Sterlina britannica e Corona norvegese agli antipodi

L’accordo per la Brexit sostiene la sterlina, mentre sono incerte le cause del deprezzamento della corona

.

Cambio Sterlina Tassi di cambio

Accedi con il tuo account per utilizzare le funzioni stampa migliorata (pretty print) e includi articolo (embed).
Non sei ancora registrato? registrati!

La valuta regina di questa settimana è senza alcun dubbio la Sterlina britannica. Già venerdì scorso, le aspettative di un accordo per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea avevano sostenuto la Sterlina inglese, portandola da 0.902 pound per euro a 0.875. Questa settimana l’effettiva volontà di trovare un accordo è stata via via sempre più evidente, fino all’annuncio di accordo, fatto giovedì mattina dal presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncke. In questa situazione la Sterlina ha chiuso la settimana a 0.864, che non è il valore di massimo apprezzamento raggiunto dalla valuta britannica nel corso del 2019. In primavera, infatti, la Sterlina era scesa molte volte sotto la soglia di 0.86 pounds per euro, quando sembrava che Theresa May fosse in grado di chiudere un accordo con l’UE.

tasso di cambio sterliana verso euro


La prudenza con cui si è mossa la Sterlina in questi giorni è legata al fatto che sull’accordo raggiunti dovrà votare, sabato 19 ottobre, il Parlamento britannico.
L’esito del voto è incerto, perché i laburisti, i nazionalisti scozzesi e il Partito Unionista Democratico del Nord Irlanda non sembrano intenzionati a votare a favore dell’intesa raggiunta. I mercati finanziari sembrano quindi aver scommesso, ma con prudenza, su una votazione parlamentare favorevole all’accordo. Il nuovo accordo prevede:

  • una permanenza transitoria del Regno Unito nella Ue fino al 31 dicembre 2020
  • il pagamento di 33 miliardi di sterline dal Regno Unito alla UE
  • l’impegno del Regno Unito a continuare ad allinearsi agli standard UE su ambiente e diritti dei lavoratori;
  • l’istituzione di un confine commerciale e doganale tra Irlanda e Irlanda del Nord “virtuale”, posizionato nel Mar d'Irlanda. Questo, di fatto, inserisce l’Irlanda del Nord all’interno di una doppia unione doganale.

A fronte di una Sterlina in forte apprezzamento, la settimana si è chiusa con l’ennesimo deprezzamento della Corona Norvegese, arrivata a 10.22 corone per euro. In un settimana, la corona si è deprezzata di quasi il 2%; in un mese di oltre il 3%; in un anno dell’8%. Tutti gli analisti si stanno chiedendo quali sono le determinanti che stanno indebolendo la corona norvegese da più mesi. Le più accreditate sono:

  1. una storica debolezza della valuta in fasi di elevata incertezza globale;
  2. l’elevato peso nel mercato azionario di imprese, i cui risultati sono legati al prezzo del petrolio.
tasso di cambio corana verso euro

Tuttavia, rimangono molte perplessità, perché a fronte di questi fattori di “deprezzamento”, esistono altri fattori che dovrebbero, viceversa portare ad un apprezzamento della Corona. Tra questi:

  1. i tassi di interesse, relativamente elevati, aumentati nel corso di quest’anno da 0.8 a 1.5;
  2. una crescita del PIL prossima al 2% quest’anno e prevista al 2.4% per il 2020;
  3. un saldo delle partite correnti, ampiamente positivo, prossimo al 7% del PIL.

Probabilmente una causa non marginale dei movimenti della Corona Norvegese sono le operazioni effettuate dal Norway’s Government Pension Fund Global (il fondo pensionistico più grande al mondo), gestito dalla Banca Centrale della Norvegia. Da diversi anni, il valore degli asset gestiti dal fondo supera i 1.000 miliardi di dollari. Il peso che il fondo ha sull’economia norvegese e sulla bilancia dei pagamenti risulta evidente se si considera che sia il saldo delle partite correnti che lo stock delle riserve valutarie della Norvegia sono dell’ordine di qualche decina di miliardo di dollari.