Salmone: consumi mondiali in crescita

Il commercio di salmoni vale 21 miliardi di euro l'anno

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Agroalimentare Internazionalizzazione Export Congiuntura Internazionale

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I consumi di salmone sono aumentati consistentemente a livello globale, raggiungendo nel 2017 la quota export di 21 miliardi, il 16% in più rispetto al 2016. Il salmone è un pesce tradizionalmente legato al nord Europa, dove viene sia allevato che pescato allo stato brado.



Le pre-stime SiUlisse per il 2017 vedono la Norvegia (7.2 miliardi di € esportati), la Svezia (2.1 miliardi di € esportati) e il Regno Unito (1 miliardo di € esportato) come le prime 3 nazioni esportatrici di salmoni al mondo.



Le principali destinazioni dell'export di salmoni norvegesi sono Svezia (1.6 miliardi € importati), Polonia (1 miliardo € importati) e Danimarca (672 milioni di euro importati), seguite da Francia e Italia. Il flusso di scambi si concentra dunque sul territorio europeo, poiché oltre oceano la leadership è detenuta dal Canada che esporta il prodotto verso Stati Uniti, Cina e Giappone.

Il salmone norvegese

La Norvegia si presta particolarmente a questa attività ittica, considerata la presenza di coste e fiordi, che garantiscono bacini idrici e correnti. Il salmone norvegese è sempre più richiesto: nel 2017 ne sono state esportate 1 milione di tonnellate, la quota più alta raggiunta negli ultimi 10 anni. Si tratta di un settore economico predominante non solo per il flusso di esportazioni ma anche per la percentuale di occupati: Merete Nygaard Kristiansen, direttrice dal 2012 del Norwegian Seafood Council (Nsc) in Italia, ha stimato che il mercato dei salmoni offre lavoro 22 mila 700 addetti, escludendo da questo numero i produttori di mangimi per gli allevamenti, i fornitori dei vaccini e i produttori delle infrastrutture.