La performance dell’export USA nei primi nove mesi 2019
I costi del protezionismo di Trump sulle esportazioni americane
Pubblicato da Marzia Moccia. .
Rallentamento Stati Uniti Bilancia commerciale Guerra commerciale Congiuntura Internazionale
Accedi con il tuo account per utilizzare le funzioni stampa migliorata (pretty print) e includi articolo (embed).
Non sei ancora registrato?
registrati!
Come abbiamo più volte raccontato, l’economia americana ha sperimentato dall’inizio del secolo un graduale e significativo peggioramento del proprio saldo commerciale. Il deterioramento è da ricondursi al sempre più significativo differenziale apertosi tra i flussi di importazione di beni e quelli di esportazione nel corso degli ultimi anni, come mostra il grafico che segue.
Fonte: ExportPlanning
Il riequilibrio del deficit commerciale è divenuto perciò uno dei principali obiettivi di politica commerciale dell’amministrazione Trump, le cui azioni di stampo protezionistico sembrerebbero aver stabilizzato la dinamica del deficit commerciale Usa nel 2019. Tuttavia, per poter garantire un’inversione di tendenza della dinamica del deficit commerciale americano risulta di valenza sempre più strategica tendere verso un irrobustimento dei flussi di esportazione americani. Cercare di agire puntando esclusivamente ad assottigliare i flussi di importazione del Paese rischia, infatti, di avere benefici limitati in termini di riequilibrio del saldo commerciale e di minacciare la performance delle esportazioni Usa sui mercati esteri, attraverso le azioni ritorsive dei partner commerciali colpiti.
L’analisi della performance delle esportazioni americane rivela, infatti, che queste nel corso del 2019 hanno registrato un rallentamento generalizzato, esteso alla quasi totalità delle industrie. Il grafico che segue riporta le varie industry sulla base della variazione registrata nel 2018 e nei primi nove mesi del 2019.
Fonte: ExportPlanning.
Materie Prime
Per il cluster Materie prime il rallentamento delle esportazioni Usa è visibile in particolare per l’export di Materie prime industriali. A pesare sul risultato è in particolar modo la contrazione delle importazioni di prodotti petroliferi e derivati del carbone da parte di Canada e Messico visibile nei primi nove mesi del 2019, da ricondursi all’intensificazione delle tensioni tra i tre partner commerciali in prossimità del rinnovo dell’accordo NAFTA e i ritardi nell’approvazione del nuovo USMCA.
Beni Intermedi
Nel gruppo dei Beni intermedi, la decelerazione più significativa viene segnalata dalle Componenti per i mezzi di trasporto. L’inasprimento della c.d. “faida dei cieli” ha infatti comportato una contrazione delle esportazioni americane di componentistica per aerei soprattutto verso i mercati europei di Francia, Germania e Regno Unito. Inoltre, si evidenziano rallentamenti anche per le industrie di Componenti meccaniche e ottiche e Componenti elettroniche, per le quali pesano sia il rallentamento dell'export verso l’area NAFTA, sia la contrazione dei flussi verso i partner asiatici tra cui Hong Kong, Taiwan, Corea del Sud e Malesia, insieme naturalmente alla Cina.
Beni di investimento
Nel caso dei Beni di investimento, mostrano significativi rallentamenti sia le industrie direttamente coinvolte nella guerra commerciale, come l’Elettrotecnica e Attrezzature ICT, sia l’industria della Meccanica strumentale (Attrezzature e Impiantistica industriale). Anche in questo caso, i rallentamenti più significativi vengono registrati non solo verso il mercato cinese, ma anche dai flussi di esportazione verso Canada e Messico.
I segnali in controtendenza relativi alle esportazioni di Mezzi di trasporto sono da ricondurre invece al fatto che l’industria aveva anticipato nel 2018 il rallentamento dell’attuale congiuntura economica a causa delle difficoltà dell’industria automotive. Viceversa, nel 2019 il recupero delle esportazioni Usa è trainato dalla performance positiva del comparto Aerei; mentre continua la fase di debolezza delle esportazioni di autoveicoli.
Beni di consumo
Coerentemente a quanto si evidenzia sul panorama internazionale, le esportazioni americane di Prodotti e strumenti per la salute sembrano mostrare la resilienza maggiore all’attuale congiuntura economica. Al contrario, il rallentamento viene accusato dai Prodotti finiti per la persona, per via della frenata dell’export verso i mercati asiatici di Hong Kong e Cina, e i mercati europei di Regno Unito e Svizzera.
Conclusioni
Sulla base di tali evidenze, le azioni protezionistiche dell’amministrazione americana sembrerebbero essersi accompagnati a costi significativi in termini di esportazioni nazionali. Al di là del fronte asiatico, infatti, le esportazioni americane hanno segnalato performance negative anche verso Canada e Messico, a causa di crescenti tensioni tra i partner NAFTA legate alla questione immigrativa messicana e alle tariffe imposte dagli Usa su acciaio e alluminio, risolte solo nella seconda metà del 2019.
Per queste ragioni, una strategia di potenziamento delle esportazioni Usa, in un contesto di minore isolazionismo, sembrerebbe rappresentare la via maestra per un riequilibrio strutturale del deficit commerciale americano.