Il rallentamento dell’economia globale
Le stime del FMI segnalano una crescita attesa del PIL leggermente inferiore rispetto alle previsioni dello scorso anno
Pubblicato da Giulio Grisanti. .
Analisi Macro Previsioni Lira turca Congiuntura Internazionale
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La crescita dell’economia mondiale sta rallentando. Secondo le ultime stime pubblicate dal Fondo Monetario Internazionale, nel corso di quest'anno il PIL mondiale aumenterà del 3.5%, 0.2 punti percentuali inferiori alla previsione di crescita presentata ad ottobre e -0.4 punti percentuali rispetto al documento pubblicato ad aprile.
Il settore automotive pesa su Italia e Germania
Osservando in dettaglio le variazioni del PIL delle maggiori economie mondiali, i dati di due nazioni catturano sicuramente l’attenzione: Germania (+1.3%) e
Italia (+0.6%), con le attuali stime, presentano una variazione della crescita attesa per il 2019 rispetto ad ottobre rispettivamente di -0.6 punti percentuali
e -0.4 punti percentuali.
Il settore che ha influito negativamente sulla produzione tedesca e, di conseguenza, su quella italiana, è senza dubbio quello dell’
automotive, che dalla seconda metà dello scorso
anno segna performance particolarmente negative.
Nel quarto trimestre 2018 la Germania ha prodotto 1.2 milioni di automobili, il 24% in meno di quanto prodotto nel quarto trimestre 2017
(Fonte: VDA).
La Turchia guida il ribasso degli emergenti
Per quanto concerne le economie in via di sviluppo, nei paesi europei emergenti 1 la stima di crescita del Prodotto Interno Lordo nel 2019 è
pari solamente allo 0.7%, presentando una differenza di -1.3 punti percentuali rispetto alle previsioni pubblicate ad ottobre.
Tra i fattori che hanno contribuito maggiormente ad una rivisitazione tanto drastica delle previsioni ci sono le turbolenze che stanno investendo da alcuni mesi la
Turchia, a causa:
- della deriva autoritaria del paese;
- della crisi istituzionale con gli USA, a cui Trump ha risposto con un incremento dei dazi per le esportazioni di alluminio e acciaio;
- del deficit della bilancia commerciale;
- della forte esposizione delle imprese turche in valuta estera.
Come si vede dal grafico qui presentato, nell'estate del 2018 si è verificato un forte deprezzamento della Lira Turca. Questa, tra aprile ed agosto 2018 ha quasi dimezzato il proprio valore nei confronti del dollaro americano, passando da 4.0 TRY/USD a 6.9 TRY/USD.
A questi avvenimenti è seguito un miglioramento del tasso di cambio (stabilizzatosi su 5.3 TRY/USD), che ha però avuto un costo elevato per il tasso di interesse, ora
pari al 24%. Inoltre, l’inflazione galoppante (20% a dicembre) ed il rendimento dei bond con scadenza un anno superiore al 20%, sono un segnale di forte
instabilità di breve periodo, soprattutto considerando che il settore privato dovrà smaltire parte dei 70 miliardi di debito vantati da investitori esteri, in
scadenza entro marzo 2019.
Con la revisione di gennaio, la crescente sfiducia dei mercati e le recenti minacce di ripercussioni economiche annunciate dal presidente USA Trump hanno
esacerbato il peggioramento delle stime di crescita del PIL, in quanto gli Stati Uniti rappresentano un importatore strategico per il mercato turco.
Guerra dei dazi USA-Cina
Un elemento che caratterizza lo scenario del 2019 è il contestuale rallentamento di 0.4 punti percentuali sia dell’economia americana che di quella cinese. Questo
rallentamento era già presente nello scenario di ottobre e rappresenta una conferma dell’opinione del FMI
che i due contendenti sapranno fermarsi in tempo nella contesa ingaggiata sui dazi.
Le recenti informazioni vanno in questa direzione con la trattativa in atto tra delegazione Cina e USA che, in questi giorni, dovrebbe alzarsi
di livello. I mercati sembrano confermare questo ottimismo, con una stabilizzazione della borsa americana e un dollaro che, osservando le ultime due settimane,
sembra avere superato la fase di debolezza.