Rischio di cambio: quali segnali dalla Polonia?
Pubblicato da Alba Di Rosa. .
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Lo Zloty è un caso di studio interessante per valutare l’influenza di fattori non strettamente economici sulle dinamiche valutarie.
A fronte di un primo decennio di questo secolo segnato da alcune fluttuazioni, nel secondo decennio lo Zloty è risultato molto più stabile, supportato dal progressivo sviluppo economico del paese. Da molti anni la Polonia registra infatti tassi di crescita superiori alla media UE, e ha chiuso il 2018 con una variazione del PIL prossima al 5%. Anche in questo contesto, tuttavia, lo Zloty è risultato in alcune fasi significativamente debole, come nella media del 2018 e, più recentemente, nelle ultime settimane, come risulta dal grafico qui riportato.
Bilancio 2018: Zloty in modesto deprezzamento
Stendendo un primo bilancio dell’andamento dello Zloty rispetto all’euro nell’anno appena concluso, si nota come la valuta polacca rientri tra i casi di emergenti in deprezzamento. Lo Zloty ha chiuso l’anno perdendo quasi il 3% del suo valore rispetto all’euro, contrazione comunque modesta rispetto a quella registrata da molti altri paesi.
Mettendo da parte le situazioni estreme del Peso argentino (che ha perso quasi l’86% del suo valore rispetto all’euro) e della Lira turca (quasi il 32%), le valute degli emergenti che si sono deprezzate verso l’euro possono essere riassunte nel seguente grafico.
Deprezzamento verso l’euro (2018)
Valute paesi emergenti
Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati exportplanning.com.
Inizio 2019: spinte opposte sullo Zloty
Il grafico della serie storica del cambio mostra come, dopo diversi mesi di stabilità, febbraio sembra essersi aperto all’insegna dell’indebolimento della valuta polacca rispetto alla moneta unica.
I recenti movimenti dello Zloty possono essere spiegati dall’effetto combinato di diversi elementi, che hanno spinto la valuta in direzioni opposte. Da un lato, varie notizie rese note
negli ultimi giorni in merito alla performance economica polacca di gennaio 2019 hanno diffuso ottimismo sui mercati valutari; dall’altro, alcuni elementi di incertezza hanno
contribuito all’indebolimento.
Le notizie rese note nell’ultima settimana l’ufficio statistico polacco indicano come l’economia del paese goda di buona salute: la produzione industriale ha registrato una
crescita del 6.1% a gennaio su base tendenziale, superando le aspettative; anche le vendite al dettaglio hanno mostrato una dinamica positiva (+6.6%). Dal punto di vista del
mercato del lavoro, la crescita dell’impiego ha sfiorato a gennaio il +3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre quella dei salari è stata pari al +7.5%.
Nonostante l’elevata crescita economica e dei salari, la dinamica inflazionistica non ha accusato accelerazioni, rimanendo al di sotto del target della banca centrale.
Al tempo stesso, la dinamica dello Zloty nelle ultime settimane potrebbe riflettere fattori esterni, come le preoccupazioni dei mercati in merito al rallentamento della crescita dell’Eurozona e, al suo interno, della Germania, principale mercato di sbocco per la Polonia.
Ciononostante, la maggioranza degli analisti è concorde nell’affermare che la Polonia ha le potenzialità per resistere ad un rallentamento della crescita della vicina UE, senza lasciarsi contagiare. Non si prevedono, quindi, rischi di deprezzamento per la valuta, che non risulta minacciata dalla situazione della propria bilancia commerciale (prossimo all’equilibrio) e potrebbe essere sostenuta, in caso di indebolimento eccessivo, dall’elevato ammontare di riserve internazionali della banca centrale polacca (112 miliardi di dollari a dicembre).