La minaccia delle nuove tariffe USA contro la Cina
L’aumento dei dazi sulle importazioni cinesi potrebbe generare inflazione e spingere alla ricerca di alternative, ma è davvero possibile sostituire la Cina?
Pubblicato da Simone Zambelli. .
Stati Uniti Incertezza Guerra commerciale Congiuntura Internazionale
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L’amministrazione Trump ha promesso di introdurre nuove e pesanti tariffe sulle importazioni dalla Cina, una mossa che punta a ridurre il deficit commerciale e rafforzare la competitività del mercato interno americano. Tuttavia, è ragionevole immaginare che questa decisione possa avere un peso specifico notevole su particolari categorie di settori nei quali la Cina detiene una quota significativa del mercato degli Stati Uniti. Si tratta di settori per i quali l’introduzione dell’aliquota tariffaria del 60%, come da promesse elettorali del neo-eletto presidente Trump, sarebbe particolarmente gravosa, spingendo, da un lato, al rialzo dei relativi prezzi dei prodotti e, dall’altro, a possibili fenomeni di progressiva sostituzione del player cinese.
La Fig.1 riporta i settori di importazione USA per i quali la Cina detiene gran parte del mercato americano; si tratta di segmenti in cui il Paese del Dragone appare altamente specializzato, con un significativo vantaggio competitivo sulla scena internazionale.
Fig. 1 – Settori con la più alta quota cinese sul mercato americano (dati 2023)
Fonte: ExportPlanning
Come mostrato nel grafico, i settori nei quali la leadership di mercato cinese appare sostanziale sono molteplici, e comprendono soprattutto prodotti di uso quotidiano, elettrodomestici e articoli per la casa. In prima posizione ritroviamo infatti gli Oggetti Personali (rasoi, spazzole, bottoni, spille, accendini ecc.) che rimandano a piccoli oggetti di uso quotidiano, ai quali, più in basso, si accompagno i piccoli elettrodomestici per la cura della persona (epilatori, asciugacapelli, ferri e piastre elettriche). Segue una lista molto variegata di beni e prodotti per la casa, che spaziano dalle cassette di sicurezza, ai tegami e stoviglie e alla posateria.
La Cina fornisce tra il 50% e il 75% delle importazioni in queste categorie, grazie alla sua capacità di produzione su larga scala, prezzi competitivi e infrastrutture consolidate. Questi vantaggi hanno reso questi prodotti cinesi, che sono sostanzialmente beni di largo consumo, particolarmente convenienti. L’imposizione delle tariffe, quindi, comporterà inevitabilmente un aumento dei costi per i consumatori americani, poiché le imprese saranno costrette a trasferire l’onere dei dazi sui prezzi finali. Secondo gli analisi, tale incremento del costo della vita avrà un impatto diretto soprattutto sulle famiglie a basso reddito, salvo che la nuova amministrazione non preveda sussidi o azioni di welfare specifiche.
Tuttavia, c’è anche un secondo effetto che merita attenzione: la possibile riorganizzazione dei paesi fornitori di tali beni. Sostituire la Cina in qualità di produttore richiederà però uno sforzo considerevole per altre economie con vantaggi di costo, come Vietnam, India o Messico. Questi paesi, però, non sono attrezzati per replicare l’intero ecosistema produttivo cinese. Ad esempio, la Cina non solo produce, ma integra nelle sue filiere logistiche avanzate tutti gli elementi necessari alla fabbricazione di beni complessi, come elettrodomestici e apparecchiature tecnologiche. Questa rete di infrastrutture e fornitori richiederebbe anni di sviluppo per essere replicata altrove.
Conclusioni
Le nuove tariffe imposte dall’amministrazione Trump rappresentano una sfida significativa per l’economia americana e per i consumatori, che si troveranno a pagare prezzi più alti per beni di uso quotidiano. Sebbene l’obiettivo dichiarato sia quello di rafforzare la produzione domestica e ridurre la dipendenza dalla Cina, la realtà è che probabilmente la transizione sarà lunga e complessa. La domanda centrale rimane: gli Stati Uniti riusciranno davvero a sostituire la Cina come fornitore dominante di questi beni, o l’impatto economico dei dazi, nel suo complesso, sarà maggiore dei benefici attesi?