Fondo Monetario Internazionale ancora prudente sulle prospettive dell'Italia.
Nello scenario di previsione di ottobre, il Fondo Monetario Internazionale rivede al rialzo le stime di crescita del PIL italiano per il 2017, ma non per il 2018.
Pubblicato da Luigi Bidoia. .
Siulisse Europa Previsioni Congiuntura Internazionale
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A metà ottobre il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato
il nuovo rapporto di previsione sull'economia mondiale:
IMF World Economic Outlook - October 2017.
In questo rapporto lo scenario di base, ritenuto il più probabile,
si caratterizza per una attività economica mondiale che si rafforza,
con una crescita stimata del 3.7% per il 2017
e prevista al 3.8% per il 2018.
I rischi a breve termine di questa previsione sono equamente distribuiti tra scenari
con dinamiche inferiori e scenari con dinamiche superiori.
Viceversa, i rischi a medio termine vedono ancora prevalere scenari
con una crescita inferiore rispetto a quella dello scenario di base.
Rispetto allo scenario di aprile 2017, le revisioni al rialzo più significative riguardano l'area Euro, il Giappone e l'Est Europa; quelle negative gli Stati Uniti (da 2.5% a 2.3% la variazione attesa del PIL nel 2018) e il Regno Unito (da 2.0% a 1.7% la previsione del PIL nel 2017).
In questo articolo porremo l'attenzione sulle revisioni che hanno riguardato
la crescita economica di Francia, Germania e Italia nel 2017 e 2018,
prendendo in considerazione gli ultimi 4 rapporti di previsione:
aprile e ottobre 2016, aprile e ottobre 2017.
In questo modo è possibile dedurre se le informazioni congiunturali acquisite
nel corso dell'ultimo anno e mezzo abbiano portato i ricercatori del FMI
ad aggiustare le loro stime sul 2017,
e se queste nuove informazioni li abbiano portati o meno a rivedere anche quelle per il 2018.
Il grafico che segue riporta le previsioni del PIL nel 2017 e nel 2018 per
Francia, Germania e Italia, pubblicate dal Fondo Monetario Internazionale
negli ultimi 4 rapporti1.
Graf.: Previsioni PIL nei vari scenari (tassi variazione annui) | ||
---|---|---|
2017 | 2018 | |
Francia | ||
Germania | ||
Italia |
Dall'analisi di questo grafico emerge chiaramente come per
la Francia le informazioni raccolte
hanno portato i ricercatori del Fondo Monetario Internazionale a rivedere
sempre al rialzo le previsioni, sia sul 2017 che sul 2018.
Per la Francia la crescita prevista per gli anni 2017 e 2018 passa dal 1.3% e 1.5% previsti ad aprile 2016,
ad un aumento del 1.55% e 1.75% previsti nel rapporto più recente.
La situazione è molto simile anche per la Germania,
con qualche elemento di maggiore incertezza sul 2017, contenuto nel rapporto di ottobre 2016.
La situazione si presenta significativamente diversa per l'Italia.
In questo caso le informazioni che si sono susseguite l'anno scorso, forse per la
crecente incertezza sul referendum costituzionale di dicembre 2016,
hanno portato i ricercatori del FMI a rivedere al ribasso le previsioni del PIL
nel 2017, passando da una crescita
prevista dell'1.1% ad aprile 2016 ad una crescita prevista dello 0.8% un anno dopo.
Solo le informazioni congiunturali di crescita acquisite nel corso di quest'anno
hanno portato i ricercatori a rivedere significativamente la prestima del 2017,
alzandola all'1.5%.
Ancora più emblematica è l'evoluzione della previsione per
il 2018, rimasta sempre intorno al 1.1%,
escluso lo scenario pessimistico di aprile,
quando la previsione per il 2018 era sta ridotta allo 0.8%.
Conclusioni
Questa breve analisi evidenzia come i ricercatori del Fondo Monetario Internazionale
abbiano riconosciuto, nell'ultimo rapporto di previsione,
i miglioramenti dell'economia italiana nel corso del 2017.
Questi, però, si considerano legati a fenomeni passeggeri
quali ad esempio l'accelerazione della domanda mondiale in euro, e non sono riconosciuti come strutturali.
Il pessimismo espresso nel rapporto di aprile di quest'anno,
redatto all'indomani della crisi di governo,
e i rischi di ingovernabilità associati alle prossime elezioni politiche,
portano a riconoscere il fattore politico come l'elemento che induce i ricercatori
ad essere tanto prudenti sulle prospettive
dell'economia italiana.
I differenziali di crescita nel 2018 dell'Italia
rispetto a Francia e Germania sono rispettivamente di -0.6% e -0.7%,
riconfermando sostanzialmente i differenziali del rapporto pessimista di aprile 2017.
1 E' disponibile qui il video tutorial che descrive come questi grafici sono stati prodotti, utilizzando la sezione Analytics del sito SIUlisse.