Andamento dell'export europeo: tra flessioni e parziali recuperi

Nonostante i segnali positivi il profilo di recupero delle esportazioni europee rimane ancora incerto

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Negli ultimi due anni, l'andamento delle esportazioni dell’Unione ha vissuto un percorso altalenante, segnato da cambiamenti significativi sia nelle dinamiche intra-UE che in quelle extra-UE. L'industria europea appare infatti penalizzata sia da fattori di natura congiunturale, legati a un ciclo economico ancora incerto, sia da fattori più strutturali, legati al rallentamento dell'economia tedesca e, più in generale, alle sfide di produttività ampiamente trattate all'interno del recente Rapporto Draghi.
Focalizzando la nostra attenzione in particolare sui risultati segnati sui mercati internazionali dagli esportatori europei appare chiaro come il quadro di recupero dal rallentamento del 2023 non è ancora delineato in misura netta.


Fonte: ExportPlanning

Il grafico proposto rappresenta il tasso di variazione tendenziale delle esportazioni UE dal gennaio 2022 fino al luglio 2024 (ultimo dato storico diffuso dall'ufficio statistico europeo). La rappresentazione ci consente di identificare in maniera chiara le dinamiche che hanno caratterizzato l'export del blocco UE negli anni più recenti: dopo il forte slancio del 2022, complici anche i rialzi dei prezzi, è evidente come dalla seconda metà del 2023, si nota un'inversione di tendenza, coerentemente al peggioramento della congiuntura internazionale e un progressivo rallentamento della domanda mondiale.
Le esportazioni europee sono entrate quindi in territorio negativo, sperimentando penalizzazioni più ampie soprattutto per le aree extra-UE. L'inizio del 2024 ha però portato a deboli segnali positivi, che risultano tuttavia ancora non uniformi e solidi. Non in tutti i mesi del nuovo anno le esportazioni UE hanno infatti chiuso il periodo in territorio positivo, tuttavia le evidenze suggeriscono indubbiamente un progressivo, seppur non compiuto, recupero rispetto alle penalizzazioni del 2023.

Esistono però divergenze nelle performance dei diversi paesi facenti parte dell’Unione, come mostrato nel grafico seguente, che raffigura la variazione delle esportazioni per Paese sia in termini annui (2023) che tendenziali (primi sette mesi del 2024 rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno). I paesi sopra la bisettrice sono quelli che, nei primi mesi del 2024, hanno performato meglio rispetto alla media del 2023.


Fonte: ExportPlanning

Complessivamente, i maggiori esportatori appaiono sostanzialmente "schiacciati" lungo la bisettrice, evidenziando cioè come le dinamiche negli ultimi sette mesi siano sostanzialmente assimilabili ai risultati del 2023. È il caso di Germania (DEU), Italia (ITA), Spagna (ESP) e anche dei Paesi Bassi (NLD).
Particolarmente significativo appare il rallentamento ulteriore della Francia (FRA) e più in generale delle economie dell'Est Europa, che invece si erano caratterizzate per andamenti positivi nel corso del 2023.
In particolare, il Belgio si colloca tra i Paesi con le peggiori performance.

Ciò è particolarmente evidente nel grafico che segue, il quale mostra l'andamento delle esportazioni di alcuni paesi chiave (Italia, Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Polonia) rispetto a dicembre 2022, fornendo un confronto tra le diverse economie europee.

Dinamica dell’export UE per i principali paesi esportatori
(cumulata trimestrale)

Fonte: ExportPlanning

Dalla fine del 2022, emerge chiaramente un calo generalizzato delle esportazioni per tutti i Paesi, con flessioni più accentuate per i Paesi Bassi e il Belgio, testimoniando il ridimensionamento dei prezzi delle materie prime e le complessità dei legami di filiera con la vicina Germania.
Al contrario, l'Italia si conferma ancora come uno degli esportatori che ha mostrato una maggiore resilienza. Nonostante un calo iniziale, è interessante notare come il Belpaese abbia sostanzialmente tenuto negli ultimi mesi. La Polonia, infine, si distingue per una traiettoria meno volatile, con una discesa meno accentuata ma anche una ripresa più contenuta rispetto agli altri stati, soprattutto negli ultimi mesi nei quali mostra alcune difficoltà.

Conclusioni

L'analisi dei dati esportativi dell'UE negli ultimi due anni rivela un quadro complesso, caratterizzato da divergenze significative tra le economie dei vari Stati membri. Il 2024, sebbene abbia portato qualche segnale di ripresa, si proietta a essere ancora un anno di debolezza per l'industria europea. I prossimi mesi saranno quindi cruciali per comprendere se l'Europa sarà in grado di tornare a un percorso di crescita sostenibile e bilanciata.