L'export di Prosecco DOC a fronte dei nuovi dazi di Trump

Quali mercati alternativi per il Prosecco DOC a seguito delle nuove misure tariffarie statunitensi

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In seguito al D-Day del 2 aprile, il settore vinicolo italiano si trova nuovamente ad affrontare uno scenario simile a quello vissuto nel 2019, durante la prima amministrazione Trump: l’introduzione di nuove misure tariffarie sulle esportazioni di vino verso gli Stati Uniti, uno dei principali mercati di destinazione per il vino italiano.
Come approfondito nell’articolo "Relazioni transatlantiche e tariffe di Trump", il mercato statunitense riveste un ruolo di primo piano per l’export italiano di bevande alcoliche, rappresentando la quota più elevata tra i prodotti agroalimentari esportati verso gli USA.

Le nuove tariffe prevedono un'aliquota complessiva del 10% sui beni europei, in vigore dal 5 aprile, e un'ulteriore aliquota del 10% che è stata attualmente sospesa per 90 giorni. Tra i prodotti colpiti rientra anche il Prosecco DOC, eccellenza del Made In Italy che vanta di una presenza consolidata sul mercato statunitense e una crescente popolarità a livello globale.

Dal Regno Unito agli USA: come sono cambiati i principali importatori mondiali di Prosecco

Nel 2019 il Regno Unito rappresentava la principale destinazione dell’export di Prosecco DOC. A distanza di cinque anni, complice anche l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, il quadro è cambiato sensibilmente: nel 2024, gli Stati Uniti guidano la classifica degli importatori del celebre spumante veneto, con un valore di import pari a quasi 500 milioni di euro, seguiti da Regno Unito, Francia e Germania.


La domanda statunitense di Prosecco appare in forte crescita sia nei volumi, che nelle quantità. In particolare, la quantità di Prosecco esportata nel 2024 verso gli States supera di gran lunga le esportazioni francesi di Champagne, con circa 107 milioni di litri esportati rispetto ai 19 milioni di litri del concorrente francese.

Inoltre, come riportato nella tabella sottostante, è interessante notare che circa il 40% dell’export di Prosecco destinato ai mercati Extra-UE ha come destinazione gli Stati Uniti. Si tratta di una quota rilevante che, alla luce delle nuove misure tariffarie introdotte in occasione del D-Day, potrebbe avere forti ripercussioni sulle vendite all’estero di Prosecco.

Incidenza percentuale delle esportazioni di Prosecco DOC per area geografica

Anno Intra-UE (%) * Extra-UE (%) ** USA su Extra-UE (%) ***
2024 33% 66% 40%
Fonte: Elaborazioni StudiaBo su banca dati ExportPlanning

* Quota di export di Prosecco verso mercati Intra-UE sul totale di export di Prosecco

** Quota di export di Prosecco verso mercati Extra-UE sul totale di export di Prosecco

*** Quota di export di Prosecco verso gli USA sul totale di export di Prosecco Extra-UE

Le condizioni attuali del mercato statunitense del Prosecco

Il successo del Prosecco negli Stati Uniti è stato principalmente favorito da una strategia orientata ad aumentare i volumi di produzione, che ha permesso di posizionarlo in una fascia di prezzo medio-basso, pari a circa 4€ al litro. Questo rende il Prosecco più accessibile, ma allo stesso tempo più vulnerabile a sostituzioni da parte di prodotti alternativi, soprattutto rispetto a spumanti “premium” come lo Champagne, che occupa fasce di prezzo ben più elevate. Questa vulnerabilità risulta particolarmente evidente in un contesto di inasprimento delle politiche commerciali: il Prosecco, infatti, essendo incline alla sostituzione, rischia di subire significative ripercussioni sulle vendite se i dazi non verranno riassorbiti tramite riduzioni di margini o se l’elasticità della domanda statunitense dovesse rivelarsi elevata.
In tale scenario, si rafforza la necessità di esplorare nuove opportunità per l’export di Prosecco, mirando a mercati alternativi per ridurre l'esposizione a politiche protezionistiche e mantenere la crescita delle esportazioni.

Quali altre destinazioni per l’export di Prosecco?

Guardando ai paesi Intra-UE, oltre alla Francia, risultano particolarmente interessanti la Germania, la Polonia e la Svizzera, mercati che stanno registrando un incremento costante delle importazioni di Prosecco DOC negli ultimi anni, grazie anche alla sua competitività rispetto ad alternative come lo Champagne francese.

Andamento delle esportazioni di Prosecco in Germania e Polonia
(cumulata annua)



Sul fronte Extra-UE, invece, tra i maggiori importatori in crescita vi sono il Canada e alcuni mercati dell’Asia, in particolare Singapore e Hong Kong, che stanno mostrando un interesse crescente nei confronti del Prosecco.

Andamento delle esportazioni di Prosecco in Canada e Singapore
(cumulata annua)



Conclusioni

L’attuale scenario commerciale tra Stati Uniti ed Europa ha riacceso i riflettori sulla vulnerabilità di alcuni settori chiave del Made in Italy, tra cui quello del Prosecco DOC. La rilevanza significativa del mercato statunitense per l’export extra-europeo di Prosecco rappresenta una criticità strutturale in uno scenario sempre più soggetto a instabilità politiche e commerciali.
In questo contesto, diventa più auspicabile per le imprese italiane ampliare la propria presenza in altri mercati emergenti ad alta crescita, come quelli dell’Asia, o rafforzare il proprio posizionamento in aree già ricettive, come i mercati europei e il Canada.
Una strategia di diversificazione geografica permetterebbe non solo di contenere i rischi commerciali, ma anche di valorizzare ulteriormente l’attrattività del brand italiano nel panorama internazionale.