Le forze che muovono il dollaro

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Le Forze

Dopo aver analizzato il caso della Rupia indiana e dello Yuan cinese, andiamo questa settimana ad analizzare come variabili quali flussi commerciali, investimenti diretti e di portafoglio e riserve valutarie influiscano sui movimenti del biglietto verde.

2011-2019: il cammino del dollaro

Come si nota dal grafico qui riportato, dalla metà del 2011 alla prima metà del 2014 il dollaro si rafforza debolmente, per poi cominciare ad apprezzarsi in modo significativo tra la seconda metà del 2014 e la fine del 2016. In questa fase l’economia USA cresce a ritmi mediamente più alti rispetto alle altre economie sviluppate, si pensi principalmente ad Eurozona e Giappone.

Tasso di cambio effettivo dollaro USA
(2011-2019)

Fonte: exportplanning.com
tasso di cambio effettivo dollaro


L’indebolimento del tasso di cambio effettivo inizia di fatto con l’insediamento di Trump, all’inizio del 2017, e prosegue fino ai primi mesi del 2018. Il rialzo dei tassi inaugurato nella primavera del 2018 apre una nuova fase di rafforzamento per il biglietto verde, che a sua volta scatena una fuga dagli asset dei paesi emergenti a beneficio dei titoli USA, a fronte della loro aumentata redditività.

Il 2019 sembra essersi aperto con un lieve indebolimento del dollaro rispetto ai massimi raggiunti a fine 2018, prossimi ai valori di fine 2016: si evidenzia un indebolimento dell’1.3% in termini effettivi nei primi 3 mesi del nuovo anno, secondo gli ultimi dati pubblicati su Exportplanning. Tra i vari fattori, il dollaro potrebbe aver risentito del rallentamento della normalizzazione della politica monetaria della FED, che ha avuto luogo negli ultimi mesi.

Le forze che muovono il dollaro

L’animazione qui riportata ripercorre l’andamento del tasso di cambio effettivo del biglietto verde dal I trimestre del 2011 al III trimestre del 2018, evidenziando per ogni periodo quali fattori tra flussi commerciali, investimenti diretti e di portafoglio e riserve valutarie ne hanno trainato l’indebolimento o il rafforzamento.

I fattori che risultano avere un ruolo determinante nel periodo esaminato sono sostanzialmente due: quando il dollaro si apprezza, un ruolo fondamentale è ricoperto dagli investimenti di portafoglio in entrata, data la forte capacità dell’economia USA di attirare capitali, mentre in fase di deprezzamento gioca un ruolo di primo piano il deficit della bilancia commerciale.
Il deficit delle partite correnti risulta infatti un elemento fortemente e costantemente presente per l’economia USA negli ultimi anni, dato dal forte deficit delle merci solo parzialmente compensato dal saldo positivo dei servizi.

L’animazione qui riportata suggerisce anche come, in alcuni periodi, i soli elementi considerati non bastino a spiegare la dinamica del dollaro, che risulta ovviamente influenzata anche dalla politica monetaria e dalle aspettative del mercato, nonché dal fondamentale ruolo del dollaro come valuta di riserva. È proprio il ruolo di “privilegio” del dollaro nel sistema monetario internazionale che rende infatti possibile la sostenibilità di un così ampio deficit delle partite correnti, poiché ad esso fa eco un ingente afflusso di capitali legato non solo all’attrattività dell’economia USA, ma anche al ruolo del dollaro di valuta di riserva.