Commercio mondiale 2020: le performance dei principali mercati

Un quadro di flessioni relativamente generalizzate, ma di intensità anche molto diversa per i differenti mercati di destinazione mondiali

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Si è spesso sottolineato come uno degli effetti più significativi dell’attuale crisi sul commercio internazionale sia l’elevato grado di disomogeneità con cui ha colpito i differenti settori economici e le diverse aree del mondo. Pur in presenza di un calo generalizzato, infatti, le performance dei diversi mercati e delle principali industrie riflettono da un lato il rimodellamento che l’epidemia ha imposto all’industria dei consumi internazionali e dall’altro le politiche e le difficoltà dei singoli paesi nella gestione e nel contenimento dell’epidemia.

Proprio in virtù della diversa intensità della ripresa e delle asimmetrie settoriali, risulta particolarmente informativo andare a valutare come si presenta, a consuntivo 2020, il quadro dei principali mercati di destinazione mondiale. Utilizzando le ultime informazioni di commercio mondiale disponibili in ExportPlanning – datamart Congiuntura Mondiale- è possibile restituire una mappa sulla performance complessiva delle diverse aree geografiche riportando la variazione delle importazioni registrata nel 2020 rispetto al 2019. La mappa interattiva proposta mostra immediatamente in quali aree del mondo si sono concentrate le più significative flessioni della domanda.

Variazione 2020 delle importazioni per paese (valori in $)

Posizionandosi con il mouse sul cerchio che identifica un paese è possibile visualizzare una tabella che riassume i dati relativi al paese selezionato
Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Il grafico restituisce un quadro di flessioni relativamente generalizzate, ma di intesità anche molto diversa per i differenti mercati di destinazione mondiali.
A mostrare le contrazioni più marcate sono le regioni di Europa Occidentale e Nord America, che hanno contribuito in misura maggiore alla contrazione degli scambi mondiali nel corso del 2020. Oltreoceano, gli Stati Uniti hanno accusato una diminuzione delle importazioni superiore ai 126 miliardi di dollari, ai quali segue il Messico, a fronte di un calo prossimo ai 69 miliardi di dollari. Sul fronte europeo le flessioni più profonde si registrano per Francia e Regno Unito, che nell’anno appena concluso hanno registrato una calo nei valori di importazioni rispettivamente di 60 e 52 miliardi di dollari.
Volgendo lo sguardo ad Est, le flessioni accusate nel corso dell'anno si fanno più contenute. I risultati peggiori si registrano per il mercato degli Emirati Arabi sul fronte mediorientale, e per India, Giappone e Hong Kong per quello asiatico.
Non mancano tuttavia performance in positiva controtendenza, delle quali le economie di Cina, Vietnam e Taiwan si fanno protagoniste indiscusse. Particolarmente interessante risulta anche la performance del mercato turco, che dà segnali di sensibile ripresa rispetto alle deboli performance del 2019.

I valori complessivi 2020 risentono però fortemente dell’ampia flessione dei mesi primaverili. Per avere un quadro congiunturale dello stato della ripresa della domanda nel corso dei trimestri, è utile analizzare anche l’andamento delle importazioni delle diverse regioni del mondo, riportando a 100 il valore delle importazioni dell’ultimo trimestre pre-pandemia.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

In termini di performance relative, possiamo notare come la UE e il Nord America abbiano accusato una flessione di entità simile nel secondo trimestre del 2020, per poi recuperare nella rimanente parte dell’anno fino a chiudere il gap con i valori pre-pandemia nel corso dell’ultimo trimestre. Un recupero molto più lento è invece riscontrabile nella dinamica della domanda di paesi dell’America Latina e dell’area MENA. Discorso a sé merita invece l’area asiatica, dove le asimmetrie in termini di recupero della domanda delle diverse aree risultano piuttosto ampie, come mostra il grafico che segue.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

L'Asia Orientale, dove particolarmente trainante risulta la performance cinese, ha accusato una debole flessione della domanda, che si è concentrata soprattutto nel primo trimestre del 2020, al momento dello scoppio dell'epidemia. In relativa tenuta anche l'area del Sud-est asiatico, mentre le contrazioni più marcate si evidenziano per l'Asia Meridionale, che si è tuttavia distinta per un ampio e repentino recupero.

Conclusioni

Sulla base dell’analisi appena condotta, risulta chiaro come le diverse aree di domanda abbiamo sperimentato flessioni e percorsi di ripresa relativamente differenziate. Una certa disomogeneità si riscontra anche in quella che può essere considerata come una delle aree più resilienti dell'attuale congiuntura internazionale. In questo quadro, la conoscenza dei cambiamenti in atto sul panorama internazionale e dello stato congiunturale della ripresa della domanda per regione appare perciò un’informazione ad alto valore strategico per poter adeguare al meglio le proprie strategie al mutato contesto competitivo.