Aggiornamento FX: caduta della lira turca e ripresa del baht thailandese

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Il consueto focus valutario della settimana si concentra oggi sulle valute di Turchia e Thailandia, protagoniste per differenti ragioni di drammatiche crisi nel corso della pandemia, e che nell’ultima settimana hanno registrato trend diametralmente opposti.

Nuove ingerenze del premier Erdogan

Negli ultimi giorni la lira turca è nuovamente salita al centro dell’attenzione degli operatori finanziari, segnando un nuovo record negativo in termini di tasso di cambio rispetto al biglietto verde. Con un decreto notturno firmato giovedì 14 ottobre dal presidente Erdogan, tre banchieri centrali sono stati rimossi dai loro incarichi istituzionali. Nel complesso dell’ultima settimana finanziaria la valuta ha reagito negativamente, crollando di circa l'1.7% contro il dollaro statunitense, e sprofondando al minimo storico di 9.15 TRY per USD.


Come raccontato in un precedente articolo, le continue ingerenze di Erdogan sulla politica monetaria del paese hanno corroso il sentiment degli operatori finanziari e attualmente il valore della lira sta diminuendo più significativamente di qualsiasi altra valuta dei mercati emergenti.
Inoltre, in controtendenza rispetto ad altre valute del cluster degli emergenti1, ha suscitato sorpresa tra gli analisti la recente decisione del comitato di politica monetaria di tagliare il tasso di interesse di riferimento dal 19% al 18%. La maggior parte degli investitori attendeva al massimo che il tasso d'interesse di riferimento della banca centrale del paese rimanesse invariato, alla luce degli ulteriori incrementi dell'inflazione: ad agosto l’indice dei prezzi al consumo ha infatti superato la soglia del 19%, trovando un’ulteriore conferma anche nel mese di settembre (+19.6%).

Turchia: Indice dei Prezzi al Consumo
Var. % rispetto all’anno precedente (maggio 2020-settembre 2021)

Fonte: Elaborazioni ExportPlanning su dati Central Bank of the Republic of Turkey.

Il taglio dei tassi ha nuovamente distrutto la credibilità che il nuovo governatore della banca centrale, Sahap Kavcioglu, stava tentando di costruire per la Central Bank of the Republic of Turkey negli ultimi sei mesi. In questo contesto la banca centrale ha difeso la sua posizione dichiarando che, mentre l’inflazione in atto è solo di carattere transitorio, “la stretta monetaria ha iniziato ad avere un effetto di contrazione superiore al previsto sui prestiti commerciali”, giudicando necessaria la scelta di rivedere l'orientamento della politica monetaria.

Ottimismo per il baht sull’onda delle riaperture

Spostandoci ad est, si segnala un incredibile cambio di rotta del baht thailandese, dopo l’annuncio dello scorso lunedì del primo ministro Prayuth Chan-Ocha: per i visitatori provenienti dai paesi a basso rischio epidemiologico, a partire da novembre si procederà ad un allentamento dei requisiti di viaggio.
La reazione positiva della valuta emerge chiaramente dal grafico riportato di seguito, che illustra il tasso di cambio del baht verso il dollaro: la valuta thailandese ha chiuso la settimana su quota 33.33 rispetto al dollaro, registrando nella sola giornata di lunedì 11 ottobre un balzo dell’1.5%.


Secondo Bloomberg, la strategia messa in atto dal governo thailandese è quella di raggiungere un clima di convivenza forzata con il Covid-19, dopo il pesante crollo di turisti stranieri sperimentato durante le chiusure e la relativa erosione dell’economia del paese. La penalizzazione dell’economia thailandese è stata registrata chiaramente dalla sua valuta, che ha perso circa il 13% del suo valore tra febbraio e ottobre 2021.


1. Per un approfondimento sul tema si rimanda all’articolo "Corea del Sud verso la normalizzazione monetaria".