Domanda Mondiale: a maggio prosegue la flessione registrata ad aprile
I dati di aprile e maggio confermano una contrazione della domanda mondiale del -20%
Pubblicato da Giulio Grisanti. .
Covid-19 Congiuntura Domanda mondiale Incertezza Congiuntura Internazionale
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Con l’aggiornamento della banca dati Congiuntura Mondiale del Sistema Informativo di ExportPlanning (EP) si può effettuare un’analisi degli effetti che la crisi sanitaria in atto sta avendo sugli scambi internazionali.
Come analizzato in un precedente articolo, i primi effetti della pandemia si sono verificati a marzo, per poi mostrare le conseguenze più significative con l’intensificarsi della propagazione del virus - ad aprile.
Il grafico che segue riporta i tassi di variazione della domanda mondiale in dollari calcolata da:
- CPB Netherlands Bureau for Economic Policy Analysis, aggregando i dati delle importazioni totali di merci resi disponibili dagli istituti di statistica dei diversi paesi;
- ExportPlanning, considerando le dichiarazioni effettuate dalle imprese dei principali paesi mondiali a livello di codice doganale Harmonized System a 6 digit.
Fonte: Elaborazioni ExportPlanning
Come si nota dal grafico, il commercio internazionale mostrava già segni di debolezza dai primi mesi del 2019, a causa delle azioni protezionistiche di alcuni paesi, USA in primis, e a un generalizzato clima di incertezza. La diffusione su scala globale della pandemia ha aggravato ulteriormente una congiuntura già debole in partenza. Entrambe le fonti registrano ad aprile e a maggio una contrazione degli scambi prossima al -25%, segnalando un inasprimento della fase di crisi iniziata a marzo 2020.
È da sottolineare come la domanda mondiale misurata in dollari correnti, oltre a tenere conto degli scambi reali, risente delle variazioni dei prezzi e dei tassi di cambio. Se, ad esempio, consideriamo la domanda mondiale misurata in euro, riportata nella figura sottostante, i tassi di variazioni risultano diversi, talvolta anche in modo significativo. Si osservi ad esempio che il commercio mondiale misurato in euro del 2019 risulta in crescita, contro la contrazione misurata in dollari.
Fonte: Elaborazioni ExportPlanning
Come si nota dalla figura, inoltre, già nei primi mesi del 2020 si è registrata una contrazione dei prezzi in euro; contrazione che, in dollari, è risultata ancora più accentuata.
Una misura che consente di confrontare gli scambi internazionali depurandoli dagli effetti di prezzo e dei tassi di cambio è la domanda mondiale misurata a prezzi costanti.
Domanda mondiale a prezzi costanti
Il grafico che segue mostra la dinamica della domanda mondiale a prezzi costanti, misurata sia da EP che da CPB.
Fonte: Elaborazioni ExportPlanning
Come si nota dalla figura, entrambe le fonti mostrano un crollo dell’ordine del -20% sia ad aprile che, in ulteriore peggioramento, a maggio. La differenza nella misurazione della quantità riflette la diversa metodologia impiegata da EP e da CPB.
EP impiega i prezzi rilevati all’import, che hanno mostrato una contrazione già dai primi mesi dell’anno; CPB, invece, utilizza i prezzi alla produzione e al consumo, che nel primo trimestre sono risultati più stabili per poi mostrare una flessione nel bimestre aprile-maggio.
Osservando i primi 5 mesi del 2020 nel complesso, entrambe le fonti concordano in una stima della contrazione commercio mondiale pari al -8.5% in quantità.
Conclusioni
L’impatto della crisi sanitaria globale sul commercio internazionale è per intensità simile alla crisi del 2008-2009 (per un approfondimento, si veda Mercati delle commodity alla ricerca di un equilibrio), ma con significative differenze in termini settoriali. Durante questa crisi, i settori più colpiti sono quelli dei servizi ad alta intensità di contatto, dei servizi e dei beni per il trasporto delle persone, e i settori manifatturieri più integrati a livello globale. Le restrizioni introdotte dalle misure di lockdown hanno colpito duramente questi settori, che nel corso del secondo trimestre hanno registrato i crolli più significativi. È probabile che nel corso dei prossimi mesi questa “graduatoria” subisca delle modificazioni significative.
Le stime di giugno e le prime ipotesi riguardo luglio, infatti, suggeriscono una parziale ripresa dallo shock dal lato dell’offerta. La ripresa degli scambi internazionali nei prossimi mesi dipenderà soprattutto dalla velocità di ripresa della domanda.