Gli Emirati Arabi Uniti: opportunità e rischi di un paese incubatore di globalizzazione
L’impegno nell’affrancamento dall’oil&gas, l’apertura ai mercati esteri, le riforme degli ultimi anni fanno del paese una meta interessante
Pubblicato da Marzia Moccia. .
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Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) rappresentano una delle economie più importanti e dinamiche dell’area MENA. Sin dalla sua nascita, avvenuta nel 1971, il Paese ha infatti avviato un percorso di sviluppo economico, sociale e culturale con pochi eguali in Medio Oriente. Non a caso, con Expo 2020, gli EAU sono il primo Paese dell’area ad ospitare l’Esposizione Universale, ufficializzando il ruolo pro-attivo di cui gode sulla scena economica mediorientale e internazionale.
Il crescente impegno del Paese nella diversificazione della propria economia dal settore dell'oil&gas, una maggiore apertura ai mercati internazionali e il cammino riformista degli ultimi anni hanno restituito al Paese istituzioni solide e una sempre maggiore fiducia degli investitori esteri. In un’ottica macroeconomica, le condizioni di opportunità del Paese appaiono infatti molto favorevoli, a fronte di un profilo di rischio che, seppur presente, permane su livelli contenuti.
Situazione economica e fattori di opportunità
Nell’anno pandemico gli EAU hanno accusato un’ampia contrazione del prodotto interno lordo, pari al -6.1%, segnalando una performance relativamente peggiore della media economica mondiale, che si è attestata su una riduzione del -3%. Come in altre economie esportatrici di petrolio, oltre alle flessioni accusate dai servizi e dalla manifattura, il risultato riflette anche gli effetti negativi sull’economica emiratina della riduzione del prezzo del petrolio registrata nella prima parte del 2020.
Fonte: elaborazioni ExportPlanning.
Dal 2021, il recupero graduale è tuttavia sostenuto dall’efficace risposta sanitaria alla pandemia, che vede infatti il Paese tra i primi posti al mondo per popolazione interamente vaccinata, dalle politiche fiscali di sostegno, dall’aumento dei prezzi del petrolio e dal progressivo rimbalzo del turismo e delle attività legate a Expo 2020, avviate in ottobre. Secondo le stime più recenti del Fondo Monetario Internazionale, nel prossimo biennio l’economia degli Emirati Arabi crescerà in media del 3% annuo, in linea a quanto si prevede crescerà l'economia tedesca.
Fonte: elaborazioni ExportPlanning.
Elemento particolarmente distintivo dell’economia emiratina è il livello di reddito pro-capite, che risulta tra i più alti al mondo, alla pari con quello delle principali nazioni dell'Europa occidentale, e che consente di mantenere standard di vita particolarmente elevati. La giovane popolazione emiratina rappresenta infatti un target privilegiato per i settori “premium” e del lusso.
Una situazione economica dalle prospettive positive si associa, inoltre, a un contesto imprenditoriale particolarmente florido per i partner internazionali e fortemente attrattore di capitali grazie all’elevata qualità delle istituzioni. Secondo l’ultima release dell'Indice di Libertà Economica (Index of Economic Freedom), sviluppato da The Heritage Foundation, gli Emirati Arabi si posizionano al 14° nella classifica mondiale, collocandosi tra le economie definite “prevalentemente libere” con un punteggio (0-100, dove 100 indica la max libertà) di 76.9, leggermente migliore di quello tedesco di 72.5. Rispetto all’economia tedesca, infatti, gli EAU si caratterizzano per sistemi giudiziari, fiscali e normativi relativamente più efficaci, pur soffrendo di un minore libertà di investimento e autonomia del sistema finanziario.
Fonte: elaborazioni ExportPlanning.
Complessivamente, nel corso degli ultimi anni, la sempre maggiore apertura ai mercati internazionali, in un contesto istituzionale solido, si è infatti accompagnata a un processo riformista che ha fortemente sostenuto gli investimenti esteri nel Paese. Gli obiettivi politici di progressivo affrancamento dalla dipendenza petrolifera e la strategica posizione geografica hanno portato il Paese a essere un vero e proprio “incubatore” di globalizzazione. In particolare, a fronte di politica di incentivi nella creazione di zone franche (Free Zone), gli EAU sono divenuti uno dei principali hub commerciali globali. La loro introduzione non solo ha favorito lo sviluppo economico e gli investimenti stranieri, ma ha anche contribuito ad attirare il know-how e le professionalità che hanno sostenuto la crescita del Paese.
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Gli Emirati rappresentano, infatti, il maggior paese commerciale del Medio Oriente. Oltre alla materie prime, la struttura delle importazioni del Paesi è fortemente concentrata nelle Attrezzature ICT, Mezzi di Trasporto (soprattutto automobili) e Sistema Moda, con una forte incidenza dei preziosi.
Fonte: elaborazioni ExportPlanning.
Il profilo di rischio
La rischiosità del Paese appare molto contenuta, grazie alla qualità istituzionale, alla stabilità politica e al favorevole business climate, che si coniugano a un rischio di credito sovrano molto basso, che si fa relativamente più elevato per le controparti corporate e bancarie, sulla base delle stime SACE.
Fonte: elaborazioni ExportPlanning.
Pur a fronte dei significativi passi avanti nel processo di diversificazione, la forte dipendenza dal prezzo del petrolio e del gas naturale rappresenta un elemento di rischio, data la vulnerabilità dell’economia emiratina alle fluttuazioni del mercato dell’energia. È inoltre opportuno sottolineare come un’area dalle grandi potenzialità come quella degli Emirati Arabi Uniti, può tuttavia però presentare rischi se non viene affrontata con un’adeguata conoscenza del mercato. Solo l’analisi congiunta delle opportunità e dei rischi, in relazione ai punti forza e debolezza dell'impresa, può costituire un riferimento oggettivo per decidere se fare o meno di quest'area un proprio mercato target.