Esportare aumenta la performance aziendale o una buona performance è necessaria per esportare?
Un confronto tra risultati empirici e teoria economica sulla relazione tra performance aziendale e attività di esportazione
Pubblicato da Silvia Brianese. .
Bestpractice PMI Export Mercati esteri Metodologie e Strumenti
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L'esistenza di una relazione tra attività di export e performance aziendale è un tema ampiamente discusso nella letteratura economica. Numerosi studi hanno infatti riscontrato che le imprese esportatrici ottengono risultati migliori rispetto a quelle che operano esclusivamente sul mercato domestico. Tuttavia, tale relazione è influenzata da una molteplicità di fattori, e risulta complesso stabilire quale sia il nesso di causa-effetto determinante.
In letteratura, esistono, infatti, varie interpretazioni che supportano l’interazione positiva tra attività di esportazione e performance aziendale, riassumibili sostanzialmente in:
- Self-selection (o “auto selezione”): le imprese che esportano sono quelle che presentano un elevato livello di produttività prima di entrare sui mercati internazionali (Melitz, 2003). I costi fissi previsti per l’attività di esportazione, infatti, costituiscono una prima barriera all’entrata, quindi solo le imprese più produttive ed efficienti possono intraprendere tale processo, in quanto maggiormente capaci di sopportare tali spese;
- Learning by Exporting: il contesto competitivo internazionale e la maggiore concorrenza stimolano le imprese esportatrici a innovare e adottare nuove tecniche di gestione, aumentando così la loro produttività per rimanere competitive sui mercati internazionali.
Dunque, una maggiore performance delle imprese esportatrici rispetto a quelle non esportatrici è conciliabile con entrambe le argomentazioni, che possono sussistere simultaneamente. Da un lato, infatti, le imprese più produttive riescono a superare efficaciemente le barriere all'ingresso nei mercati esteri, dall'altro, l’esperienza maturata sui mercati internazionali spinge le stesse imprese a innovare e migliorare ulteriormente le loro performance e la capacità di competere nel mondo globalizzato.
Un ulteriore approfondimento su questo tema può essere effettuato considerando la dimensione di impresa. La letteratura economica sostiene che l'internazionalizzazione apporti benefici significativi alle imprese, indipendentemente dalla loro dimensione. Tuttavia, la dimensione aziendale influisce sulla propensione all'export delle imprese e della loro capacità di trarre pieno vantaggio dalle opportunità internazionali. Le grandi imprese, infatti, tendono a beneficiare maggiormente dell’attività di export, grazie alla maggiore disponibilità di risorse finanziarie e umane, nonché alla possibilità di sfruttare le economie di scala. Le piccole-medie imprese e, soprattutto, le micro imprese devono invece fronteggiare maggiori sfide.
Questo concetto si riflette nelle analisi effettuate negli articoli precedenti (si vedano Le imprese esportatrici in Europa: un'analisi comparata, Le imprese esportatrici europee nel settore alimentare) riguardanti la propensione all’export delle imprese manifatturiere europee: la dimensione dell’impresa può rappresentare un ostacolo per le imprese di dimensione ridotta che si trovano all'inizio del processo di internazionalizzazione, mentre può risultare irrilevante per quelle già consolidate sui mercati esteri.
Le imprese esportatrici si caratterizzano per performance migliori rispetto a quelle che operano esclusivamente sul mercato domestico. Tuttavia, tale relazione è influenzata da una molteplicità di fattori, e risulta complesso stabilire quale sia il nesso di causa-effetto
L'analisi empirica: statistica inferenziale per analizzare la relazione tra performance aziendale e attività di export
Con riferimento a quanto scritto sopra, è utile effettuare un’analisi sulle imprese europee appartenenti al settore manifatturiero per verificare l’esistenza di una relazione tra la performance delle imprese e l’attività di export, supportata dai dati.
Utilizzando un approccio inferenziale, è possibile calcolare la correlazione tra la quota di imprese esportatrici (misura dell’attività di export) e l’Indice di performance aziendale, misura sintetica della performance delle imprese. Esso è il risultato di una media ponderata tra le variabili standardizzate “surplus operativo lordo” e “produttività del lavoro”: un valore elevato dell’Indice significa che le imprese sono efficienti dal punto di vista operativo e presentano una maggiore sostenibilità economica. Al contrario, un valore basso dell’Indice suggerisce una performance aziendale peggiore.
Considerando trasversalmente tutti i 27 paesi membri dell’Unione Europea e tutte le classi dimensionali, la correlazione tra la quota di imprese esportatrici e l’Indice di performance aziendale risulta essere debolmente positiva (pari a 0.27), risultato che supporta quanto si evidenzia in letteratura.
Particolarmente informativa è inoltre la scomposizione di tale relazione per classe dimensionale. Nella tabella che segue, sono riportati i valori della correlazione tra la quota di imprese esportatrici e l’Indice di performance aziendale dopo aver segmentato per dimensione aziendale.
Correlazione tra quota di imprese esportatrici e performance aziendale, settore manifatturiero, 2021
Da 0 a 9 addetti | Da 10 a 49 addetti | Da 50 a 249 addetti | Più 250 addetti |
0.28 | 0.26 | 0.16 | -0.07 |
Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati Eurostat
Dalla tabella emerge come la relazione positiva, seppur se debole, si mantenga per ogni classe dimensionale, apparendo più forte per le imprese di dimensione più ridotta.
Il valore della correlazione sostanzialmente nullo per le grandi imprese è tuttavia dovuto alla poca variabilità della quota di imprese esportatrici (quasi tutte le grandi imprese manifatturiere esportano) riducendo così il contributo del fattore export nella spiegazione della performance aziendale.
Conclusioni
I risultati empirici rispecchino quanto esplicitato dalla teoria economica, sebbene le analisi condotte finora non permettono di stabilire quale sia la direzione di causalità tra la performance delle imprese e l’attività di export.
Questi dati rappresentano quindi solo un primo risultato riguardo alla relazione tra performance aziendale ed esportazioni. L'uso di strutture dati più complesse, come i microdati a livello di impresa, potrà fornire ulteriori spunti di analisi, evidenziando l’eterogeneità tra le imprese esportatrici e quelle non esportatrici. Questo approccio più dettagliato potrà quindi contribuire a comprendere meglio le dinamiche che influenzano la performance aziendale in relazione all'attività di export e sarà oggetto dei prossimi approfondimenti.