Si sta indebolendo il consenso al regime thailandese

La prospettiva di una risposta violenta alle proteste giovanili in Thailandia indebolisce il baht.

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Mercati emergenti Tassi di cambio

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Dopo aver chiuso il 2019 con un valore inferiore a 30 Baht per dollaro, dall’inizio del 2020 la moneta thailandese ha iniziato un percorso opposto a quello registrato nel triennio precedente. Tra l’inizio del 2016 e la fine del 2019 si è infatti apprezzato da 36 a 30 baht per dollaro, tanto da risultare una possibile valuta rifugio (si veda Il paradiso del Baht ). Nel corso di quest’anno, invece, il Baht ha sperimentato una tendenza al deprezzamento che trova origine in fattori diversi.

Tassi di cambio baht/dollaro

A gennaio 2020, lo scoppio dell’epidemia Covid19 in Cina e il blocco del turismo cinese ha fatto temere un crollo nel 2020 delle entrate della Thailandia da turismo. A fine gennaio, l’Autorità per il turismo della Thailandia stimava una possibile riduzione da 11 a 9 milioni di turisti cinesi nel corso del 2020. A fronte di queste previsioni il cambio del Baht era passato in due mesi da 30 a 33 baht per dollaro. La risposta efficace data dal governo thailandese alla gestione della pandemia aveva successivamente ricreato fiducia in un veloce ripresa del turismo una volta passata l’emergenza Covid19. Già nei primi giorni di maggio, la Thailandia aveva ridotto il numero di casi giornalieri di contagio al di sotto della decina, con un numero di decessi di soli 4 casi in quattro mesi tra maggio e agosto. Contemporaneamente le riserve valutarie, dopo essere risultate leggermente in flessione tra gennaio e marzo, hanno ripreso ad aumentare fino a raggiungere il nuovo record di 233 miliardi di dollari a giugno di quest’anno. Il cambio ne aveva beneficiato fino a scendere, alla fine di giugno, sotto i 31 baht per dollaro.

Il fattore che sta indebolendo ora il baht è la protesta giovanile che sta portando sempre più persone a chiedere lo scioglimento del parlamento (in modo da organizzare nuove elezioni), emendamenti alla costituzione e un'indagine sui casi di rapimento e uccisione di dissidenti thailandesi al di fuori del regno. Le manifestazioni sono iniziate a metà luglio e sono cresciute fino a diventare le manifestazioni di protesta più numerose dal colpo di stato di sei anni fa, con circa diecimila manifestanti riuniti intorno al Monumento alla Democrazia a Bangkok. Ora le contestazioni e le critiche riguardano anche il re, sfidando le severe leggi thailandesi sulla lesa maestà. Finora il governo e il palazzo non hanno dato segno di ascoltare le richieste dei manifestanti. È improbabile che il governo, o addirittura il re, cederà alle richieste. Data la storia della Thailandia e le forti opinioni dei monarchici thailandesi e il potere dei militari, la prospettiva della violenza a Bangkok è quindi molto reale.
A fronte di questi pericoli, la valuta tailandese questa settimana è ritornata sopra i 31.5 baht per dollaro.