I mercati BLOC (BLue OCean) del settore Olio vergine d'oliva

Per le imprese europee rilevanti opportunità dalla presenza di numerosi mercati in fase di accelerazione

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Uno dei settori più dinamici dell'industria agroalimentare negli ultimi anni in termini di scambi mondiali è quello dell'olio vergine d'oliva: nell'ultimo quinquennio (2017-2022) il commercio mondiale di questo settore è cresciuto complessivamente del 36 per cento a prezzi costanti, a fronte di una dinamica di crescita media del commercio di alimentare confezionato e bevande del 20.2 per cento.

Certamente la crescente diffusione di una cultura alimentare ispirata alla dieta mediterranea e ai benefici nutraceutici dell'olio vergine d'oliva ha supportato lo sviluppo di un commercio internazionale del settore sempre più globalizzato. Considerando una soglia minima di importazioni misurate a prezzi costanti del 2010 pari a 20 milioni di euro, se ad inizio dello scorso decennio risultavano 19 i mercati al di sopra di tale soglia, nel 2022 essi sono risultati ben sei in più (25); analogamente, considerando una soglia minima di 10 milioni di euro (prezzi costanti del 2010), l'anno scorso sono risultati complessivamente 33 i mercati sopra tale soglia (contro i 26 di inizio del decennio scorso).

Nei valori in euro - complici anche i significativi rialzi dei prezzi1 - gli scambi mondiali di olio vergine d'oliva sono arrivati l'anno scorso a superare i 7.7 miliardi di euro (+27.8 per cento rispetto al 2021), nuovo punto di massimo assoluto per il settore.


La crescita del commercio mondiale del settore vede la presenza di diversi mercati BLue OCean (BLOC)
in fase di accelerazione, soprattutto sui mercati extraeuropei

Mercati BLOC

La performance di crescita del commercio mondiale di olio vergine d'oliva trova origine in diversi mercati in fase di accelerazione nelle proprie importazioni.
Tali mercati, indicabili come mercati BLOC (BLue OCean) e particolarmente degni di attenzione per le imprese europee del settore, sono riconducibili a destinazioni europee, ma soprattutto extraeuropee.

Mercati BLOC europei

Tra i mercati in fase di accelerazione nell'ambito delle destinazioni europee, si segnalano i seguenti principali mercati BLOC (BLue OCean) del settore:

  • Polonia: a pre-consuntivo 2022 le importazioni polacche del settore hanno raggiunto la cifra record di 57.2 milioni di euro (diventando il 10° mercato europeo per valore delle importazioni settoriali), con una crescita negli ultimi cinque anni di oltre 80 punti percentuali nei valori a prezzi costanti e raddoppiando i propri valori in euro correnti, grazie ad una crescente consapevolezza dei consumatori polacchi sui benefici per la salute dell'olio d'oliva e della crescente disponibilità di prodotti di alta qualità. Su questo mercato nell'ultimo quinquennio le vendite spagnole hanno saputo fare meglio (+142% a prezzi costanti) di quelle italiane (+58%), scavalcandole al primo posto nella graduatoria dei paesi partner;
  • Croazia: si tratta di un mercato che nel 2022 ha raggiunto un valore prossimo ai 22 milioni di euro, con un incremento complessivo negli ultimi cinque anni di oltre 66 punti percentuali nei valori a prezzi costanti, posizionandosi in 16-esima posizione nel ranking europeo dei principali paesi importatori del settore. Su questo mercato la competizione tra l'offerta italiana e quella spagnola è molto forte, con la performance italiana negli ultimi cinque anni (+84.7% a prezzi costanti) "vincente" rispetto a quella spagnola (+70.9%).

Olio vergine d'oliva: principali mercati BLOC europei
(dinamiche a prezzi costanti)

POLONIACROAZIA
Olio vergine d'oliva: import POLONIA Olio vergine d'oliva: import CROAZIA
Fonte: ExportPlanning-Datamart Ulisse

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Mercati extra-europei

Tra i mercati in fase di accelerazione nell'ambito delle destinazioni extra-europee, si segnalano i seguenti principali mercati BLOC (BLue OCean) del settore:

  • Sud Corea: si tratta di un mercato arrivato l'anno scorso, con 133.5 milioni di euro di importazioni, in 6^ posizione assoluta nel novero dei mercati extra-europei del settore. Dopo una prima fase di crescita ad inizio secolo (culminata in un punto di massimo nel 2006), il mercato sudcoreano aveva evidenziato un ripiegamento. Solo nel periodo più recente il mercato è definitivamente "decollato"2, con una crescita complessiva negli ultimi cinque anni di oltre 176 punti percentuali nei valori a prezzi costanti. L'analisi della competizione sul mercato vede la Spagna ampiamente leader, con una quota 2022 del 76 per cento, davanti all'Italia (quota 2022 pari al 15.3%);
  • Messico: si tratta di un mercato che nel 2022 ha raggiunto un valore prossimo ai 22 milioni di euro, con un incremento complessivo negli ultimi cinque anni di oltre 66 punti percentuali nei valori a prezzi costanti, posizionandosi in 16-esima posizione nel ranking europeo dei principali paesi importatori del settore. Su questo mercato la competizione tra l'offerta italiana e quella spagnola è molto forte, con la performance italiana negli ultimi cinque anni (+84.7% a prezzi costanti) "vincente" rispetto a quella spagnola (+70.9%);
  • Colombia: grazie alla fase di accelerazione in corso (con un aumento delle importazioni settoriali nell'ultimo quinquennio pari al +167 per cento a prezzi costanti)4, nel 2022 questo mercato, con 41 milioni di euro di importazioni, si si è posizionato in undicesima posizione nel ranking dei principali paesi extraeuropei importatori del settore. Su questo mercato, ancora una volta l'offerta spagnola appare nettamente dominante, con una quota 2022 pari all'83.6 per cento del mercato e una crescita nell'ultimo quinquennio di 163 punti percentuali (a prezzi costanti), mentre l'offerta italiana appare marginale, con una quota 2022 di appena il 2.3 per cento e un andamento solo moderatamente positivo delle vendite negli ultimi cinque anni (+25% a prezzi costanti);
  • Taiwan: è un mercato di nicchia con un potenziale di crescita notevole5. La crescente consapevolezza dei consumatori riguardo ai benefici per la salute dell'olio d'oliva e la crescente popolarità della cucina mediterranea stanno spingendo la domanda di olio vergine d'oliva di alta qualità nel paese. Nel 2022 questo mercato, con 33 milioni di euro di importazioni, si è posizionato in 13^ posizione nel ranking dei principali paesi extraeuropei importatori del settore. Su questo mercato, caratterizzato nell'ultimo quinquennio da una crescita complessiva delle importazioni del settore del 63.4% a prezzi costanti, l'offerta spagnola è dominante, con una quota 2022 pari al 57 per cento del mercato e una crescita nell'ultimo quinquennio del 167% (a prezzi costanti), mentre l'offerta italiana appare attardata, con una quota 2022 del 28 per cento e un andamento solo moderatamente positivo delle vendite negli ultimi cinque anni (+20.3% a prezzi costanti).

Olio vergine d'oliva: principali mercati BLOC extra-europei
(dinamiche a prezzi costanti)

SUD COREAMESSICO
Olio vergine d'oliva: import SUD COREA Olio vergine d'oliva: import MESSICO
COLOMBIATAIWAN
Olio vergine d'oliva: import COLOMBIA Olio vergine d'oliva: import TAIWAN
Fonte: ExportPlanning-Datamart Ulisse

Conclusioni

Il processo di crescente globalizzazione in atto nel commercio internazionale del settore olio vergine d'oliva sta evidenziando numerosi mercati in fase di strutturale accelerazione delle proprie importazioni settoriali (cosiddetti mercati BLOC), soprattutto con riferimento a destinazioni extra-europee.
In termini competitivi, con riferimento ai principali mercati extra-europei in accelerazione, l'offerta spagnola di olio vergine d'oliva appare meglio posizionata e negli ultimi anni più dinamica di quella italiana.
Per le imprese italiane del settore risulta, quindi, opportuno rafforzare il proprio posizionamento su tali mercati, che - anche in un contesto di rallentamento dell'economia internazionale - potranno beneficiare di condizioni favorevoli di sviluppo, dato il loro carattere di mercati BLOC.



1) Il deflazionamento delle dinamiche di commercio mondiale settoriale in valore, attraverso la misurazione dei fenomeni a prezzi costanti, evidenzia, nella media del 2022, un aumento degli scambi mondiali di olio vergine d'oliva del +20.3% nei prezzi e del +7.5% nelle quantità.
2) In passato, l'olio d'oliva non era un alimento comune nella cucina sudcoreana, ma negli ultimi anni la popolarità dell'olio d'oliva è aumentata grazie all'aumento dell'interesse per la cucina occidentale e la dieta mediterranea. Tale mercato è destinato a crescere in futuro (con previsioni ExportPlanning che evidenziano il raggiungimento di un valore di oltre 185 milioni di euro nel 2026), poiché sempre più consumatori cercano di seguire una dieta più salutare e il governo sudcoreano sta promuovendo l'agricoltura locale, inclusa la produzione di olio d'oliva.
3) L'olio d'oliva in Messico è un prodotto di nicchia, poiché la maggior parte dei consumatori preferisce altri tipi di olio come l'olio di semi di girasole o di mais. Tuttavia, c'è un crescente interesse per l'olio d'oliva di alta qualità tra i consumatori messicani, in particolare tra coloro che seguono diete più salutari. Nello scenario al 2026 le importazioni messicane di olio vergine di oliva sono attese arrivare a superare i 134 milioni di euro.
4) L'aumento della domanda di olio d'oliva in Colombia appare, almeno in parte, dovuto all'aumento della consapevolezza dei consumatori riguardo ai benefici per la salute dell'olio d'oliva rispetto ad altri oli vegetali. Inoltre, molti consumatori colombiani stanno diventando più sofisticati e stanno cercando prodotti di alta qualità, inclusi oli d'oliva extra vergine di alta qualità. Nello scenario di previsione formulato da StudiaBo nell'ambito del Sistema Informativo ExportPlanning, le importazioni colombiane del settore sono attese superare i 55 milioni di euro entro il 2026.
5) Il mercato di olio vergine d'oliva di Taiwan è caratterizzato da una forte preferenza per la qualità e la purezza del prodotto. I consumatori taiwanesi appaiono molto esigenti riguardo alla provenienza dell'olio e alla qualità delle olive utilizzate per la produzione dell'olio. Inoltre, il mercato è orientato verso prodotti biologici e naturali. Nello scenario di previsione al 2026, le importazioni settoriali di questo mercato sono attese arrivare a superare i 44 milioni di euro.