Cina e Russia ridefiniscono la geopolitica asiatica
La costruzione di infrastrutture energetiche riflette le priorità energetiche e strategiche dei paesi.
Pubblicato da Marzia Moccia. .
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Nel contesto odierno, si fa sempre più forte il legame tra infrastrutture ed equilibri geopolitici. In Asia, gli sviluppi delle infrastrutture legate all'energia, come quelli guidati dalla Cina, stanno modificando infatti le relazioni regionali e globali. Costruire un’infrastruttura energetica di larga scala equivale a costruire un legame di lungo termine tra due paesi, perciò la decisione riguardo a dove sviluppare un oleodotto o una rete elettrica riflette le priorità economiche e di sicurezza energica degli Stati, così come i loro obiettivi di geopolitica.
Ne è un esempio l’iniziativa cinese Belt and Road che prevede di collegare la Cina all’Asia, all’Europa e all’Africa attraverso reti commerciali e infrastrutturali. L’obiettivo di Pechino sembra essere quello di rafforzare la propria influenza sul panorama mondiale, ma al tempo stesso ridurre la vulnerabilità in materia di approvvigionamento energetico. Le compagnie petrolifere nazionali sono sempre state incentivate dal governo cinese a perseguire investimenti all'estero, ponendo particolare attenzione alla Russia e all’Asia centrale. Le due regioni, infatti, hanno il grande vantaggio della prossimità geografica che permette un trasporto energetico via terra e non via mare, come il Medio Oriente. Per due decenni la Cina ha investito nel settore energetico dell’Asia centrale, ma al tempo stesso ha coltivato il sodalizio con la Russia, la quale, dopo la crisi finanziaria del 2008 e le tensioni con l’Occidente, ha dovuto fare affidamento al capitale cinese. La Cina ha perciò diversificato il proprio portafoglio di importazioni energetiche grazie alla Russia, soprattutto a seguito delle complicazioni nella relazione con gli USA. Gli oleodotti tra Cina e Russia sono considerati infatti più sicuri di quelli dell’Asia centrale, che attraversano i confini di più paesi e sono più vicini alle basi militari statunitensi in Afghanistan e in Medio Oriente.
L'attuale tendenza della rete di infrastrutture energetiche transfrontaliere in Asia ed Eurasia sembrerebbe ridisegnare il ruolo di Washington in Asia. La Corea del Sud, ad esempio, ha cercato di elaborare una visione strategica compatibile sia con gli obiettivi cinesi, sia con quelli statunitensi cercando di essere un equilibratore strategico tra le due potenze e di salvaguardare gli interessi nazionali. Il caso della Corea del Sud è un indicatore di come il crescente potere politico ed economico della Cina e il rafforzamento dei suoi legami energetici ed economici con la Russia potrebbero fortemente indebolire la posizione degli Stati Uniti in Asia, a favore di un atteggiamento di pragmatico equilibrio tra le due sponde.
Una misura dell’aumento dell’importanza della Russia quale fornitore di energia alla Cina può essere ricavato dall’analisi delle importazioni cinesi dalla Russia di energia in termini di quantità. Si veda il grafico qui riportato, ricavato dal Sistema Informativo Ulisse e accessibile da ExportPlanning.