Emergenti verso la mobilità elettrica: il caso del Cile

Significativi passi in avanti, ma rimane l’ostacolo dei costi.

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Liberamente tratto da "This Latin American country is charging ahead with electric vehicles" - World Economic Forum 12 dicembre 2018

La transizione verso la mobilità elettrica non è più prerogativa dei soli paesi sviluppati: anche gli emergenti stanno acquisendo un ruolo via via più significativo. In questo settore, la Cina riveste una posizione di leadership: non solo è il maggior produttore di veicoli elettrici, ma è anche il paese laddove, lo scorso anno, è stato venduto il maggior numero di auto elettriche, risultando di fatto il primo mercato su scala mondiale.

Oltre a giganti del calibro della Cina, negli ultimi tempi anche paesi più piccoli si stanno facendo strada verso una mobilità più sostenibile: si pensi ad esempio al caso del Cile. Il governo cileno sta portando avanti un ambizioso piano di transizione verso la mobilità elettrica, per lottare contro la piaga dello smog che affligge la capitale, Santiago. L’interesse verso l’elettrico si lega inoltre alla possibilità del Cile di esportare litio, uno dei principali componenti delle batterie, risultando il paese secondo produttore a livello mondiale.

L’obiettivo del governo cileno al 2050 è quello di arrivare ad una quota di elettrico sul totale del parco veicolare pari al 40% per i mezzi privati e al 100% per i mezzi pubblici. La volontà di passare all’elettrico riguarda tutti i mezzi: auto, taxi, scooter ma anche autocarri, utilizzati nell’industria mineraria del paese. Con questa iniziativa, il Cile si colloca tra i pionieri della mobilità elettrica in America Latina e in generale tra gli emergenti.

Nonostante gli ottimi propositi, le sfide che incombono sulla realizzazione del progetto sono numerose, prima fra tutte la presenza di pochi punti di ricarica nel paese e il prezzo ancora elevato dei veicoli elettrici, che li rende inaccessibili alla maggior parte della popolazione.
Ad oggi, la realizzazione del piano è ancora agli inizi. A fine novembre sono arrivati dalla Cina i primi 100 autobus elettrici, ed a breve un altro centinaio farà il suo ingresso nel paese, inaugurando quindi questa nuova fase di transizione verso la sostenibilità.

Anche altri paesi dell’America Latina stanno compiendo i primi timidi passi verso l’elettrico. Nonostante gli evidenti vantaggi in termini di minore inquinamento e minori costi di manutenzione, il cammino da fare risulta ancora lungo, soprattutto a causa del fattore costi che costituisce una barriera significativa per la penetrazione dei veicoli elettrici fra gli emergenti.