Agroalimentare: potenzialità e accessibilità del mercato canadese di salumi e prosciutti
Pubblicato da Valeria Minasi. .
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Il mercato canadese offre rilevanti opportunità per gli esportatori italiani (e più in generale internazionali) di salumi e prosciutti: si attesta infatti nella “short-list” dei mercati a maggiore potenziale nella graduatoria ExportPlanning.
Graduatoria potenzialità export Salumi e Prosciutti: top mercati
Fonte: ExportPlanning - Scelta Mercato
Come evidenzia la tabella sopra riportata, il Canada figura tra i 4 maggiori mercati mondiali nella graduatoria di potenzialità elaborata da ExportPlanning, tenuto conto di:
- un valore delle importazioni dal mondo di salumi e prosciutti1 che l’anno scorso ha superato i 46 milioni di euro (di questi, una quota predominante - 41% - proveniente dall’Italia), con un aumento anno su anno del +12.3% e valori praticamente raddoppiati rispetto ad inizio decennio;
- una rilevante incidenza dei segmenti “premium” (fascia Alta e Medio-Alta di prezzo), pari nel 2019 al 52 per cento del totale importato dal mercato canadese di salumi e prosciutti; si noti che dieci anni prima tale quota era “solamente” del 24.5 per cento, segnalando - quindi - un significativo “upgrading” qualitativo del mercato;
- nello scenario 2020-2023 una previsione di incremento di oltre 10 milioni di euro nel valore delle importazioni dal mondo di salumi e prosciutti; in particolare, dopo un 2020 atteso flettere di circa 6 punti percentuali (in conseguenza dell’emergenza sanitaria Covid-19), nel 2021 ci si attende un “rimbalzo” positivo del +9.3%, seguito - nel biennio 2022-2023 - da crescite medio annue del +6%.
Inoltre, anche in virtù all’accordo commerciale CETA (Comprehensive Economic Trade Agreement) tra Canade e UE2, il mercato canadese risulta adeguatamente accessibile anche per piccole e medie imprese italiane (ed europee). In particolare, in termini di Misure Tariffarie in vigore, si segnala:
- Dazi: 0%
- Misure di protezione (anti-dumping; salvaguardia; etc): nessuna.
Informazioni di accessibilità mercato
Sebbene le misure tariffarie in essere sul mercato siano sostanzialmente nulle, è, tuttavia, necessaria una preparazione in termini di accessibilità mercato, ponendo attenzione ai seguenti elementi:
- Misure non tariffarie generiche;
- Regolamento specifico per il codice doganale considerato;
- Documenti generici;
- Documenti specifici per il codice doganale richiesto.
Misure non tariffarie generiche
In merito alle misure non tariffarie generiche, si segnala che il governo canadese ha istituito il portale online BizPal, che offre accesso alle informazioni sui permessi, le licenze e gli altri requisiti da soddisfare per poter operare nel Paese.
In generale, qualsiasi documento necessario per l’importazione deve essere predisposto in lingua inglese o francese e, ad ogni modo, l’Agenzia Doganale Canadese fornisce una serie di servizi ai suoi importatori che puntano a semplificare lo svolgimento delle procedure.
Inoltre, gli esportatori dovrebbero ricordare che, al di là della documentazione richiesta ufficialmente, ulteriori necessità potrebbero emergere dagli accordi contrattuali con l’importatore.
Regolamento specifico
Riguardo alle misure riguardanti i controlli sanitari e fitosanitari, la Canadian Food Inspection Agency (CFIA)3 è l'autorità responsabile per i controlli veterinari su animali vivi e prodotti animali in Canada.
Documenti generici
Da un punto di vista di documentazione necessaria all’esportazione, alla spedizione e al relativo sdoganamento, è bene sapere che, ad alcuni documenti generali (validi per ogni tipo di prodotto esportato), si affiancano altri documenti specifici per questa tipologia di prodotto. Non tutti i documenti devono essere preparati dall’esportatore; anzi, la maggior parte di essi è in capo all’importatore o allo spedizioniere, ma è bene che l’esportatore conosca tutte le procedure necessarie in modo da non incorrere in spiacevoli sorprese al momento dello sdoganamento5.
In capo all'esportatore
In via generale, l’esportatore deve aver cura di predisporre la fattura doganale canadese (qualora non fosse preparata dall’importatore), la fattura commerciale, la packing list e il certificato di origine non preferenziale o la prova di origine preferenziale.
In capo all'importatore
L’importatore dovrà invece predisporre una Advanced Commercial Information, la Dichiarazione di Importazione doganale e la Fattura doganale (qualora non predisposta dall’esportatore).
In capo allo spedizioniere
Per quanto riguarda lo spedizioniere, infine, sarà suo compito occuparsi della Notifica di arrivo del carico, della Dichiarazione generale per il trasporto aereo (o, in alternativa, della Dichiarazione generale per il trasporto marittimo), del Documento di controllo del carico, del Documento di trasporto aereo (cosiddetta Air Waybill) e/o della Polizza di Carico (cosiddetta Bill of Lading).
Documenti specifici
La normativa Safe Food for Canadian Regulations (SFCR), entrata in vigore il 15 gennaio 2019, abrogando 14 regolamenti precedenti sul commercio di alimenti, stipula che una Licenza d’Importazione per gli Alimenti, che faccia riferimento a una Licenza di Safe Food for Canadians (SFC), deve essere ottenuta dall’importatore presso la CFIA prima dell’importazione delle merci.
Inoltre, nel caso specifico dell’importazione di carni e prodotti a base di carne, il sistema di ispezione sulle carni del paese di esportazione deve essere approvato dalla CFIA4 in modo che la conformità con i requisiti sanitari canadesi e gli standard di prodotto siano garantiti.
Conclusioni
Come si può notare dalla breve analisi effettuata, l’accesso al mercato canadese offre rilevanti opportunità agli esportatori italiani ed europei in genere, sia per la domanda crescente dei prodotti, sia per le condizioni di accesso al mercato, rese ancora più interessanti dall’accordo CETA.
Ciononostante, è necessario che gli esportatori che decidono di approcciare questo mercato siano comunque informati sui requisiti e sui documenti necessari per una corretta applicazione dei regolamenti in vigore.