E-commerce: un'introduzione ai requisiti amministrativi da ottemperare

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A causa della recente esplosione della pandemia Covid-19, con il conseguente blocco di molti canali distributivi internazionali, la vendita tramite il canale e-commerce ha avuto un forte sviluppo coinvolgendo molti se non tutti i principali settori di eccellenza, e non, italiana e straniera.
Il canale e-commerce è infatti stato più largamente utilizzato dalla maggior parte delle aziende per la vendita di prodotti su territorio nazionale ma soprattutto internazionale.
La vendita attraverso lo strumento dell'e-commerce assume perciò una rilevanza sempre maggiore per le imprese che operano sui mercati internazionali, tuttavia è possibile incorrere in alcune problematiche fiscali e doganali, oltre che in complicanze in chiave di accessibilità, su cui è opportuno fare chiarezza, soprattutto per via delle continue novità che colpiscono tale pratica.

QUADRO NORMATIVO E ASPETTI GENERALI

La comunità Europea ha di fatto stabilito diverse normative atte a regolare la pratica dell’e-commerce, partendo da un'ottica generale arrivando a regolamentazioni sempre più specifiche. Le principali normative europee in materia da tenere in considerazione sono:
  • Direttiva europea sul commercio elettronico 2000/21/CE, che tratta tutte quelle informazioni di carattere generale che devono essere fornite al consumatore quali: dati identificativi del fornitore, caratteristiche essenziali del bene/servizio, prezzi, modalità di pagamento e consegna, modalità di esecuzione del contratto;
  • Direttiva europea 2011/83/CE, che rinforza gli obblighi informativi del commercio elettronico;
  • Direttiva europea Omnibus 2019/2161, che modifica una serie di normative europee in materia di protezione dei consumatori, quali la direttiva 93/13 CEE del Consiglio (clausole abusive) e le direttive 98/6 CE (indicazioni sui prezzi), 2005/29/CE (pratiche commerciali scorrette) e 2011/83/UE (diritti dei consumatori).

Una volta aver preso conoscenza delle principali normative a livello europeo consideriamo i principali aspetti e obblighi generali:

  • partita Iva attiva;
  • posizione attiva presso il Registro delle imprese della Camera di Commercio di competenza;
  • inserimento nell’archivio VIES, utile per le vendite all’estero;
  • segnalazione certificata di inizio attività (SCIA);
  • posizione Inps attiva e conto corrente bancario.

Il soggetto che intende esercitare un’attività di e-commerce deve rendere facilmente accessibili e sempre aggiornate, sia ai destinatari dei servizi sia alle autorità competenti, alcune informazioni obbligatorie quali:

  • il nome, denominazione o la ragione sociale;
  • il domicilio o la sede legale;
  • il contatto diretto, compreso indirizzo e-mail;
  • il numero di iscrizione REA o al registro delle imprese;
  • il numero della partita IVA o altro numero di identificazione dello Stato membro;
  • l’indicazione in modo chiaro ed inequivocabile dei prezzi e delle tariffe;
  • indicazioni relative alla tutela del consumatore: i diritti di maggior rilievo sono il diritto di privacy (dei dati e informazioni sensibili dell’utente che naviga/acquista nel sito e-commerce) e il diritto di recesso (pratica che consente al consumatore di poter rendere i prodotti acquistati).

ASPETTI DOGANALI E FISCALI

SOGLIA

Grazie ad un'attenta analisi relativa all’argomento informiamo coloro che hanno interesse nell’attuare la pratica e-commerce della presenza di una soglia europea annua di 100.000 euro per Stato membro. Nel caso in cui l’ammontare complessivo delle vendite a distanza effettuate in ciascun Stato membro abbia superato nell’anno precedente, o superi nell’anno in corso, il limite di 100.000 euro, l’impresa italiana dovrà aprire una posizione Iva in tale Stato membro (con identificazione diretta o a mezzo di rappresentante fiscale) e, tramite tale posizione, sulle cessioni deve addebitare l’Iva locale.

Nel caso in cui, invece, l’ammontare delle cessioni effettuate risulti inferiore al limite annuale stabilito, il cedente è tenuto ad applicare l’Iva italiana, salvo specifica opzione per l’applicazione dell’Iva del Paese di destinazione.

ACCISE

Importante, inoltre, tenere in considerazione per il commercio dei prodotti a livello europeo le Accise, imposte specifiche che gravano sul consumo di determinati prodotti. I beni sottoposti ad accisa sono soggetti a tale imposta all’atto della loro fabbricazione (o se del caso, della loro estrazione), nel territorio della comunità oppure all’atto della loro importazione nel territorio comunitario. Le accise colpiscono prodotti di largo consumo elencati quali:

  • Prodotti energetici
  • Alcole e bevande alcoliche
  • Tabacchi lavorati
  • Energia elettrica

DEPOSITO

Ogni impresa inoltre deve, in base alle proprie valutazioni, determinare se occorre avere uno o più depositi/magazzini nel territorio comunitario e/o internazionale.
Il deposito al di fuori del territorio nazionale è utile per poter gestire meglio il livello delle scorte e la capacità di poter offrire ai consumatori un miglior servizio con consegne sempre più immediate e puntuali.
Il deposito può essere diretto, di puro controllo dell’azienda madre, oppure indiretto, gestito da un operatore logistico straniero che gestirà per conto dell’impresa tutto l’ammontare degli ordini e scorte a livello di magazzino.
Per quanto riguarda il deposito indiretto a livello europeo, l’impresa italiana dovrà stipulare un contratto con un operatore logistico del Paese estero ed aprire una posizione Iva nel Paese estero al fine di gestire l’acquisto intracomunitario della merce e le cessioni interne al Paese.
Al contrario, riguardo i Paesi extra Ue, la disponibilità di un deposito di merce in loco può consentire notevoli economie di scala in tema di operazioni doganali per un'impresa italiana: anziché dichiarare in dogana ogni singola cessione, è possibile limitare le dichiarazioni doganali in ragione dei rifornimenti del deposito.

CONCLUSIONI

Il canale e-commerce si sta sviluppando ed evolvendo molto velocemente, offrendo molte opportunità per molte imprese italiane e internazionali. È però fondamentale conoscere le normative, gli obblighi e le caratteristiche che lo regolamentano, informazioni utili sia in chiave di opportunità che di accessibilità. È infatti sempre utile approfondire tali due tematiche per garantire una gestione delle vendite sicura e puntuale, senza incorrere in specifiche problematiche.
Per un approfondimento ulteriore sull’argomento, prevalentemente in ottica di accessibilità, si rimanda alla Guida E-commerce: Una introduzione ai requisiti amministrativi generali realizzata da ExportPlanning.