Scenario congiunturale delle esportazioni europee a pre-consuntivo 2022
L’export UE registra un forte rallentamento nel quarto trimestre 2022, sia in valori che in quantità
Pubblicato da Simone Zambelli. .
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La disponibilità delle pre-stime ExportPlanning relative al IV trimestre 2022 dei dati di commercio estero dei paesi UE -accessibili attraverso il datamart Congiuntura Paesi UE- ci permette di avere una stima della chiusura d’anno delle esportazioni del Vecchio Continente.
Il 2022 si è caratterizzato per diversi eventi critici per le economie europee, quali la guerra in Ucraina, la crisi energetica e l’impennata dei costi delle principali materie prime. Questi avvenimenti hanno contribuito ad aumentare l’incertezza dello scenario economico mondiale e hanno portato i principali istituti internazionali a prevedere una forte rallentamento degli scambi, soprattutto nella seconda metà dell’anno. In questo contesto, qual è quindi la situazione dei principali esportatori europei?
Il grafico che segue mostra le variazioni delle esportazioni dell’Unione sia in valori (euro) che in quantità (chilogrammi), al fine di cercare di depurare i dati dalle variazioni nominali legate all’aumento dei prezzi e al deprezzamento dell’euro, registrate in corso d’anno.
Fonte: ExportPlanning-Datamart Congiuntura Paesi UE
Come possiamo notare, dal secondo trimestre 2021 le esportazioni UE in euro avevano iniziato un periodo di forte ripresa, culminato nel terzo trimestre 2022, quando hanno segnato un aumento del +24% tendenziale sul terzo trimestre dell’anno precedente. Dal quarto trimestre 2022, invece, è evidente il rallentamento, con la variazione tendenziale che scende al 15%.
Leggendo il dato in quantità, che, pur soffrendo di un problema di omogeneità, riesce a darci una prima proxy dell’effetto reale, si evidenzia come le esportazioni europee sono diminuite gradualmente nell’ultimo anno e mezzo, fino ad entrare in territorio negativo già dal terzo trimestre 2022 (-1%). Nel quarto trimestre il calo si è intensificato, portando la variazione tendenziale a scendere sotto il -5%.
Questo mette in risalto che, soprattutto in questo periodo storico, è fondamentale guardare ai dati di commercio cercando di eliminare, dove possibile, la componente nominale, per avere un quadro più completo e veritiero della congiuntura economica mondiale. La prossima pubblicazione della banca dati Congiuntura Mondiale di ExportPlanning ci permetterà di leggere il fenomeno anche a prezzi costanti.
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Nonostante il calo europeo sia stato perlopiù generalizzato, vi sono differenze tra i diversi competitori, i quali si sono resi promotori di diverse misure governative per arginare le tensioni dal lato energetico e inflazionistico.
Il grafico seguente mostra il tasso di variazione tendenziale annua (2022 su 2021) delle esportazioni dei principali paesi europei (ordinati in modo decrescente per rilevanza), sia in valori che in quantità.
Fonte: ExportPlanning-Datamart Congiuntura Paesi UE
Dall’osservazione del grafico si può subito notare come la Germania, principale esportatore europeo, abbia accusato particolarmente gli eventi degli ultimi mesi: con una crescita annuale del 13% si posiziona al di sotto di tutti i principali competitor dell'Unione. In valori l’Italia si mantiene nella media europea, così come Francia, Spagna e Polonia. Particolarmente significativo è il fatto che le esportazioni italiane in chili, a chiusura d’anno, si mantengano in territorio positivo come i best performer di periodo; sempre dal punto di vista delle quantità, ritroviamo nuovamente la Germania tra i paesi con la caduta in chili più significativa: -8.8% su base annua.
Per avere un’idea più chiara della situazione italiana rispetto al primo concorrente europeo, il grafico che segue mette a confronto la crescita settoriale in euro del made in Italy nel 2022 con quella della Germania.
Fonte: ExportPlanning-Datamart Congiuntura Paesi UE
La maggior parte dei settori si posiziona sopra la bisettrice ad indicare che la performance italiana ha superato quella tedesca, evidenziando una relativa resilienza e robustezza del risultato del Belpaese.
Particolarmente interessante è il relativo allineamento dei risultati segnati nel settore automotive (F3) e relativa componentistica (D3), specchio dei profondi legami di filiera tra i due paesi. Stessa cosa ravvisabile anche per il sistema casa (E3), particolarmente colpito dai costi energetici e dal fenomeno di normalizzazione della domanda mondiale.
Come anticipato, su tutti gli altri fronti sia nel caso dei beni di investimento, che dei beni di consumo, le esportazioni delle imprese italiane hanno superato i risultati tedeschi.
Conclusioni
La guerra in Ucraina, le pressioni inflazionistiche e l’aumento dei prezzi delle materie prime hanno profondamente influenzato la dinamica del 2022. Gli effetti sono evidenti sia nel IV trimestre, che nella cumulata annua, soprattutto se si analizzano i valori in quantità, i quali registrano livelli negativi a partire dal III trimestre dell’anno. Nei prossimi mesi sarà fondamentale per i paesi europei monitorare la congiuntura e i cambiamenti in atto per cercare di arginare le recenti difficoltà.