Opportunità "premium-price" per l'industria della moda: dopo i record del 2019, l'incognita del mercato cinese

Nel 1° trimestre 2020 stimata una forte caduta delle vendite di Sistema Moda - soprattutto di abbigliamento - verso la Cina

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Il ruolo trainante del mercato cinese per l'industria europea (italiana in primis) della moda di fascia Alta

Le incognite sulla ripresa dell'economia cinese dagli effetti dell'emergenza COVID191 costituiscono un forte elemento di incertezza soprattutto per le imprese italiane ed europee dell'industria della moda di fascia Alta.
Nel volgere di pochi anni il mercato cinese è, infatti, diventato - dopo la Svizzera (utilizzata spesso come "hub" logistico per le griffe europee della moda) - la principale destinazione delle vendite "premium-price" degli esportatori UE (e soprattutto italiani) di Sistema Moda-Persona.


Nel 2019 le esportazioni UE di Sistema Moda-Persona2 destinate al mercato cinese hanno messo a segno un nuovo record, superando, per la prima volta, i 9 miliardi di euro. Di questi, secondo le elaborazioni StudiaBo-Sistema Informativo Ulisse3, quasi 7 miliardi di euro sono riconducibili alla fascia Alta di prezzo.

La leadership italiana sul mercato cinese di fascia Alta, soprattutto nel settore abbigliamento

Le vendite "premium-price" sul mercato cinese appaiono rilevanti soprattutto per le imprese italiane dell'industria della moda: nel 2019 le esportazioni italiane di Sistema Moda-Persona di fascia Alta dirette in Cina hanno raggiunto la cifra record di 2.7 miliardi di euro (85.4% del totale esportato)3; peraltro un altro 13% circa delle esportazioni italiane è riconducibile alla fascia Medio-Alta di prezzo, mentre le altre fasce non sono praticamente servite dalle imprese esportatrici italiane.

L'Italia risulta il primo partner commerciale in assoluto del mercato cinese di Sistema Moda-Persona di fascia Alta: a consuntivo 2019, le vendite italiane di fascia Alta sul mercato cinese hanno preceduto - nell'ordine - quelle di Giappone, Sud Corea e Francia (tutte con valori superiori ai 2 miliardi di euro).


Si segnala, soprattutto, la forte rilevanza delle vendite italiane "premium-price" di abbigliamento. A consuntivo 2019 l'export italiano in Cina di Abbigliamento esterno ha superato, per la prima volta, gli 800 milioni di euro: di questi oltre il 90% riconducibili alla fascia Alta di prezzo; fino ad inizio decennio scorso tali vendite "premium" valevano all'incirca 100 milioni di euro. Analogamente, nel settore Biancheria e calzetteria l'export italiano ha toccato un nuovo punto di massimo (oltre 160 milioni di euro), praticamente quasi il 100% riconducibile alla fascia Alta di prezzo.

Export Italia in Cina: evoluzione per fasce di prezzo

Export Italia in Cina di Abbigliamento per fasce di prezzo
Fonte: ExportPlanning - Analisi Mercato - Analytics, Datamart Ulisse

Risultati 1° trimestre 2020 fortemente penalizzanti per le vendite italiane di Sistema Moda in Cina...

Export UE in Cina di Moda-Persona: evoluzione trimestrale

Export UE in Cina di Prodotti Moda-Persona
Fonte: ExportPlanning - Analisi Mercato - Analytics, Datamart Congiuntura UE

Nel primo trimestre del 2020, le pre-stime formulate da StudiaBo sulla base dei dati di commercio estero delle imprese UE5 evidenziano una flessione delle esportazioni UE di Sistema Moda-Persona verso il mercato cinese.
Particolarmente penalizzante risulta la caduta dell'export italiano, che segna un -30% nei valori tendenziali in euro.
La performance dell'export italiano appare decisamente più sfavorevole di quella dei concorrenti francesi, che nel primo trimestre 2020 hanno scavalcato l'Italia nel ranking dei paesi partner UE del mercato cinese di prodotti del Sistema Moda-Persona.

Mercato Cina: Top 10 paesi partner UE di Sistema Moda-Persona

Mercato Cina: Top-10 paesi partner UE nel 4° trimestre 2019 Mercato Cina: Top-10 paesi partner UE nel 1° trimestre 2020
Fonte: ExportPlanning - Analisi Mercato - Analytics, Datamart Congiuntura UE

.. soprattutto nel settore abbigliamento...

Le flessioni più rilevanti dell'export italiano verso la Cina dell'industria Moda-Persona sono ravvisabili proprio nei settori "di punta" del made in Italy di fascia Alta sul mercato cinese: nel primo trimestre dell'anno le vendite italiane verso la Cina di Abbigliamento esterno hanno segnato una caduta tendenziale del -30% in euro; quello di Biancheria intima e calzetteria una flessione tendenziale del -31% nei valori in euro.

.. a fronte, invece, della "tenuta" di profumi e cosmetici
e, grazie al forte aumento dei prezzi, della gioielleria.

La maggiore "resilienza" delle vendite francesi sul mercato cinese è riconducibile al settore Profumi e Cosmetici, che - dopo una fase di fortissima crescita6 - nel primo trimestre 2020 hanno confermato comunque un risultato positivo. In questo settore la Francia risulta il primo partner commerciale UE del mercato cinese, con oltre 1.8 miliardi di euro di esportazioni nel 2019 (alle spalle di Giappone e Sud Corea nel ranking complessivo), mentre l'Italia figura ampiamente distanziata (all'undicesimo posto nel 2019, con 176 milioni di euro esportati).

Un altro settore di Moda-Persona relativamente meno penalizzato dal crollo della domanda cinese dell'industria Moda-Persona è quello della Gioielleria, che nel primo trimestre dell'anno ha evidenziato - grazie soprattutto all'aumento dei prezzi dei preziosi (stimato a livello internazionale in circa 35 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre 20197) - un andamento tendenziale favorevole nei valori nominali in euro. Anche in questo caso, il posizionamento in termini di quote degli esportatori francesi sul mercato cinese appare leggermente più favorevole di quello degli esportatori italiani.


1) Come noto, il primo focolaio dell'emergenza sanitaria mondiale Covid-19 ha riguardato nei primi giorni del 2020 la città di Wuhan, capitale della provincia di Hubei in Cina, portando nel volgere di poche settimane a circa 80 mila casi confermati (si veda in merito Covid19Lab), al "lockdown" di ampie regioni del paese e ad un blocco di molte attività commerciali con il resto del mondo. La fase di normalizzazione sanitaria è stata da tempo avviata, pur ancora con rilevanti incognite sull'economia e sul commercio estero del paese.
Le previsioni recentemente formulate dal Fondo Monetario Internazionale nel suo "World Economic Outlook" di aprile 2020, evidenziano, peraltro sotto l'ipotesi di alcuna rilevante ricaduta dell'emergenza sanitaria, una netta decelerazione del PIL cinese nel 2020, previsto crescere quest'anno "solamente" del +1.2% a prezzi costanti (a fronte di una precedente previsione per l'anno corrente del +5.8%): si veda il relativo database WEO nella sezione Analytics di ExportPlanning.
2) I settori considerati per questa industria sono elencati nella seguente scheda descrittiva.
3) Al fine di estrarre dai dati di commercio estero queste informazioni, StudiaBo ha realizzato un lavoro econometrico finalizzato all'individuazione preliminare delle caratteristiche di differenziabilità dei diversi prodotti a livello di codici doganali. Tale lavoro ha consentito l'individuazione di prodotti qualitativamente differenziabili. Per ciascun prodotto differenziabile, si è proceduto al calcolo di cinque fasce di qualità/prezzo (Alta, Medio-Alta, Media, Medio-Bassa, Bassa), corrispondenti ai quintili della distribuzione ordinata dei prezzi (dati dal rapporto tra valori e kg) dello specifico prodotto a livello mondiale. Per una descrizione metodologica in merito, si rimanda alla relativa Nota Metodologica Banca Dati Ulisse (capitolo "Fasce di qualità/prezzo").
4) Si noti che fino alla prima parte dello scorso decennio, i flussi italiani di fascia Alta erano assai modesti, inferiori ai 100 milioni di euro. Si veda il Datamart Ulisse, che raccoglie le serie storiche dal 1995 al 2019 dei flussi bilaterali per fasce di prezzo di oltre 150 paesi, a livello di industria/settore/prodotto.
5) Si veda in merito il Datamart Congiuntura UE nella sezione Analytics di ExportPlanning.
6) Si noti che nell'ultimo quinquennio le esportazioni francesi del settore Profumi e Cosmetici sul mercato cinese sono quintuplicate, arrivando l'anno scorso alla cifra record di oltre 1.8 miliardi di euro (+45% rispetto all'anno prima); di questo valore, oltre il 90 per cento è riconducibile alla fascia Alta di prezzo.
7) Si rimanda in merito al portale PricePedia e al recente articolo "L’incertezza sui mercati si tramuta in un prezzo da record per l’oro".