L'export dei territori italiani nel 1° trimestre 2018: risultati di crescita in quasi 4 province su 5
Al Nord la quota di territori con performance positive arriva al 90%; al Centro si mantiene su livelli significativamente inferiori.
Pubblicato da Marcello Antonioni. .
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Il primo trimestre 2018,
fotografato dai dati di commercio estero a livello provinciale, disponibili nel sito Exportpedia,
ha confermato la fase di diffusa crescita dell'export,
con circa l'80% delle province italiane
che registra aumenti tendenziali nei valori in euro delle proprie esportazioni.
Peraltro, si riconfermano performance quasi sempre positive nei territori del Nord–Est
(con il 91% delle province
con export in crescita nel 1° trimestre dell’anno) del Nord Ovest
(88%) e nel Sud1
(76%),
mentre al Centro la performance risulta ancora relativamente meno brillante
(con solo il 67%
delle province in crescita nei valori tendenziali di export).
Esportazioni delle province italiane: variazioni tendenziali 1° trimestre 2018 |
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Fonte Exportpedia ATTENZIONE: le variazioni relative alle province della Sardegna non devono essere considerate, in quanto dal 1° trimestre 2018 viene recepito il nuovo assetto regionale stabilito dalla Legge regionale n. 2/2016 e successiva delibera della Giunta regionale n. 23/5 del 20 aprile 2016. Vai a exportpedia |
Nel primo trimestre 2018 si è confermata la significativa maggioranza (78%) delle province italiane con crescite tendenziali delle proprie esportazioni in valore.
Nord Italia
Nel periodo gennaio-marzo 2018 si rileva un incremento tendenziale
dell'export nei valori in euro in quasi tutte le province del Nord.
In particolare, nel Nord Ovest le performance di crescita delle esportazioni nel primo trimestre
dell'anno appaiono ampiamente generalizzate (88% dei casi), con
Milano
la provincia di gran lunga trainante (anche a livello nazionale), con un incremento tendenziale
del proprio export nel periodo gennaio-marzo 2018 di ben 669 milioni di euro (grazie in modo particolare alla performance
del settore farmaci),
seguita da Varese (+521 milioni di euro, con aumenti significativi
nella filiera aerospaziale),
Asti (+378 milioni, grazie soprattutto al comparto
metalmeccanico), Brescia (+347 milioni),
Bergamo (+253 milioni)
e Alessandria (+160 milioni). Di segno opposto, invece, spiccano le performance di contrazione registrate dalle esportazioni di Torino (-626 milioni di euro tendenziali)
e – in misura minore - di Genova (-174 milioni di euro, a causa di flessioni
generalizzate) e
Savona (-31 milioni).
Nel Nord Est, invece, nel trimestre esaminato si segnalano i rilevanti contributi positivi
delle vendite all'estero delle province di Treviso
(+250 milioni di euro rispetto al corrispondente trimestre 2017),
Piacenza (166 milioni di euro in più rispetto ai primi
tre mesi dell’anno scorso, con aumenti generalizzati a
tutti i comparti), Reggio Emilia
(+163 milioni di euro, con le migliori performance dalle vendite di meccanica varia),
Vicenza (+160 milioni di euro) e
Udine (+132 milioni di euro). Di converso,
si segnala – tra i rari casi “nordestini” di flessione dell’export – la performance negativa
dell'export della provincia di Trieste
(-125 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2017, essenzialmente dovuto al crollo registrato
nel segmento navi, yacht e imbarcazioni).
Centro Italia
Al Centro, nel primo trimestre dell’anno è leggermente calato –
benché ancora in ampia maggioranza - il novero di territori in crescita tendenziale nelle esportazioni
(67%, contro il 75% del trimestre precedente).
Le province di Firenze
(188 milioni di euro di aumento dell’export rispetto al primo trimestre 2017, in virtù soprattutto
degli incrementi delle filiere chimico-farmaceutica
e di cuoio e pelletteria) e
Latina (+110 milioni di euro, con aumenti diffusi dal segmento
dei prodotti farmaceutici di base) si segnalano – ancora una volta -
i territori del Centro Italia che hanno offerto i contributi alla crescita più rilevanti.
Viceversa, dopo numerosi trimestri di crescita ininterrotta, nei primi tre mesi del 2018
si segnala il calo delle vendite all’estero della provincia di
Frosinone (-204 milioni di euro rispetto
al corrispondente periodo 2017, nonostante l'eccellente performance delle vendite di
farmaci verso gli USA),
oltre che le flessioni – prossime o di poco superiori
ai 100 milioni di euro – dell’export di Massa-Carrara,
Livorno
e Ascoli-Piceno.
Sud Italia
Al Sud, infine, nell’ultimo trimestre si segnala un significativo
incremento (dal 67% al 76%1) della quota di province con andamenti positivi dell'export.
In particolare, i maggiori contributi alla crescita sono arrivati dalle vendite all’estero
delle province di Palermo (+102 milioni di euro rispetto al
corrispondente trimestre 2017, con conferme dal settore
elettrotecnico [motori e distribuzione] verso il mercato australiano), Salerno,
Napoli, Pescara e
Potenza,
a fronte – invece – dei maggiori cali tendenziali dell’export delle province di
Bari (-96 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2017,
con cali generalizzati a livello settoriale) e
Taranto (-93 milioni), a causa delle flessioni
diffuse dell'export
metalmeccanico (acciaio ma anche relativo indotto).
In termini di tassi di crescita delle esportazioni, due province del Sud si distinguono positivamente: Teramo le cui esportazioni sono trainate dalle vendite di calzature in Svizzera e Reggio Calabria, grazie alle vendite di materiale ferro-tranviario agli Stati Uniti e di prodotti chimici per l’industria in molti mercati mondiali.
1. Si segnala che tale quota non tiene conto dei territori della Sardegna, alla luce del nuovo assetto amministrativo regionale. Si vedano in merito le seguenti note ISTAT: