Il commercio mondiale chiude il 2020 con una flessione a una sola cifra

A fronte di una caduta complessiva a prezzi costanti del 6%, la chiusura d’anno si rivela decisamente meno negativa di quanto inizialmente temuto

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Rallentamento Covid-19 Grande Lockdown Congiuntura Incertezza Congiuntura Internazionale

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Le informazioni aggiornate a novembre relative alle dichiarazioni doganali delle imprese delle principali economie mondiali, disponibili in ExportPlanning nel datamart Congiuntura Mondiale, consentono di fare il punto sulla situazione congiunturale del commercio internazionale a consuntivo di questo difficile anno.
Sul fronte del commercio internazionale possiamo affermare che l’annus horribilis si è concluso con una flessione di gran lunga inferiore a quella prospettata nei mesi di più drammatica diffusione della pandemia, grazie a un veloce e significativo cammino di ripresa che ha caratterizzato la domanda mondiale, dopo la flessione accusata nei mesi di aprile-maggio.

Focalizzando l’analisi in particolare sulla domanda mondiale di beni, il recupero si è infatti configurato a forma di “V”, per attingere all’alfabeto della ripresa. Il grafico che segue permette di identificare in modo piuttosto chiaro tale dinamica, riportando i tassi di variazione tendenziali (rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente) della domanda mondiale di beni in dollari. Per garantire e certificare la robustezza e l’affidabilità dei dati in analisi, si sono messe a confronto le informazioni elaborate dall'istituto CPB|Economic Policy Analysis con quelle disponibili in ExportPlanning. L’allineamento delle due serie di fonte diversa attesta la coerenza dei risultati ottenuti.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Dal grafico proposto risulta evidente come il cammino di recupero del commercio mondiale di beni sembra aver solo debolmente risentito della recrudescenza del virus sperimentata nel corso dei mesi autunnali. Di particolare rilievo il risultato del mese di novembre, per il quale si registra una pieno recupero del gap con i valori di novembre 2019.

In termini di quantità, al netto quindi delle dinamiche nominali legate alle variazioni di prezzi e dei cambi, la fotografia della ripresa della domanda mondiale che viene restituita risulta coerente rispetto a quanto detto in precedenza, come riportato dal grafico che segue.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Complessivamente, a pre-consuntivo 2020, l’impatto della crisi sanitaria ha causato una flessione del 6% della domanda mondiale in quantità, segnalando perciò un cammino di recupero veloce degli scambi mondiali, che ha quindi portato a un effetto della crisi pandemica relativamente più contenuto di quello generato dalla crisi finanziaria.
Il risultato certifica una chiusura d’anno decisamente meno negativa di quanto inizialmente temuto, soprattutto in riferimento agli scenari di previsione del commercio internazionale elaborati nel corso dei primi mesi dell’emergenza sanitaria. La natura fortemente incerta e imprevedibile dell’emergenza sanitaria aveva infatti portato l’Organizzazione mondiale del commercio a stimare una forchetta di contrazione del commercio mondiale tra il -13% e il -30% in volume - stima più volte rivista, in positivo e in negativo, nel corso dell’anno, seguendo l’andamento della pandemia e delle prospettive economiche delle diverse aree del mondo.

Pur a fronte di una ripresa migliore delle aspettative, rimane tuttavia elevata l’incertezza del contesto internazionale e il quadro di recupero risulta particolarmente eterogeneo. Inoltre, non bisogna dimenticare che la diffusione della pandemia ha velocemente mutato gli scenari economici, ma si è allo stesso tempo sommata ad una fase di rallentamento del commercio mondiale già visibile nel corso del 2019, a causa dell'aumento delle azioni protezionistiche da parte, in primis, di Stati Uniti e Cina. In seguito all'insediamento dell'amministrazione Biden, i prossimi mesi saranno cruciali per capire se il multilateralismo potrà conoscere una nuova fase di rilancio, a cui risulta inevitabilmente legato il futuro del commercio mondiale. In questo quadro, il ruolo dell’analisi strategica si fa particolarmente rilevante per affrontare le sfide di questa particolare fase economica.