Incertezza sui mercati Forex: Sterlina inglese e Peso colombiano
Pubblicato da Mattia Perna. .
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La Bank of England (BoE), dopo dieci anni dall'ultimo rialzo, lo scorso giovedì ha deciso
di porre fine alla politica accomodante degli ultimi anni, aumentando i tassi d'interesse.
Il Monetary Policy Committee ha deciso di aumentare
i tassi d'interesse dallo 0.25% al 0.5%, mantenendo invariato il programma d'acquisto
dei titoli finanziari. Molti analisti hanno giudicato tale decisione come un azzardo
in quanto le prospettive future del Regno Unito non sono delle migliori, sia da un punto
di vista economico che dal punto di vista politico.
Lo stesso governatore della BoE, Mark Carney, ha affermato che uno dei motivi che ha
spinto l'istituto bancario ad aumentare i tassi d'interesse, riguarda l'andamento del
tasso d'inflazione, che da inizio anno ha superato il target del 2%, attestandosi
ad ottobre su un valore pari al 3%.
La BoE ha, inoltre, rivisto al ribasso la stima del PIL per il 2017 dall'1.7% all'1.6%. Anche
le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI) non sono incoraggianti, con
un tasso di crescita del PIL stimato all'1.5% sia per il 2018 che per il 2019.
Tali previsioni inglobano, non solo l'incertezza generata dalla Brexit, ma anche i recenti scandali che vedono protagonista alcuni esponenti del neo-governo May. Questa settimana, infatti, si è dimesso Michael Fallon, ormai ex ministro della difesa, accusato di aver avuto atteggiamenti impropri nei confronti di una nota giornalista britannica. Secondo alcuni media britannici Fallon non sarebbe l'unico coinvolto in questa vicenda, complicando di fatto l'operato del governo e sollevando molti interrogativi sul futuro del Paese.
In un contesto così incerto, questa settimana la Sterlina inglese ha mostrato un andamento molto volatile, prima apprezzandosi nei confronti dell'euro del 2.5%, per poi, dopo l'annuncio delle BoE, chiudere la settimana con un valore pari a 0.889 Sterline per euro (si veda il grafico qui sopra).
Questa settimana si è rivelata importante anche per la Federal Reserve (Fed), la Banca Centrale
americana, e per il suo governatore, Janet Yellen, che a febbraio del prossimo anno lascerà
il posto a Jerome Powell, attualmente già componente del board dell'istituto bancario.
E' lo stesso presidente della Casa Bianca, Donald Trump, a prendere questa decisione che dovrebbe
arrivare all'insegna della continuità, in quanto, Powell, già presente nel Board della Fed,
ha mostrato di avere delle idee in linea con l'attuale governance.
Inoltre, la Fed ha lasciato i tassi d'interesse invariati, lasciando intendere però che,
salvo significativi peggioramenti nei dati macroeconomici americani, in occasione del
prossimo meeting in programma il prossimo dicembre, l'istituto centrale aumenterà i tassi
d'interesse per la terza volta nell'anno.
Caso interessante quello della Colombia e della sua valuta, il Peso colombiano che in due settimane si è deprezzato del 4% nei confronti del dollaro, a fronte di una riduzione dei tassi di interesse da parte della banca centrale dal 5.25% al 5%.
Questo deprezzamento, seppur significativo, può, tuttavia, essere considerato
modesto se si considera l'andamento del Peso colombiano negli ultimi dieci anni.
Infatti, la valuta colombiana, dopo la crisi dei primi anni di questo secolo,
il successivo recupero e una relativa stabilità tra il 2007 e il 2013, ha accusato un forte deprezzamento nel 2014,
perdendo circa l'80% del suo valore nei confronti del dollaro.
Questa svalutazione del Peso trova origine nella caduta del prezzo del petrolio,
principale bene esportato della Colombia, che proprio in quell'anno
è crollato da 100 dollari a meno di 40 dollari al barile, con un impatto
molto negativo sulle esportazioni e sul saldo commerciale.
Il deprezzamento del Peso è stato inevitabile, passando da 2000 a 3000
Peso per dollaro nell'arco di poco più di un anno.
L'effetto del deprezzamento si è manifestato nell'aumento dei prezzi all'import
e quindi sull'inflazione (fenomeno del Pass-Through) che ha superato
la soglia dell'8%, spingendo la Banca Centrale colombiana ad
aumentare i tassi d'interesse.
La stretta monetaria ha quindi determinato
una contrazione della domanda interna di beni e servizi con un
parziale aggiustamento dei conti con l'estero e una riduzione delle tensioni
sia sul tasso di cambio che sull'inflazione. Nel 2016 il
tasso d'inflazione è tornato a scendere consentendo alla Banca Centrale
una graduale diminunzione dei tassi di interesse, in cui si inserisce anche
l'intervento della settimana scorsa.