Le esportazioni italiane di lavastoviglie
Con la nuova release del report competitore di ExportPlanning si potenziano gli strumenti di analisi della dinamica di export di un paese di interesse
Pubblicato da Simone Zambelli. .
Internazionalizzazione Mercati esteri Analisi Mercati Esteri
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All’interno di un processo di internazionalizzazione, uno dei passi fondamentali è sicuramente quello di approfondire la conoscenza dei principali paesi competitori, in particolare segmentando i principali esportatori mondiali dell'area di business o del prodotto di interesse.
Questa attività può rivelarsi particolarmente utile per capire quali sono i principali mercati serviti dal paese concorrente e con quali strategie di prezzo.
Come già anticipato nell’articolo "Analisi di mercato: il caso delle piastrelle in Corea del Sud", lo strumento Reporting tool di ExportPlanning è pensato proprio per dare supporto a tale attività strategica, fornendo diverse collane di report volte ad analizzare in modo efficace ed efficiente un prodotto, un mercato target e un paese competitore.
Ai fini di esempio, nel presente articolo ci focalizzeremo sul ruolo degli esportatori italiani sulla scena mondiale del settore lavastoviglie, segmentando i mercati in cui le imprese nazionali sono attive e presentando le principali novità introdotte in Appendice Statistica.
L’Italia sulla scena mondiale
Con un valore di export pari a 244 milioni di euro (2022), l’Italia si colloca nella top 10 degli esportatori mondiali di lavastoviglie, collocandosi tuttavia su livelli largamente inferiori a quelli del vicino concorrente tedesco, che apre la classifica dei maggiori player mondiali.
Il risultato riflette il ridimensionamento subito dal Belpaese a seguito della Grande Recessione, a fronte delle difficoltà riscontrate dall’industria nazionale dell’elettrodomestico. Tuttavia, sostenuto anche dall’aumento dell’interesse da parte dei consumatori internazionali verso i prodotti casa registrato a seguito della pandemia, nel biennio 2021-2022 le esportazioni italiane hanno inaugurato una nuova stagione di crescita.
Prima di passare in rassegna i diversi mercati sui quali è avvenuta tale crescita nell’ultimo biennio, è importante segnalare la particolarità che contraddistingue i dati di commercio estero, ovvero la doppia dichiarazione, effettuata in modo indipendente l’una dall’altra. Ciò significa che lo stesso flusso viene dichiarato due volte: la prima volta alla dogana del paese esportatore (come flusso in export), la seconda alla dogana del paese importatore (come flusso in import).
Gestione e analisi della doppia dichiarazione in ExportPlanning
Data la natura della doppia dichiarazione dello stesso flusso, da oggi nei report ExportPlanning sarà possibile prendere visione di entrambe le dichiarazioni all’interno di un’Appendice Statistica dedicata, contenente sia le informazioni del paese esportatore sia dei paesi che dichiarano di importare da quel paese partner. Nel caso in oggetto, è quindi possibile analizzare sia il dato dichiarato dall’Italia per l’export di lavastoviglie sia quello specularmente dichiarato dai principali paesi di destinazione, come dato in import dall’Italia del prodotto.
Fig. 1 – Esportazioni italiane di lavastoviglie
Fig. 2 – Esportazioni italiane di lavastoviglie: paesi partner
La prima delle due tabelle sopra riportate presenta i dati in valore dichiarati in esportazione dall’Italia, da cui è partita la merce, per il paese partner di destinazione. La seconda tabella riporta, invece, i dati in valore dichiarati dai paesi importatori dall’Italia. In linea generale, questi due dati dovrebbero coincidere, ma nella pratica, presentano molto frequentemente delle discrepanze, a volte piccole e in alcuni casi più significative, per una serie di motivi diversi.
Le discrepanze esistenti tra le due dichiarazioni possono infatti avere varia natura:
- valori FOB e CIF. Le esportazioni sono dichiarate al lordo dei costi di trasporto e assicurativi fino alla frontiera del paese esportatore; le importazioni includono anche i costi di trasporto e assicurativi dalla frontiera del trasportatore alla frontiera dell'importatore;
- mesi diversi della partenza e dell'arrivo. È abbastanza normale che le merci trasportate via mare partano in un mese e arrivino in un mese successivo;
- errori dovuti ai limiti della struttura amministrativa doganale dei diversi paesi. Non tutti i paesi hanno una struttura doganale in grado di rilevare con accuratezza i flussi di merce in entrata e in uscita;
- segretazione statistica. Se il numero di imprese dichiaranti in un dato mese è inferiore a 3, il dato generalmente viene segretato, ossia attribuito ad un codice doganale superiore. Quasi sempre la segretazione avviene solo da un lato;
- differenza tra paese di partenza e paese d'origine. Nelle dichiarazioni in importazione, il paese partner dichiarato è il paese di origine, che potrebbe non essere il paese da cui la merce è arrivata.
Nel caso in oggetto, ad esempio, vediamo che gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di destinazione delle esportazioni italiane di lavastoviglie, e si è caratterizzato per una crescita spiccata nel corso dell’ultimo biennio. Tuttavia, risulta evidente l’esistenza di una certa differenza nelle due dichiarazioni dello stesso flusso tra i due paesi.
Essendo due paesi caratterizzati da una buona struttura doganale, il motivo principale potrebbe essere la differenza dovuta al costo del trasporto delle merci. Anche per la “vicina” Germania si aprono delle discrepanze considerevoli, soprattutto sul 2021, probabilmente dovute a ritardi nelle dichiarazioni.
In contrapposizione ai casi appena elencati, troviamo la Svizzera, che figura come secondo paese di destinazione e le cui dichiarazioni risultano perfettamente allineate, sia dal lato delle export che da quello delle import.
Al fine di limitare gli effetti distorsivi e poter estrarre il più alto valore informativo dai dati a disposizione, in ExportPlanning si considera una media pesata delle due dichiarazioni, dove il peso è dato dal grado di affidabilità del paese in termini di amministrazione doganale.
I risultati di questa elaborazione sono riportati nella tabella che segue.
Fig. 3 – Esportazioni italiane di lavastoviglie: dati ExportPlannig
Come evidenziato dalla tabella, i dati elaborati da ExportPlanning tengono conto di entrambi i flussi dichiarati e ne fanno una media pesata. Inoltre i dati ExportPlanning passano attraverso una serie di controlli specifici, volti ad eliminare gli outlier e a riempire gli eventuali dati mancanti. Infine, i dati per l’ultimo anno a disposizione sono resi disponibili grazie a sofisticati metodi di pre-stima, basati sulle dichiarazioni congiunturali del campione di paesi ExportPlannning.
Un ultimo spunto interessante è l’analisi dei valori medi unitari, per scoprire la dinamica seguita dai prezzi negli ultimi anni.
Fig. 4 – Esportazioni italiane di lavastoviglie: valori medi unitari
Come atteso, nel 2022 i prezzi per unità dell’export italiano di lavastoviglie sono aumentati considerevolmente verso tutti i principali paesi presi in considerazione, registrando, in media, un aumento complessivo superiore al 10%. Salta all’occhio il +12% registrato sul mercato statunitense e il +19% in Polonia e in Canada.
Conclusioni
Tramite l’utilizzo dei report ExportPlanning, possiamo quindi compiere un’analisi approfondita sul paese competitore, per il prodotto/settore di interesse. L’arricchimento avvenuto con l’aggiunta dell’Appendice Statistica rende inoltre possibile il confronto fra le due dichiarazioni di paese esportatore e paese importatore di un dato flusso e chiarifica i metodi robusti utilizzati da ExportPlanning per gestire le criticità della doppia dichiarazione.