Sempre più anziani nel mondo adottano pets

Il numero di animali domestici adottati dalle famiglie è in continuo aumento. Sono gli anziani a prediligere la compagnia degli amici a quattro zampe, più dei giovani.

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Prendersi cura di un animale non è solo un forte antidepressivo ma consente anche di lenire diversi tipi di patologie. La pet therapy, da poco ufficializzata anche in Italia dal Servizio Sanitario Nazionale, si è dimostrata positiva, ad esempio, nelle patologie a carattere psicologico e deambulatorio e utile per gli anziani afflitti da disabilità e solitudine, con buoni effetti sul fisico e sull’umore. Questa tecnica nasce oltre 40 anni fa nel mondo anglosassone. I primi ad utilizzarla e a riscontrare segnali positivi furono due studiosi inglesi, Mugford e McComisky, nel 1975.

A livello di commercio internazionale questa crescente attenzione degli anziani alla cura dei loro animali da compagnia si manifesta in modo evidente nel significativo aumento dei flussi commerciali di pet food. Nel 2017 si stima che abbiano transitato le frontiere dei diversi paesi, oltre 12 miliardi di dollari di crocchette e macinati, con una crescita a due cifre in questo decennio.

La domanda che ci siamo posti è se questa crescente attenzione degli anziani ai pet sia un fenomeno specifico di alcuni paesi oppure generalizzato al mondo intero. Per una risposta “scientifica” sono state utilizzate le informazioni raccolte nel Sistema informativo Ulisse abbinate ad uno strumento econometrico particolarmente efficace: i panel data.

Panel data

Storicamente l'analisi econometria si è focalizzata nello studio di modelli microeconomici e modelli macroeconomici. I primi sono caratterizzati da osservazioni cross-section, ovvero osservazioni di diversi paesi in uno specifico periodo; i secondi caratterizzati da osservazioni time-series, ovvero dati rilevati per un solo paese ma in più periodi temporali. I panel data sono il risultato della combinazione dei due approcci sopra descritti e permettono, quindi, di considerare congiuntamente la parte cross e la parte time dei dati.

Nello specifico, utilizzando un particolare modello panel chiamato “modello ad effetti fissi”, è possibile catturare tramite parametri diversi associati a ciascun paese, le loro specificità. Ad esempio, in questo articolo, dopo aver isolato gli effetti sulle importazioni di pet food dovuti al Prodotto Interno Lordo e alla quota di popolazione over 65, abbiamo investigato l'esistenza o meno di componenti specifiche, ad esempio, i fattori culturali associati ai vari paesi. L'utilizzo dei panel data, quindi, consente di estrapolare dai dati un maggior numero di informazioni ed effettuare un'analisi più completa.

Risultati ottenuti

Sicuramente il reddito è un fattore che determina la crescita delle importazioni di pet food. I risultati di stima ci hanno confermato che la quota di anziani sul totale della popolazione è altrettanto importante del reddito. Inoltre questi due fattori (popolazione anziana e reddito) agiscono in modo moltiplicativo e non additivo, nel senso che si registrano flussi di importazioni particolarmente elevati solo dove entrambi assumono valori significativi. In altre parole, i mercati interessanti per gli esportatori di pet-food sono i paesi con un buon reddito pro capite e una quota elevata di popolazione over65.

Date le stime ottenute, è possibile calcolare un livello di importazioni teorico (calcolato come somma degli effetti di reddito e della quota della popolazione over65) per ciascun paese. Il confronto tra importazioni effettive e importazioni teoriche ci consente di ottenere una informazione sulla specificità del paese, ossia sui fattori che portano le importazioni di pet-food ad essere maggiori o minori di quanto non sarebbero in assenza di effetti specifici.

Nella mappa che segue, i diversi paesi sono colorati:

  • in blu se l'effetto specifico del paese risulta influenzare positivamente le importazioni di pet-food;
  • in beige se l'effetto specifico è neutro;
  • in arancione se l'effetto specifico è negativo.


Prima di analizzare nello specifico la mappa, può essere utile analizzare le diverse tipologie di fattori “country-specific” che concorrono a determinare le importazioni di pet-food:

  1. effetti culturali specifici del paese;
  2. domanda soddisfatta con produzione interna;
  3. barriere alle importazioni che possono essere di varia natura, tra cui: tariffe, norme amministrative o rete distributiva;
  4. redistribuzione del reddito;

Per estrarre dai fattori “contry specifics” eventuali effetti culturali, bisogna, quindi, tenere presente l'importanza degli altri fattori, ed in particolare, della presenza o meno di produttori locali che possono soddisfare la domanda con produzione nazionale e non con importazioni.
A questo riguardo, osserviamo che tutti i paesi colorati in arancione sono paesi con una significativa produzione locale (come i grandi mercati Occidentali) e/o significative barriere all'entrata (come l'Iran e l'Arabia Saudita). Questi effetti tendono a dominare sugli altri, rendendo impossibile osservare, per questi paesi, eventuali differenze in termini di una maggiore o minore attenzione culturale ai pet.

I paesi di interesse risultano, quindi, solo quelli colorati in blu. All'interno di questi paesi, si osservano tre aree geografiche: l'Europa dell'Est, l'America Centrale e i paesi del Golfo. Queste sembrano le aree del mondo in cui fattori di natura culturale portano le persone anziane ad una particolare attenzione agli amici animali. A queste aree, si associano paesi di cultura anglosassone come Nuova Zelanda, Sud Africa, Irlanda e Malta, sufficientemente piccoli da non presentare produttori locali e, quindi, tali da evidenziare nelle importazioni anche gli aspetti culturali.

In conclusione, alla luce dei risultati preliminari e parziali ottenuti, si può ipotizzare che esistono fattori culturali in Europa dell'Est, in America Centrale, nei Paesi del Golfo e nei paesi Anglosassoni, che portano le persone over65 a mostrare una particolare attenzione verso gli animali domestici.