lavorati e confezionati (+8.5%, di circa 6.5 punti più dinamico della media UE); E0.24- Ortaggi e Frutta, lavorati e confezionati (+4.8%). Nell'ambito dell'agroalimentare non confezionato le imprese italiane hanno registrato performance migliori in termini di esportazioni rispetto alla media dei competitori UE nei settori: B1.21- Frutta Fresca (+14% in euro rispetto al primo trimestre 2016, oltre 13 punti in più dell'insieme dei concorrenti UE28) e B1.51-Oli di semi e grassi animali (+12.2%, a fronte di performance negative, pari al -5%, della media UE). Tuttavia, il settore trainante le esportazioni italiane di Agroalimentare con oltre 6.1 miliardi in euro esportati nel 2016 e un aumento tendenziale del +12.3% nel I trimestre 2017, è E0.42-Bevande alcoliche. In particolare, si segnalano le performance particolarmente favorevoli dell'export italiano di Vino spumante (decisamente più dinamico della media dei concorrenti UE) e Vino imbottigliato, con aumenti tendenziali nel primo trimestre dell'anno rispettivamente di 104 e 34 milioni di euro.Mercati trainanti e frenanti export Italia
Agroalimentare: principali mercati trainanti e frenanti Export ITALIA(variazioni tendenziali 1° Trimestre 2017 nei livelli e, tra parentesi, in termini percentuali)
Mercati trainanti
Nei primi tre mesi dell'anno i contributi più rilevanti alla crescita delle vendite italiane di prodotti di Agroalimentare sono derivati dai mercati di Stati Uniti (con un incremento dell'export italiano di circa 79 milioni di euro rispetto al corrispondente trimestre 2016, pari al +9.5%, in linea con la performance dell'insieme dei concorrenti UE28), Germania (in aumento tendenziale di circa 68 milioni di euro, pari al +4.4%, leggermente più dinamico dei concorrenti UE28), Regno Unito (+63 milioni di euro, pari al +9.4%, di 7 punti in più della media UE28), Spagna (in crescita di 40 milioni di euro, pari al +12.7%, di 8 punti in più della media UE28) e Svizzera(+30 milioni di euro, pari al +9.5%, di quasi 3 punti in più della media UE28).Mercati frenanti
I mercati più penalizzanti per l'export italiano di Agroalimentare nel primo trimestre dell'anno – peraltro una netta minoranza, come si diceva in precedenza - sono risultati, nell'ordine, quelli di Egitto (in calo di oltre 20 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2016, pari al -53.6%, di quasi 14 punti meno dinamico dell'insieme dei concorrenti UE28), Arabia Saudita (in calo di oltre 13 milioni di euro, pari al -17.1%, di oltre 14 punti meno dinamico della media dei competitori dell'area UE), Danimarca (-10 milioni di euro, pari al -7.6%, di circa 9 punti meno dinamico dei competitori UE), Algeria (-8.2 milioni di euro, pari ad un calo di oltre 34 punti percentuali, di quasi 62 punti meno dinamico dei competitori UE) ed Etiopia (in calo di 8 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2016, pari al -60.1%, di 2 punti meno dinamico dell'insieme dei concorrenti UE28).1.L'analisi qui considerata fa riferimento alle seguenti industrie della classificazione prodotti Ulisse: B1-Beni alimentari intermedi e finali non confezionati, E0-Alimentari confezionati e bevande.
2.E' possibile spostarsi con il mouse sopra i diversi cerchi per visualizzare i dati dei settori ad essi associati.