Accordo Usa-Cina ed equilibri competitivi: i partner cinesi più a rischio
Gli impegni assunti dal partner asiatico nell’ambito dell’accordo commerciale rappresentano una minaccia per gli equilibri competitivi dei diversi partner commerciali presenti sul mercato cinese
Pubblicato da Marzia Moccia. .
Stati Uniti Incertezza Guerra commerciale Congiuntura Internazionale
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Uno dei punti nevralgici dell’accordo commerciale siglato da Stati Uniti e Cina nella sua c.d. “fase uno” è rappresentato dagli impegni assunti dal partner asiatico in termini di aumento delle importazioni di beni e servizi. L’obiettivo dell’amministrazione americana è infatti quello di imporre un regime di acquisto alle imprese cinesi al fine di riequilibrare il deficit commerciale attualmente esistente tra i due Paesi. Tuttavia, come anticipato nell’articolo La fase uno dell’accordo Usa-Cina, si tratta di impegni particolarmente onerosi. L’accordo prevede infatti un aumento da parte cinese pari ad almeno 200 miliardi $ di beni e servizi americani così distribuiti: un incremento rispetto ai valori di import del 2017 di 77.7 miliardi $ per i beni manifatturieri, un aumento di 32 miliardi $ per i prodotti agroalimentari, una crescita di 52.4 miliardi $ per il settore oil&gas e di 37.9 miliardi $ per i servizi, da distribuirsi nell’orizzonte temporale 2020-21[1].
Le esportazioni Usa di manufatti
Secondo quanto sancito dalle parti, perciò, le esportazioni Usa di beni manifatturieri, insieme a quelle di prodotti agroalimentari, dovrebbero essere oggetto degli aumenti più significativi nel prossimo biennio. Ai fini di questo articolo focalizzermo l'analisi sulle esportazioni manifatturiere.
L'accordo prevede un aumento di circa il 70% del totale delle esportazioni manifatturiere americane, per un valore commerciale pari a 72 miliardi $ (valore 2017), ammontare che dovrà pertanto crescere almeno fino a 105 miliardi $ nel 2020 e a 117 miliardi $ nel 2021. L’export manifatturiero Usa dovrebbe cioè aumentare ad un tasso del 50% solo nel primo anno per rispettare gli obblighi contrattuali. Inoltre, secondo quanto siglato dalle parti, l’incremento dovrebbe avvenire “al prezzo di mercato e sulla base di considerazioni commerciali e di mercato”[2].
Fonte: ExportPlanning
Risulta evidente, quindi, che gli impegni assunti dalla Cina appaiono particolarmente onerosi e gettano dubbi significativi in merito al pieno adempimento degli obblighi contrattuali siglati. Ulteriore elemento di criticità è poi legato all’attuale contesto internazionale e, in particolare, alla portata delle ripercussioni economiche del dilagare del coronavirus.
I rischi per gli altri partner commerciali cinesi
Uno dei fattori di maggior rischio per gli altri partner commerciali operanti sul mercato cinese è la possibile rottura dell'equilibrio competitivo esistente. Al fine di garantire il corretto adempimento degli obblighi previsti dall'accordo, è infatti ragionevole presumere che il Paese del Dragone dovrà, almeno in parte, riallocare le proprie importazioni a favore degli Stati Uniti. Questo al fine di assicurare una domanda di prodotti made in US sensibilmente più elevata, minacciando, però, le quote di mercato detenute dagli altri player presenti sul mercato.
Accordo Usa-Cina: quali partner commerciali cinesi sono più a rischio?
I grafici che seguono riassumono le principali categorie di manufatti oggetto dell'accordo commerciale, riportando per ciascuna il valore delle esportazioni Usa sul mercato cinese registrato nell’anno 2017 e le relativa quote di mercato detenute da Usa, Ue e dagli altri partner commerciali.
Risulta evidente come, nel caso della manifattura, l'amministrazione Trump abbia puntanto all'allargamento delle importazioni cinesi di tre macro-categorie di prodotto: Mezzi di trasporto (aerei e autoveicoli), Beni destinati all'industria (macchinari, strumenti e attrezzature) e prodotti del Sistema salute (farmaci e dispositivi medici). Chiudono l'elenco i prodotti in acciaio e una categoria di prodotti residuale, costituita principalmente da prodotti per la casa e per la cura della persona.
Fonte: ExportPlanning
Mezzi di trasporto
Per la categoria dei Mezzi di trasporto, le minacce più rilevanti interessano principalmente partner europei.
- Aerei
- Autoveicoli
Nel caso degli aeromobili, gli Usa dividono il mercato cinese con i partner del consorzio Airbus, primi tra tutti Francia e Germania. Il potenziale allargamento della quota di mercato americana potrebbe costituire un ulteriore elemento di tensione tra i due fronti, che si inquadra all'interno della storica contesa Boeing-Airbus.
L'accordo prevede l'aumento delle esportazioni Usa di autoveicoli (commerciali e privati) che potrebbe danneggiare in primo luogo la Germania, primo player sul mercato cinese per il comparto, ma anche Giappone e Regno Unito, detentori di quote di mercato significative.
Macchinari e attrezzature per l'industria
Per la categoria dei Macchinari e attrezzature industriali risultano maggiormente minacciati i partner asiatici.
- Macchinari industriali
- Elettronica ed elettrotecnica
L'accordo commerciale include una copertura massiva di macchine per i processi industriali, componenti meccaniche e impiantistica industriale. Per il comparto è il Giappone il primo player sul mercato cinese (detiene il 24% del mercato), a cui segue la Germania; gli Usa rappresentano il terzo player, con una quota di mercato Usa dell’11%. I rimanenti competitor sono invece asiatici, in particolare Corea del Sud e Taiwan. È questo, inoltre, uno dei comparti in cui l’Italia potrebbe essere maggiormente minacciata: il Belpaese detiene infatti circa il 4% del mercato cinese.
Oggetto dell'accordo commerciale è l'incremento di strumenti ICT e prodotti di elettrotecnica. In questo caso, i principali player sul mercato sono Giappone, Corea del Sud e Taiwan.
Sistema Salute
Anche per la categoria dei prodotti del Sistema Salute risultano maggiormente minacciati i partner europei.
- Dispositivi medici
- Farmaci
Nel caso dei dispositivi medici gli Stati Uniti detengono già una posizione di leadership sul mercato, concorrendo principalmente con Germania e Giappone.
Allo stesso modo, nel caso dell’export di prodotti farmaceutici, gli Usa si collocano tra i principali player di mercato. Anche in questo caso è la Germania uno dei partner commerciali cinesi più esposti, insieme alla Svizzera. Anche in questo caso, risulta degno di nota la minaccia per le esportazioni del Belpaese, dal momento che, per il comparto, l'Italia rappresenta uno dei primi 10 partner commerciali cinesi.
L’elenco dei prodotti oggetto di aumento copre inoltre l’export Usa di acciaio, inclusi prodotti intermedi derivati, per il quale il presidio Usa sul mercato cinese risulta assolutamente contenuto. L'adempimento sembra collocarsi all'interno della strategia americana di rafforzamento dell'industria domestica dell'acciaio, come dimostrano, inoltre, le azioni tariffarie intraprese nel corso degli ultimi anni. In questo caso, tra i principali player di mercato cinese ritroviamo Giappone, Corea del Sud e Indonesia.
Conclusioni
I partner commerciali potenzialmente minacciati dall’allargamento delle esportazioni americane sono diversi. Sulla base dell’analisi condotta, le maggiori minacce commerciali sembrano concentrarsi sui principali partner europei, in primo luogo la Germania, date le importanti relazioni commerciali con il Paese del Dragone, e sui principali partner asiatici, primo tra tutti il Giappone. Tali evidenze gettano ulteriori dubbi in merito alla tenuta degli equilibri geopolitici, in particolar modo di quelli transatlantici.
Bisogna sottolineare, inoltre, come, oltre ai principali partner commerciali cinesi qui citati, l'allargamento delle esportazioni Usa costituisce una minaccia forse anche più forte per quei partner commerciali minori, con un potere di mercato significativamente inferiore ai principali player. Questi ultimi potrebbero infatti rischiare di essere completamente tagliati fuori dal mercato a causa della maggiore penetrazione di prodotti Usa sul mercato.
[1]
Per un ulteriore approfondimento si veda il testo dell’accordo commerciale diponibile al link, pag. 63.
[2]
Economic and trade agreement between the government of the United States of America and the government of the People’s Republic of China, pag. 62 - 5.