Analisi del rischio: il mondo sotto la lente di ingrandimento
La mappa del globo ridisegnata sulla base dei principali indicatori di rischio: sovrano, politico, di cambio e di business
Pubblicato da Marzia Moccia. .
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I primi mesi del 2020 hanno visto un’intensificarsi dei rischi sul panorama internazionale. Alle preesistenti fonti di incertezza, quali le azioni protezionistiche americane, la guerra commerciale Usa-Cina e l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, si è prepontentemente aggiunta l’incertezza legata alla diffusione della nuova epidemia Covid-19. La pluralità di fattori appena elencati insistono in una congiuntura economica già al ribasso, minacciando fortemente la ripresa del commercio internazionale nel breve periodo.
In questo quadro, diventa ancora più rilevante per le Piccole e Medie Imprese esportatrici avere una mappa chiara dei rischi Paese sul panorama internazionale, dato il peso che questi ultimi possono avere sulle strategie di internazionalizzazione.
La scelta di un mercato target rappresenta una fase decisionale complessa, durante la quale è necessario valutare, in un’ottica di analisi SWOT, sia i fattori di opportunità offerti da un potenziale Paese, sia il quadro di affidabilità e accessibilità che lo caratterizza.
In particolare, un’azienda che svolge, o che si appresta a svolgere, operazioni con controparti straniere non può non tener conto di tutti quegli elementi di rischio considerati rilevanti. La piattaforma ExportPlanning raccoglie, sistematizza ed elabora i principali indicatori di rischio nell’apposita sezione Fattori di Rischio dell’ambiente Macro. Questi elementi di rischio sono riconducibili a quattro importanti categorie:
- Rischio sovrano
- Rischio politico e di trasferimento
- Rischio di cambio
- Rischio di credito e ambiente business
Il rischio sovrano riguarda la capacità del debitore sovrano di onorare i propri impegni di pagamento. Non fa riferimento solamente alla disponibilità effettiva di risorse, ma anche alla reputazione del Paese e alla presenza di precedenti ristrutturazioni del debito. Sono diverse le società che valutano il grado di rischiosità del debito sovrano di un Paese, ricorrendo, talvolta, a metodologie di calcolo differenti. La banca dati disponibile in ExportPlanning mette a disposizione le informazioni di rating delle principali società, quali Moody’s, Standard&Poor, Fitch e Dagong.
La categoria di rischio politico si riferisce a tutta quella gamma di eventi legati a fattori politici di grande impatto, come i conflitti, i disordini civili o i significativi cambi di direzione delle politiche economiche (espropri e nazionalizzazioni). Nella categoria ricade anche il rischio di trasferimento, connesso alle decisioni da parte delle autorità di adottare restrizioni sui movimenti di capitali.
La categoria rischio di cambio è possibile analizzarla in un'ottica di breve e medio-lungo periodo. Il rischio di cambio di breve periodo si lega alla possibile variazione del rapporto di cambio tra due valute, dovuta alla volatilità del tasso di cambio. Per un esportatore questo rischio comporta una perdita del potere d'acquisto della moneta detenuta e una conseguente perdita di valore dei crediti, qualora nel contratto si faccia riferimento alla valuta della controparte. Per tale tipologia di rischio i mercati finanziari possono offrire efficienti strumenti di copertura.
Ai fini di analisi, è invece stato preso in considerazione un rischio di cambio Studiabo di medio-lungo periodo, per il quale, a differenza del rischio di cambio di breve periodo, non esistono molti strumenti di copertura. In caso di deprezzamento della valuta, infatti, il potere d'acquisto della controparte tenderà a ridursi, gravando sulla sua capacità futura di domanda, qualunque sia la valuta con cui sono stati definiti i contratti.
Alla valutazione del rischio di credito sovrano è per un esportatore rilevante associare una misura sintetica della probabilità di incorrere in un mancato pagamento della controparte corporate. La società italiana SACE mette infatti a disposizione una valutazione del rischio di credito distinto tra rischio controparte sovrana, rischio controparte bancaria e rischio controparte corporate. A questa informazione, la base dati disponibile in ExportPlanning permette di aggiungere una valutazione generale della qualità del contesto imprenditoriale e dell’ambiente di business, di fonte Coface.
Il grafico che segue permette di mappare il grado di rischiosità di ciascun paese, sulla base di un indicatore sintetico costruito sulle quattro categorie appena descritte. Ciascuna area è stata infatti colorata in funzione delle score 0-100 assegnato, dove 0 indica il grado di rischiosità più basso e 100 quello più elevato.
Indicatore sintetico di rischio per Paese
Fonte: Elaborazioni su dati ExportPlanning
Tra i paesi con i più bassi profili di rischio ritroviamo tipicamenti paesi sviluppati, che si caratterizzano per una bassa rischiosità in tutte le sottocategorie dell’indice. È il caso ad esempio dei principali mercati di destinazione europei e d’oltreoceano, come Canada, Stati Uniti e Austrialia. Allo stesso modo, sul fronte asiatico, un basso profilo di rischio caratterizza economie tipicamente solide, come quelle di Giappone, Corea del Sud, Singapore e Hong Kong, sebbene quest’ultima nell’ultimo anno ha visto aumentare il proprio rischio politico a causa delle recenti rivolte nel Paese. Infine, nell’area MENA, gli Emirati Arabi ottengono il miglior risultato, insieme al Quatar e al Kuwait. Tuttavia, per gli ultimi due Paesi, il rischio politico e dell’ambiente di business permangono su livelli moderati.
Rischio piuttosto contenuto per la maggior parte delle economie dell’est europa e per Cina, Thailandia e Indonesia. Si contraddistinguono, invece, per una rischiosità maggiore diversi paesi del Sud America, l'India e la Russia, a causa soprattutto del rischio associato al tasso di cambio.
Contesti di rischio più elevati si registrano invece per quei paesi dove i disordini politici pesano in maniera significativa sulla situazione economica. È il caso, ad esempio, di diverse realtà dell'Africa e del Medio Oriente, o di Paesi alle prese con situazioni critiche, come Cuba e Venezuela.