India update: tra economia e geopolitica
Pubblicato da Alba Di Rosa. .
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Tra le valute dei paesi emergenti che abbiamo monitorato negli ultimi mesi troviamo la Rupia indiana.
L’indebolimento della Rupia
ha avuto inizio nella primavera del 2018, con il rialzo dei tassi USA, e ha proseguito fino ai primi giorni dello scorso ottobre.
Dopo una fase di ripresa
tra ottobre e novembre, da inizio dicembre la valuta ha ritrovato maggiore stabilità, oscillando tra le 69 e le 72 rupie per dollaro.
Negli ultimi giorni la Rupia è tornata sotto i riflettori per un modesto apprezzamento, dovuto ad un insieme di fattori tanto di
tipo economico che geopolitico.
Il Kashmir, territorio compreso tra India e Pakistan, è conteso da decenni tra i due stati e fonte di conflitto. La schermaglia India-Pakistan è tornata ad accendersi
a metà dello scorso mese, con l’uccisione di più di 40 soldati indiani in un attacco suicida. Dopo un’escalation delle tensioni nell’ultima settimana di febbraio, negli utlimi giorni la
situazione sembra essersi placata, portando con sé un rafforzamento della valuta indiana.
Ulteriore elemento che secondo gli analisti ha contribuito al recente rafforzamento della valuta è l’afflusso di capitali nel paese nel mese di febbraio, il più elevato dal marzo 2017. Gli acquisti da parte dei Foreign Institutional Investors (fondi sovrani, fondi pensionistici, società di asset management…) sono stati pari, nel mese scorso, a quasi 2 miliardi di dollari.
I fattori di rischio
Nonostante questo momentaneo apprezzamento, che diffonde un cauto ottimismo sui mercati, permangono elementi di rischio per l’economia indiana nel medio-lungo periodo.
La questione del Kashmir ricorda come il rischio geopolitico sia un elemento da tenere in considerazione nel trattare con i mercati emergenti, poiché esso può incidere tanto sul rischio paese quanto sul rischio cambio: la valuta risulta infatti spesso specchio di queste tensioni. Rimanendo sempre sul piano politico, ulteriore elemento di instabilità per l’India sono le imminenti elezioni, che si terranno questa primavera.
Ulteriore possibile fonte di tensione è la recente decisione
dello US Trade Representative di sospendere per l’India e la Turchia il Generalized System of Preferences, sistema che permetteva l’ingresso
preferenziale nel mercato USA per alcuni prodotti.
Crescita e inflazione in rallentamento, produzione industriale in salita
Per quel che riguarda l’ambito macroeconomico, l’India non sembra inoltre immune dal rallentamento della crescita che comincia a percepirsi a livello globale.
Nel corso del financial year 2018-19, anche per l’India si è evidenziato un rallentamento: secondo i
dati rilasciati dal Central Statistics Office del governo indiano la scorsa settimana,
la crescita del PIL a prezzi costanti su base tendenziale è passata dal +8% del 1° trimestre (che va da aprile a giugno 2018, secondo il sistema di contabilità indiano) al +6.6% del
3° (ottobre-dicembre 2018), passando per il +7% del secondo.
Allo stesso modo l’inflazione ha mostrato un rallentamento dalla metà dello scorso anno. Il dato provvisorio di gennaio 2019 segnala un incremento nell’indice dei prezzi al consumo di
poco superiore al +2.0% su base tendenziale, valore che si colloca nell’intorno inferiore del target fissato dalla banca centrale.
Inflazione India (CPI)
Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati Reserve Bank of India.
In linea con il quadro economico, a inizio febbraio la Reserve Bank of India (RBI) ha tagliato i tassi di 25 punti base, il primo taglio dall’agosto 2017, e ha cambiato la linea della
politica monetaria da moderatamente restrittiva a neutrale, aprendo quindi la porta ad eventuali ulteriori tagli.
Ciononostante, l’indice di produzione industriale della RBI risulta, a dicembre, in salita rispetto ai mesi precedenti, toccando il valore più alto dal marzo 2018. Nonostante gli elementi
di debolezza evidenziati, l’India rimane dunque un paese in forte crescita: si tratta dell'economia che crescerà di più al mondo nel 2019 secondo
l’ultima edizione del World Economic Outlook (escludendo i paesi Frontiers e i Least Developed
Countries). Le opportunità offerte dal mercato indiano sembrano quindi per il momento più che compensare i rischi relativi ad esso.