Andamento dell'export europeo: instabilità e divergenze alla chiusura del 2024

Nonostante lievi segnali di ripresa, le esportazioni europee restano deboli e frammentate

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Negli ultimi due anni, l’export dell’Unione Europea ha mostrato un rallentamento, riflesso della frenata del commercio mondiale di beni e delle conseguenti difficoltà della prima grande economia esportatrice dell'area: la Germania.
I segnali iniziali di rallentamento emersi nel 2023 si sono poi tradotti in una flessione strutturale, che ha colpito in misura diversa le esportazioni intra ed extra-UE. Il 2024 ha indubbiamente portato con sé alcuni segnali di ripresa, con un quadro complessivo che tuttavia rimane incerto e disomogeneo per i diversi Stati membri.
Il grafico seguente analizza l’andamento mensile dell’export UE, distinguendo tra export totale, verso paesi extra-UE e intra-UE.


Fonte: ExportPlanning

Dopo la flessione accusata nel 2023, appare evidente come il ritmo di ripresa delle esportazioni sia stato fortemente altalenante nel corso del 2024, a fronte di aspettative per l’anno piuttosto positive. La ripresa non può, quindi, ancora definirsi "solida" ed è lo specchio delle persistenti debolezze delle economie UE. In particolare, la chiusura d’anno del totale delle esportazioni europee si è attestata sostanzialmente sui livelli del 2023 (-0.8%), con l’export extra-UE che ha segnato un risultato migliore (-0.2%) di quello intra-UE (-1.2%). Da segnalare, tuttavia, come negli ultimi 2 mesi sono le esportazioni intra-UE ad aver invertito il trend, al contrario di quelle extra-UE che si sono invece collocate in territorio negativo.


Le performance nazionali

Il grafico seguente mostra il confronto fra la variazione annua delle esportazioni per ciascun Paese UE nel 2023 e la variazione nel 2024. Le dimensioni delle bolle rappresentano il valore esportato nel 2024, mentre i colori distinguono l’Europa Centro-Orientale (rosa) da quella Occidentale (verde).


Fonte: ExportPlanning

La linea gialla rappresenta la bisettrice: i paesi che si collocano lungo di essa nel 2024 hanno mantenuto un ritmo di crescita simile a quello del 2023; le bolle che si trovano al di sopra della linea rappresentano invece i paesi che hanno migliorato la loro performance rispetto all’anno precedente, mentre quelli in peggioramento.

Nel quadrante in alto a destra si posizionano i paesi che hanno ottenuto risultati positivi in entrambi gli anni: è il caso, ad esempio, della Slovenia (SVN). In basso a sinistra, invece, troviamo i paesi con performance negative sia nel 2023 che nel 2024, come Belgio (BEL) e le Repubbliche baltiche (Estonia, Lettonia e Lituania), che evidenziano difficoltà persistenti.
Tutte le maggiori economie esportatrici europee (Italia - ITA, Germania - DEU, Spagna - ESP) si schiacciano invece introno allo 0, confermando sostanzialmente i risultati del 2023.
In peggioramento, invece, le economia di Francia - FRA e Austria - AUT.
Un dato particolarmente interessante è la perdita di slancio che nel 2024 ha caratterizzato diverse economie dell'Est Europa, che durante il 2023 aveva chiuso l'anno in territorio negativo. Le persistenti difficoltà dell'automotive e dell'industria tedesche sembrano, infatti, aver penalizzato la dinamiche delle esportazioni di questa regione. Unica eccezione la Repubblica Ceca - CZE.

Conclusioni

Il bilancio del biennio 2023-2024 per le esportazioni europee è relativamente eterogeneo, con evidenze di una parziale ripresa.
La crescente volatilità dello scenario globale, la frammentazione geopolitica e le transizioni tecnologiche in corso (come la digitalizzazione e la transizione verde) rappresentano al contempo una minaccia e un'opportunità per il Sistema Europeo. Il 2025 sarà un anno cruciale per capire se l’export dell’UE saprà ritrovare un equilibrio strutturale o se resterà ostaggio delle incertezze globali.