Euro sempre più forte
Pubblicato da Mattia Perna. .
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Migliora il quadro macroeconomico dell'Unione Europea che contribuisce ad aumentare la fiducia degli
investitori internazionali nei confronti dell'euro.
In occasione del meeting delle banche centrali di Sintra, avvenuto qualche giorno fa in Portogallo,
lo stesso presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha sottolineato come da gennaio
2015 il PIL dell'eurozona è cresciuto del 3.6%, l'occupazione è aumentata di quattro milioni di
unità e che gli scenari deflazionistici sembrano ormai superati.
Questo quadro economico positivo alimenta la fiducia degli intermediari finanziari in Europa,
infatti, l'indice di sentimento economico (ESI) dell'Unione Europea è aumentato di 1.9 punti
nella zona euro. Ad incidere in modo significativo sul rafforzamento dell'euro, però, è stato
il commento del presidente della BCE in merito alla politica monetaria di normalizzazione
interpretata con eccessiva foga dai mercati.
Come possiamo osservare dal grafico sottostante, infatti, il tasso di cambio effettivo dell'euro
si è apprezzato in pochi giorni del 1.02%, chiudendo la settimana con un valore pari a 106.414.
Una situazione opposta sembra caratterizzare il dollaro. I recenti dati
pubblicati dal Bureau of Economic Analysis che vedono al rialzo la stima del tasso di crescita
del PIL americano per il primo trimestre dell'anno (1.4% contro l'1.2% previsto), non sembrano
influenzare i mercati.
Gli investitori, infatti, sono abbastanza scettici sulle promesse politiche avanzate dal presidente
D. Trump durante i primi mesi del suo mandato, in particolare sulla riforma del sistema fiscale e
sull'obiettivo di crescita del PIL annuale fissato al 3%.
Il grafico seguente, infatti, mostra come il tasso di cambio effettivo del dollaro ha perso in poco
più di una settimana l'1.25%, chiudendo la settimana con un valore pari a 103.668.
Infine, da citare la Sterlina inglese e lo Yen giapponese
che nel corso della settimana hanno subito
significative variazioni.
Per quanto riguarda lo Yen, deludono i recenti dati macroeconomici riguardanti l'economia giapponese.
In particolare, un tasso di disoccupazione mensile che supera le aspettative (3.1% contro lo 2.8%
previsto), un tasso di inflazione mensile pari allo 0.4% e un calo della produzione industriale
(mensile) del 3.3% preoccupano i mercati e contribuiscono all'indebolimento dello Yen che chiude
la settimana con un valore pari a 110.884 (tasso di cambio effettivo).
Da segnalare un moderato recupero della Sterlina, dopo le parole del Governatore della "Bank of
England" Mark Carney che segue la politica monetaria meno accomodante annunciata da Draghi.
Il tasso di cambio effettivo della Sterlina, infatti, si rafforza dello 0.91% in pochi giorni, e
chiude la settimana con un valore pari a 84.706.
Nel seguente grafico a barre è possibile osservare le dinamiche delle valute appena descritte
utilizzando i tassi di variazione mensili equivalenti, relativi a: media mobile a sei mesi (6m),
media mobile due mesi (2m) e media mobile due settimane (2s).
(Per monitorare la dinamica di molte altre valute clicca qui)
Dinamica dei tassi di cambio effettivi |
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