La richiesta del settore Food nei paesi industrializzati

I paesi europei industrializzati sono i principali consumatori di cibi italiani

.

Siulisse Agroalimentare Mercati esteri Analisi Mercati Esteri

Accedi con il tuo account per utilizzare le funzioni stampa migliorata (pretty print) e includi articolo (embed).
Non sei ancora registrato? registrati!

L’export agroalimentare italiano si avvicina sempre più alla soglia dei 40 miliardi di euro annui.
Nei primi nove mesi del 2017 ha raggiunto un valore di oltre 6.7 miliardi di euro per i beni non confezionati ( B1-Beni alimentari intermedi e finali non confezionati ) e di circa 20.2 miliardi di euro per i beni confezionati ( E0-Alimentari confezionati e bevande).

Sulla base dei dati StudiaBo relativi ai primi nove mesi dell'anno e disponibili nei datamart Congiuntura WLD del Sistema Informativo Ulisse, è possibile una disamina delle recenti performance sui mercati esteri del settore Agroalimentare italiano.
Nel grafico sotto presentato, sono riportati i principali paesi industrializzati che hanno importato agroalimentare dall'Italia nei primi 3 trimestri del 2017.

Agroalimentare: confronto tra le performance italiane e mondiali sui paesi industrializzati

Grafico interattivo - al posizionamento del mouse su un mercato, visualizza le informazioni ad esso relative


Agroalimentare: Paesi industrializzati trainanti

L'Europa UE è la meta principale delle esportazioni italiane di Agroalimentare. Secondo i dati del Sistema Informativo Ulisse il 60% delle richieste del settore agroalimentare italiano, nei primi nove mesi dell'anno, sono arrivate dai paesi UE.
Il principale partner commerciale, tra i paesi industrializzati, è la Germania che nel 2016 ha importato 6.4 miliardi di euro di prodotti Food dall'Italia.

Tra i paesi UE, si segnalano le performance positive, e più favorevoli della media dei competitori, sui mercati di Portogallo (+23.3% per l'export italiano, a fronte del +6% dell'insieme dei concorrenti), Lussemburgo (+22.1% per le vendite dall'Italia, contro il +3.7% del totale competitori), Regno Unito (+10.7% per le vendite italiane, contro il +0.6% del totale concorrenti), Spagna (+12.4% per le vendite italiane, contro il +5.2% del totale concorrenti) e Svezia.

Da rilevare, inoltre, le performance particolarmente accelerate dell'export italiano di Agroalimentare – più favorevoli del totale dei concorrenti - sui mercati industrializzati dell'area Nord America: su tutti, si segnala il risultato di crescita sul mercato americano (+11.8% per le vendite italiane, contro il +7.7% del totale concorrenti) e del Canada (+5% per le vendite italiane, contro il +2.6% del totale concorrenti).

Positive performance delle vendite italiane di Agroalimentare, in linea peraltro con l'insieme dei concorrenti, hanno caratterizzato anche i mercati dell'Europa Non UE Svizzera e Norvegia (+4.3% per le vendite italiane, contro il +3.3% del totale concorrenti) - e alcuni paesi dell'area Europa UE - Francia (+6.3% per le vendite italiane, contro il +5.2% del totale concorrenti), Belgio (+7.7% per le vendite italiane, contro il +7.2% del totale concorrenti) e Olanda.

Andamenti positivi dell'export italiano settoriale anche se meno dinamici del totale competitori hanno infine interessato i mercati asiatici, soprattutto con riferimento al Giappone (dove le vendite italiane risultano in aumento di 7.7 punti percentuali, contro il +8.7% della media dei competitori) e Corea del Sud (+2.9%, a fronte del +9.2% dell'insieme dei competitori); più dinamiche della media dei concorrenti, invece, le performance delle vendite italiane a Singapore.