Performance 2020 del commercio internazionale per settori

Il commercio mondiale chiude il 2020 con una flessione ad una sola cifra, ma con una situazione piuttosto differenziata sotto il profilo settoriale

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A quasi un anno dall’inizio ufficiale della pandemia da Covid-19, il commercio mondiale sembra collocarsi in una fase di ripresa significativa, che ha permesso di chiudere l’anno in maniera meno negativa di quanto inizialmente ipotizzato, come discusso nell’articolo Il commercio mondiale chiude il 2020 con una flessione a una sola cifra.
Il nuovo aggiornamento del World Trade Outlook Indicator del WTO, pubblicato lo scorso 18 febbraio, permette di certificare ulteriormente tale risultato: nel quarto trimestre l’indicatore congiunturale ha registrato il valore di 103.9. Il valore segnala un’espansione al di sopra del trend (=100) e un ulteriore incremento rispetto al valore di 100.7 del precedente aggiornamento, come mostra il grafico riportato.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Nello specifico, il World Trade Outlook Indicator si compone di un insieme di indici considerati anticipatori della dinamica dei flussi di commercio mondiali di beni, quali: gli ordini di un campione di imprese relativi alle vendite sui mercati esteri, l'indice di trasporto aereo delle merci prodotto dall'International Air Transport Association (IATA), il numero di container movimentati nei principali porti internazionali di Nord America, Europa e Asia, il numero di automobili vendute e prodotte nel mondo, il numero di componenti elettroniche transitate alla dogana dei principali paesi mondiali e il commercio mondiale di materie prime agricole. Per ciascuna di queste componenti, nel quarto trimestre 2020 si è registrata una dinamica maggiore del trend.

Se da un lato i principali indicatori congiunturali di commercio mondiale di beni segnalano un veloce recupero degli scambi, dall’altro il quadro della ripresa risulta comunque eterogeneo. Le differenze in termini di intensità della caduta accusata nei mesi di più significativa diffusione del virus e la disomogeneità che sta caratterizzando la ripresa restituiscono un quadro a consuntivo 2020 relativamente differenziato per le diverse industrie, come mostrato dal grafico che segue.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Come abbiamo già avuto modo di raccontare, le flessioni più significative si registrano per la filiera tessile-moda e per quella automotive. Complessivamente, le due industrie chiudono il 2020 con una flessione superiore al -15% in quantità rispetto al 2019.
Tuttavia, dal lato della filiera automotive, si è assistito a un recupero significativo nell’ultimo trimestre dell’anno: la domanda mondiale di Mezzi di trasporto ha infatti quasi interamente recuperato il differenziale esistente con i valori del quarto trimestre 2019 (si veda il grafico che segue). La stessa cosa non può invece dirsi per la filiera tessile-moda, che mostra invece un recupero più lento (si veda il grafico che segue).

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Contengono le perdite tra il -5% e il -10%, le principali industrie di beni di investimento, quali Attrezzature industriali, Impiantistica, Elettrotecnica e Macchinari, collocandosi su un buon cammino di recupero.
Particolarmente interessante il dato sulla ripresa della domanda mondiale del Sistema casa e dei Prodotti da costruzione: grazie al forte rimbalzo sperimentato nel secondo semestre, le due indistrie si sono collocare tra quelle maggiormente resilienti all’attuale congiuntura, insieme ai prodotti agrolimentari.

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning

Al netto del Sistema Salute, sono poche le performance positive a fine 2020 delle rimanenti industrie. Tra queste, particolare rilievo assumono i risultati delle Componenti elettroniche e degli Strumenti e attrezzature ICT, fortemente sostenuti dalle nuove abitudini di consumo internazionali.

Conclusioni

Pur a fronte della ripresa migliore delle aspettative, rimane la sfida di un pieno recupero del cammino di sviluppo del commercio mondiale, in un contesto di eterogeneità della ripresa e di accresciuti rischi internazionali. Inoltre, secondo il Goods Trade Barometer del WTO, le prospettive di un ulteriore consolidamento del cammino di recupero nel primo trimestre 2021 rimangono fortemente incerte, a causa del dilagare delle nuove varianti del virus su scala internazionale e del possibile processo di normalizzazione della fase di rimbalzo in cui potrebbe entrare il commercio mondiale a inizio anno.