Calzature italiane nel ciclone

Aprile 2020, esportazioni italiane: -76%. I fattori alla base del crollo.

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Covid-19 Sistema moda Made in Italy Congiuntura Internazionale

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Direzione incerta del cambiamento in atto

Tra gli analisti economici e nel mondo imprenditoriale si sta consolidando l’opinione che l’attuale crisi sanitaria ed economica determinerà un profondo cambiamento nel funzionamento e nelle caratteristiche dell’economia mondiale. Se è elevata la probabilità che “nulla sarà come prima”, più incerta è la direzione del cambiamento. Come si modificheranno le preferenza dei consumatori nei vari mercati del mondo? Come cambierà il posizionamento competitivo dei diversi paesi? Come cambieranno le regole di commercio mondiale?
Sono alcune delle tante domande che analisti e imprenditori si stanno ponendo. Purtroppo nessuna esperienza storica precedente può essere di grande aiuto nel prevedere direzione e intensità del cambiamento. Una fonte di informazioni possibile è l’analisi congiunturale dei flussi di commercio estero, cercando di inferire dalla loro dinamica i trend che caratterizzeranno i mercati nel prossimo futuro.

Il Sistema Informativo Export Planning è stato aggiornato nei giorni scorsi al mese di aprile 2020. Il mese di aprile è particolarmente importante perché è il mese in cui le restrizioni sociali e produttive hanno riguardato il maggior numero di paesi nel mondo e quindi consente una prima misura della profondità della crisi.
Recentemente, sono già stati pubblicati alcuni articoli sull’intensità del crollo del commercio mondiale a livello aggregato [1] e sulla sua elevata dispersione nei risultati per settore/prodotto [2]. Questo articolo approfondisce la situazione per il settore delle Calzature, uno dei più rappresentativi della moda made in Italy.

Drammatico crollo della domanda mondiale di Calzature

Il grafico che segue riporta i tassi di variazione tendenziali (rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente) delle dichiarazioni fatte da un campione di oltre 60 paesi, sia in importazioni che in esportazioni. Se le dichiarazioni considerate fossero relative a tutti i paesi del mondo, il loro totale coinciderebbe, perché per ogni flusso dichiarato in export esiste una dichiarazione “mirror” effettuata in import dal partner.
Il campione di paesi considerato è molto rappresentativo dell’intero commercio mondiale, pari ad oltre i tre quarti del totale di commercio mondiale del 2019. Questa alta rappresentatività e il sostanziale allineamento tra la dinamica delle dichiarazioni in import e in export ci consente di considerare i dati riportati nel grafico come una misura precisa dei fatti accaduti nel commercio mondiale di Calzature.

Domanda Mondiale di Calzature

L’analisi dei dati del grafico evidenza due aspetti:

  1. nei primi mesi dell’anno la crisi sanitaria in Asia ha interrotto la crescita del commercio mondiale di Calzature;
  2. il crollo degli scambi mondiali di Calzature a valori correnti in euro è particolarmente drammatico ad aprile 2020 e si colloca in un intorno del -40%, a seconda che si considerino le dichiarazioni in esportazione o quelle in importazione.

L’intensità di questo crollo, colloca le Calzature tra i settori maggiormente colpiti da questa crisi, confermando la forte vulnerabilità del mondo della moda.

L’analisi delle dichiarazioni delle esportazioni verso i vari paesi partner consente di avere una valutazione puntuale della situazione dal lato delle importazioni nei diversi mercati del mondo [3]. Dato il forte legame esistente tra dinamica delle importazioni e dinamica della domanda, questi dati possono essere considerati una misura indiretta dell’evoluzione della domanda nei vari paesi.

Mercati di importazione di Calzature: dichiarazioni campione ExportPlanning

Posizionandosi con il mouse sul cerchio che identifica un paese è possibile visualizzare una tabella che riassume i dati relativi al paese selezionato.
Fonte: ExportPlanning - Datamart Congiuntura Mondiale

A fronte di una elevata dispersione dei tassi di variazione delle importazioni nel primo trimestre 2020 (all’interno dei mercati europei, si va dal crollo del 25% per le importazioni dell’Olanda, all’aumento del 25% per la Polonia [4]), il mese di aprile presenza chiaramente due cluster di paesi: da un lato quasi tutti i paesi del mondo con crolli delle importazioni in euro (e probabilmente della domanda) drammatici, compresi tra il 40% e il 60%; dall’altro lato tre paesi asiatici (Giappone, Corea e Vietnam) che presentano tassi di variazioni addirittura positivi rispetto ad aprile 2019 [5].
Per capire se questo elevato crollo riflette solo le difficoltà produttive, logistiche e distributive di Calzature che hanno caratterizzato la maggior parte dei paesi mondiali nel mese di aprile, e non anche una modificazione delle preferenze dei consumatori, è opportuno attendere i risultati del secondo trimestre dell’anno[6].

Il lockdown ha bloccato l'export italiano di Calzature

Anche dal punto di vista della modificazione del posizionamento competitivo dei diversi paesi i dati del solo mese di aprile devono essere letti con prudenza.
Tuttavia, l’intensità del cambiamento segnalato dal grafico che segue ci sembra tale da meritare di essere preso in esame. Esso mette a confronto la quota di mercato mondiale mensile di Calzature detenuta dagli esportatori italiani e tedeschi.

Quote di commercio mondiale

Per molti anni la quota di commercio gli esportatori italiani è risultata nettamente superiore a quella degli esportatori tedeschi. Nel corso dell’ultimo periodo questa distanza è andata progressivamente riducendosi, fino allo sconvolgimento di aprile 2020, dove la quota di mercato tedesca risulta doppia (12%) di quella italiana (5%).
Questa modificazione della quote non è sicuramente strutturale e riflette il lockdown più inteso che ha caratterizzato le attività manifatturiere italiane. È molto probabile che le vendite non effettuale dalle imprese italiane possano essere recuperate nei prossimi mesi, ritornando ad un posizionamento competitivo più vicino a quello pre-covid19. Essa tuttavia testimonia quali possono essere le modificazioni nei rapporti competitivi tra paesi che sono costretti ad introdurre livelli diversi di restrizioni e politiche di contenimento del virus.


[1] si veda l'articolo Misure congiunturali di commercio mondiale: aprile 2020.
[2] si veda l'articolo Elevate differenze nei crolli settoriali del commercio estero
[3] quando si dispone di un ampio campione di paesi esportatori, è più utile calcolare le importazioni di un paese come somma delle dichiarazioni in esportazioni dei paesi partner che non come dichiarazioni del paese importatore. I motivi sono due: 1) l’utilizzo delle dichiarazioni in esportazione dei paesi partner consente di calcolare le importazioni di tutti i paesi del mondo e non solo di quelli appartenenti al campione di paesi considerato; 2) a parità di altre condizioni, i possibile errori statistici risultano più limitati se si considera una media di dichiarazioni di più paesi piuttosto che la dichiarazione di un unico paese
[4] Al fine di rendere più efficace la rappresentazione grafica, alcuni paesi che presentano valori estremi sono posizionati nei bordi del grafico senza rispettare precisamente le coordinate ricavate dai loro valori. E’ possibile però conoscere i valori effettivi attraverso la tabella che il sistema presenta posizionando il mouse sopra il cerchio associato al paese di interesse
[5] I fattori che hanno sostenuto questa dinamica positiva sono diversi tra i tre paesi: per il Giappone è un rimbalzo tecnico rispetto alla difficoltà della prima parte del 2019; per Corea e Vietnam è la prosecuzione di un trend di apertura alle importazioni di Calzature, che la crisi sanitaria non sembra aver interrotto.
[6] entro la fine del mese di luglio è prevista la pubblicazione su www.exportplanning.com della prestima del secondo trimestre 2020 dei flussi commerciali mondiali.