I trimestre 2018: conferme di crescita dal comparto automotive
Pubblicato da Alba Di Rosa. .
Siulisse Automotive Automotive
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Nella banca dati SIUlisse
sono disponibili le pre-stime formulate da StudiaBo sui flussi commerciali
mondiali del settore automotive1 nel primo trimestre del 2018.
Nell’analizzare tali
dinamiche, la prima scelta da effettuare riguarda la valuta di riferimento: dato il deprezzamento
che ha interessato il dollaro verso l’euro tra i primi mesi del 2017 e gli inizi del 2018,
valutare i flussi commerciali nell’una o nell’altra valuta può infatti portare a trarre conclusioni
sensibilmente diverse.
Euro versus dollaro
Se misurate in euro, le esportazioni globali di autoveicoli2 registrano nel primo trimestre
2018 un calo congiunturale (rispetto al trimestre precedente, IV del 2017) dello 0.9%;
al contrario, se valutate in dollari, si rileva un aumento del 2.7%. Considerando invece la variazione
tendenziale (rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno), le esportazioni mondiali
risultano in crescita in entrambe le valute, ma l’aumento in dollari (+8.1%) sorpassa notevolmente
quello registrato in euro (+1.4%).
La misura in valore non consente quindi di esprimere un giudizio sintetico sul grado di salute del
commercio mondiale di autoveicoli.
Esportazioni mondiali di autoveicoli in dollari e euro
(4° trimestre 2011-1° trimestre 2018)
Fonte: Sistema Informativo Ulisse, DW Congiuntura Mondiale.
Unità di misura alternative
Per ovviare ai problemi legati alla valuta di riferimento è utile ricorrere a misure depurate dall’effetto dei prezzi e dei cambi, che consentono quindi di valutare le dinamiche commerciali effettive che hanno interessato il settore.
Una prima possibilità è quella di considerare il numero di autoveicoli oggetto di scambio. Questa misura fornisce però una visione soltanto parziale dei flussi commerciali, non permettendo di misurarne l’intensità: il semplice numero di autoveicoli scambiati a livello internazionale non tiene infatti conto della tipologia degli stessi, che possono spaziare da camion a utilitarie, e quindi incidere in maniera significativamente diversa sulla dimensione dei flussi commerciali in valore.
Una seconda alternativa è quella di misurare i flussi di commercio attraverso i chilogrammi3. È evidente che autoveicoli di maggior valore tendono a pesare di più, portando la misura in chilogrammi a rappresentare meglio la dinamica degli scambi nel mondo. Naturalmente anche i chilogrammi sono una misura approssimata del valore dei diversi beni e soffrono del problema di segnalare dinamiche identiche quando l’evoluzione dei beni riguarda prodotti che hanno valori diversi, ma pesi uguali.
La terza unità di misura comunemente utilizzata per valutare la dinamica di un fenomeno economico,
al netto degli effetti di prezzo e di valuta, sono i valori a prezzi costanti4.
Questa misura riesce ad ovviare al problema della disomogeneità dei beni implicita nei due metodi
precedenti, poiché costruita tenendo conto del differente valore dei beni considerati e aggregando
soltanto prodotti tra loro il più omogenei possibile.
Il valore dei beni (in questo caso gli autoveicoli) viene poi valutato ai prezzi di un anno base
(nel caso del Sistema Informativo Ulisse i dollari del 2012). L’utilizzo nel tempo degli stessi prezzi
dell’anno base consente di ottenere un aggregato la cui dinamica dipende solo dalle variazioni delle
unità fisiche che lo compongono.
Chilogrammi versus valori a prezzi costanti
Il grafico che segue mostra l’andamento dei flussi commerciali mondiali di autoveicoli dal 1°
trimestre 2011 al 1° trimestre 2018, misurati in chilogrammi e in valori a prezzi costanti.
La tendenza di fondo alla crescita è condivisa, ma si notano alcune divergenze.
L’andamento degli scambi misurati in chilogrammi presenta infatti una crescita pressoché lineare,
mentre i valori a prezzi costanti mostrano una particolare accelerazione a partire dal secondo
trimestre del 2015, seguita da una fase di stabilizzazione e infine di rallentamento, a cavallo tra
il primo e il terzo trimestre del 2017. Queste diverse dinamiche tra chilogrammi e valori a prezzi
costanti riflettono le modificazioni della qualità media degli autoveicoli, in aumento fino
alla fine del 2015, in flessione nel biennio 2016-2017.
La crescita degli scambi commerciali misurati a prezzi costanti torna ad essere sostenuta a partire
dal quarto trimestre 2017.
Flussi commerciali mondiali di autoveicoli in kg e valori a prezzi costanti
(4° trimestre 2011-1° trimestre 2018)
Fonte: Sistema Informativo Ulisse, DW Congiuntura Mondiale.
Prendendo come riferimento i valori a prezzi costanti, nel primo trimestre 2018 gli scambi mondiali di autoveicoli registrano una crescita prossima al 2.5% sia in termini congiunturali che tendenziali, confermando il superamento della fase di rallentamento del biennio precedente.
Focalizzandoci sui soli autoveicoli per il trasporto persone, la tendenza complessiva
all’aumento degli scambi nell’ultimo trimestre viene confermata per le auto di piccola e media
cilindrata (fino a 3000 cm3), mentre per le vetture che superano i 3000 cm3 si
segnala un rallentamento, proseguendo quanto registrato dal 2016.
Specularmente al settore dell’automotive, anche quello ancillare della componentistica per
autoveicolo chiude il primo trimestre 2018 con il segno più: gli scambi in quantità risultano in crescita del
3.3% in termini congiunturali e del 4.5% in termini tendenziali.
Note:
1. I flussi commerciali considerati coinvolgono i principali 70 paesi a livello internazionale.
Per settore automotive si intendono i prodotti della classificazione Ulisse F3.11 (Automobili, autobus e roulotte)
e F3.12 (Autoveicoli per il trasporto merci),
considerati unitamente.
2. Al fine di eliminare gli effetti stagionali, le serie considerate in questo articolo
sono relative alla cumulata dei flussi realizzati nei 12 mesi che terminano con il mese considerato,
dichiarati in importazione dal campione di 70 paesi analizzati.
3. Variabile K in SIUlisse, DW Congiuntura Mondiale.
4. Variabile Q in SIUlisse, DW Congiuntura Mondiale.